30 dicembre 2008
24 dicembre 2008
17 dicembre 2008
9 dicembre 2008
8 dicembre 2008
Come to Life. Come to Truth.
tore away the veil of weakness
The enemy now lies beneath us
I think we're safe
Hey
Won't be held down any longer
No disgrace and no dishonor
Keep us chained
There's nothing we should have to fear
It's alright
We've come to life
We'll never shed another tear
I'ts alright
We've come to life
Hey
the bulletproof are so resilient
To every fool with an opinion
They never break
By the way
We scream to find a reason
Never doubt or stop believing
And escape
[Chorus]
Now wicked toungues can speak
And rewrite history
But you can't keep the truth contained
And like this song was sung
Just realize we're one
And don't forget we're here to stay
There's nothing we shoulf have to fear..
5 dicembre 2008
Un premier con le mani nei notiziari TV denuncia i giornalisti.
Perché allora, con tutti questi mezzi a sua disposizione, continua a rispondere alle critiche dei giornalisti non sulle televisioni o sui giornali ma a suon di querele?
Negli ultimi anni Berlusconi ha denunciato The Economist per averlo descritto come "inadatto a governare l'Italia", ed il giornalista britannico David Lane per il suo libro del 2004, "L'ombra di Berlusconi" ("Berlusconi's shadow"), che esplorava le origini della sua fortuna e faceva notare come alcuni dei suoi collaboratori fossero stati indagati per legami con la mafia. Berlusconi ha perso queste cause in corte d'appello ed ha fatto ricorso, o ha ancora la possibilitá di farlo.
Adesso se la sta prendendo con Alexander Stille, il piú celebre italianista d'America ed uno dei piú ferventi critici anglofoni del premier. Una corte d'appello a Milano dovrebbe pronunciarsi martedí su un caso di diffamazione contro Stille iniziato da uno stretto collaboratore di Berlusconi.
Berlusconi non é l'unico ad accusare i giornalisti. In Italia - dove i giornalisti spesso sono molto cauti nel riportare i fatti ed il sistema legale cerca di proteggere l'onore personale - politici, magistrati e figure pubbliche fanno causa ai giornalisti cosí spesso che l'ordine nazionale dei giornalisti ha un "fondo di solidarietá" per aiutare con le spese legali e i danni.
"E' una delle tecniche intimidatorie della classe politica", ha detto Franco Abruzzo, professore di giornalismo ed ex-redattore del quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore.
Ed é anche uno sport bipartisan. Nel 1999 Massimo D'alema, un ex-comunista che era all'epoca il presidente del consiglio di centro-sinistra, fece causa ad un fumettista politico per una vignetta che lo mostrava mentre cancellava nomi dal dossier Mitrokhin sulla cooperazione dei paesi occidentali con l'Unione Sovietica durante la guerra fredda.
Comunque, quando l'accusa é Berlusconi, la situazione inevitabilmente prende altre dimensioni.
"Quello che fa la differenza é che lui é uno dei politici piú potenti ed uomini piú ricchi", ha detto Lane, corrispondente da Roma del The Economist e bersaglio delle accuse di Berlusconi. "Controlla i media. Lavora da una posizione di massimo vantaggio..."
Leggi tutto l'articolo su "Che dicono di noi". Articolo tradotto dal New yotk times.
Ringrazio la redazione di "che dicono di noi" punto di riferimento ormai abbastanza conosciuto dell'informazione straniera nella sfera dei blog italiani. Ebbene anche al New York Times sono tutti comunisti? O forse amici di Di Pietro e quindi forcaioli. Invito a leggere nell'articolo intero un pezzo che però pone una speranza in meno. Con tutte le denunce del premier all'estero si sta perdendo la motivazione fuori dall'Italia di interessarsi di lui e quindi di noi, visto che da noie a tutti; e non è una cosa buona.
3 dicembre 2008
2 dicembre 2008
30 novembre 2008
Il padrone di Mediaset Aumenta l'IVA di SKY.
Dal canto suo Mediaset afferma che le sovrattassa inciderà anche su si sè. Ovviamente potrebbe essere vero, ma è bene fare dei distinguo enormi. Mediaset fà dei contratti molto diversi rispetto ai classici abbonamenti SKY, ed inoltre gode di una posizione di rilevante vantaggio, visto che comunque è piazzata su tutti gli schermi Italiani volenti o nolenti, e gode di tutta la bella pubblicità dell'impero Berlusconi. Un pò come se linux si pagasse e il padrone di windows avesse il potere di aumentare una fantomatica tassa sui sistemi operativi venduti con i pc. Sarebbe la stessa cosa? no, poichè windows te lo riescono ad infilare dovunque, che tu voglia o no. Naturalmente il padrone di windows non è un capo di Stato, e mi sa tanto che non potrebbe mai esserlo. Almeno finchè stà in un paese con delle regole etico-economiche normali.
Che saranno mai 10 euro in più al mese? apparte che non è più una domanda retorica di questi tempi, ma non è questo il messaggio. Il punto è che ogni giorno non si perde tempo a dimostrare che i conflitti d'interesse sono una delle prime ragioni del fallimento di mercato (e di Stato di conseguenza, visto che in Italia ormai non si fa differenza, lo stato e il mercato sono tutti suoi..). Sono regole base che studiano tutti in Economia, e che ogni giorno in Italia vengono ignorate. Tutto ciò non è normale. E' bene che ogni voce su questa linea lo tenga a mente tutte le volte che può.
28 novembre 2008
La terza vita.
Apparentemente una versione per console di Second Life. In realtà qualcosa di più, l'ipotesi di un nuovo sistema operativo che consente non solo di far funzionare la console, ma di interagire con essa e con tutti gli altri che la stanno usando in ogni parte del pianeta.
Home era stato annunciato lo scorso anno da Phil Harrison, presidente dei Worldwide Studios di Sony, alla Game Developers Conference di San Francisco, e dopo molti mesi di sviluppo è entrato ufficialmente nella fase di "beta testing". Molti utenti Playstation in tutto il mondo sono stati contattati dall'azienda giapponese che ha chiesto loro di mettere alla prova il sistema, di diventare dei "beta tester" per verificare pregi e difetti del nuovo software, prima del lancio ufficiale, la cui data ancora non è stata annunciata. Di certo si sa che Home sarà estremamente accessibile, potrà essere scaricato gratuitamente sulla Ps3 e verrà automaticamente integrato nella Cross Media Bar, ovvero nel menu di PlayStation 3, consentendo di accedere, anche in questo caso gratuitamente, al mondo online.
All'interno di Home gli "abitanti", ovvero gli avatar degli utilizzatori, potranno definire il loro aspetto fin nei minimi particolari e muoversi all'interno di spazi pubblici, nei quali entrare in relazione giocatori, o privati. Ogni utente avrà infatti a disposizione il proprio appartamento virtuale, da arredare con ogni tipo di arredamento acquistabile nel Playstation Store (dove si potranno acquistare anche vestiti, oggetti e molto altro ancora), e nel quale far entrare, se vuole, altri avatar. L'interazione sarà affidata a un sistema di chat a più livelli (testuale, audio o video), ma anche ad animazioni. La grafica è spettacolare, la definizione dei particolari eccellente, le animazioni sono fluide, l'interattività molto semplice.
Fin qui tutto più o meno come Second Life, ma in realtà la novità, di non poco conto, è che Home prevede una forte integrazione con la console, mostrando la sua natura di centro di attività multifunzionale, una sorta di sistema operativo che consente ulteriori attività, dai videogame (ovviamente, trattandosi di Playstatition) al cinema e alla musica. Da Home, insomma, si potranno far girare programmi e far funzionare anche la propria Playstation, in un sistema virtuale dove ogni utente è riconoscibile, mettendo insieme la logica dei Mii della Nintendo e le funzioni interattive della Xbox, portandole nel mondo di Second Life, una nuova dimensione che vedrà coinvolti potenzialmente quindici milioni di persone.
"da Repubblica" di Ernesto Assante."
Le realtà virtuali non sono come i giochi, sono strumenti si ma con un potenziale diverso. E gli strumenti non sono solo portatori di utilità. Anche qua sta la differenza tra forma ed essenza. Pirandello le chiamava maschere, oggi li chiamiamo avatar. Solo che in pirandello almeno gli attori ci mettevano la faccia.
27 novembre 2008
25 novembre 2008
20 novembre 2008
Ammazza-Blog ritirato, falle nella legge sostitutiva.
A presentarla, questa volta, non è un esponente del Partito Democratico ma Roberto Cassinelli del Partito Popolo delle Libertà e membro della commissione Giustizia della Camera. Cassinelli sia nelle dichiarazioni con cui ha ieri presentato la sua proposta sia nella introduzione alla stessa sottolinea energicamente come si tratti di un testo che vuole correggere la normativa esistente per liberare, scrive, "blog, social network e community dai lacci e lacciuoli stabiliti dalla legge per i prodotti editoriali".
In particolare Cassinelli prende di mira la legge 62 del 2001, quella che i lettori di Punto Informatico conoscono benissimo, una legge che quell'anno ha provocato una mobilitazione in rete all'epoca senza precedenti animata proprio da questo giornale: le ragioni di Cassinelli sono quelle che già all'epoca furono proposte da una petizione firmata da più di 53mila utenti Internet. In quella norma, infatti, la definizione di prodotto editoriale è così generica da comprendere qualsiasi cosa, siti e blog compresi. Da qui parte il parlamentare della maggioranza, spiegando come quella legge di fatto estenda obblighi previsti e considerati necessari per la stampa tradizionale anche a realtà elettroniche che con questa nulla hanno a che spartire. A cominciare, è lecito aggiungere, dalla caccia ai ricchi contributi pubblici per i quali quella norma era nata in primo luogo.
Secondo Cassinelli la sua proposta, dunque, limita qualsiasi obbligo ai prodotti editoriali cartacei oppure solo a quelli che definisce giornali online, "ovvero quei siti internet simili, se non identici, alla stampa tradizionale, con una redazione giornalistica regolarmente stipendiata e con la vendita di spazi pubblicitari al proprio interno". A detta del parlamentare tutto questo "risponde ad una esigenza di liberalizzare la circolazione delle idee ed il mercato delle opinioni, senza introdurre ulteriori appesantimenti e controlli", al punto che definisce la sua proposta una legge salvablog "in piena antitesi con il ddl ammazzablog presentato dall'ex sottosegretario all'editoria del governo Prodi Ricardo Franco Levi". Cassinelli ci va giù molto pesante sull'impianto Levi: "Una misura assolutamente illiberale e inaudita che metteva il bavaglio alla libera circolazione delle idee, per cui apprezziamo che lo stesso onorevole Levi abbia deciso di fare retromarcia ritirando il capitolo della sua proposta dedicato ad Internet".
Nonostante le buone intenzioni, però, c'è già in queste ore chi ha individuato nella nuova proposta alcuni rischi per una serie di siti...
Leggi l'intero articolo qui
18 novembre 2008
Passaparola n°22. G8:l'autoassoluzione dei politici
Video
Bene, finalmente un paio di discorsi sensati sul marasma giudiziario di questi giorni, caso Englaro e la rissa di Genova. Non potrei trovarmi più d'accordo su entrambi i discorsi.
16 novembre 2008
Parliamone..
Feeling so faithless lost under the surface
Don't know what you're expecting of me
Put under the pressure of walking in your shoes
(Caught in the undertow just caught in the undertow)
Every step that I take is another mistake to you
(Caught in the undertow just caught in the undertow)
I've become so numb I can't feel you there
Become so tired so much more aware
I'm becoming this all I want to do
Is be more like me and be less like you
Can't you see that you're smothering me
Holding too tightly afraid to lose control
Cause everything that you thought I would be
Has fallen apart right in front of you
(Caught in the undertow just caught in the undertow)
Every step that I take is another mistake to you
(Caught in the undertow just caught in the undertow)
And every second I waste is more than I can take
I've become so numb I can't feel you there
Become so tired so much more aware
I'm becoming this all I want to do
Is be more like me and be less like you
And I know
I may end up failing too
But I know
You were just like me with someone disappointed in you
I've become so numb I can't feel you there
Become so tired so much more aware
I'm becoming this all I want to do
Is be more like me and be less like you
I've become so numb...
15 novembre 2008
13 novembre 2008
Controllare il pensiero politico anche su internet: Si parte dai blog.
"Art. 2.
(Definizione di prodotto editoriale).
1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.
Qualsiasi blog rientra in questa definizione.
Art. 8.
(Attività editoriale sulla rete internet).
1. L'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell'applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
3. Sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del lavoro."
---
Quelli sopra scritti sono alcuni comma di una legge proposta prima della caduta del governo Prodi, che aveva suscitato moltissime polemiche ed era stata poi abbandonata (cosiddetta legge Levi-Prodi). Oggi viene riproposta, disegno di legge 1269. Non è difficile comprenderne i punti fondamentali: i blog che fanno informazione e/o politica e/0 intrattenimento dovranno essere iscritti al ROC se fanno un attività imprenditoriale. Ora se è vero che la maggior parte dei blog non la "dovrebbe" fare, non è ben compreso se i banner pubblicitari apposti sarebbero passibili come elementi sostanziali di un'attività "d'impresa". E' da considerare che oggi molte piattaforme per blog obbligano all'uso di banner (come se fosse un costo del servizio). Per cui il gioco vizioso potrebbe portare di fatto a non considerare quasi la modifica apportata dai tempi della scorsa Levi-prodi, che costituisce appunto l'articolo 8 comma 3 sopra esposto. In questo caso Tutti i blog dovrebbero essere registrati e controllati.
Mentre arrivano alcune notizie (solite) dall'estero sulle reazioni dei giornali, come sempre molto critici verso la politica italiana, e che sostanzialmente anche questa volta ridono di noi, Molti famosi blogger si schierano contro questa legge. Di Pietro avvisa che l'attuazione di tali codici porterebbe forzatamente ad una disobbedienza civile, e inoltre si impegna a fornire assistenza legale futura agli stessi scrittori (come già aveva promesso per la legge sulle intercettazioni ancora in fase di vaglio). Beppe Grillo promuove un'iniziativa "free-blogger" per dare voce al dissenso dei molti frequentatori.
Ma ciò che si deve veramente capire di questa proposta di legge è l'uso politico che se ne fà. Non è da immaginare una realtà nella quale tutti i blogger registrano al ROC il loro lavoro, e neanche una nella quale la GDF si metta a fare redate enormi contro tutti gli "abusivi". La funzione di questa legge a mio avviso è quella di non far sapere la sua esistenza, in maniera da poter essere sfruttata si, ma solo quando necessario e a tutto beneficio dei potenti. Esattamente come la legge sulle intercettazioni, che limiterebbe all'inverosimile il diritto di cronaca giudiziaria: in realtà sui tg e giornali continueranno a circolare articoli a sfondo giudiziario in cui si citano atti pubblici (di solito in maniera indiretta), e nessuno dirà niente, tranne quando la notizia sarà troppo pesante per un politico o un potente; in quel caso si farà ricorso alla legge, che ovviamente è inapplicabile in maniera assoluta e generale; così la 1269, già definita "ammazza-blog". Questo blog ad esempio (che potrebbe in teoria come tutti quelli del servizio google avere i banner pubblicitari che non ho inserito) non interessa certo nè alla destra nè alla sinistra, almeno fin quando non dovesse ricevere troppe attenzioni. Ma il blog di persone in vista che probabilmente "non sono conformi al pensiero unico" verrebbero continuamente prese di mira e ostacolate. Così come sono state molte volte buttate fuori dalla tv solo per aver detto verità scomode; così si mette in campo un'arma per fare la stessa cosa sulla rete.
11 novembre 2008
Passaparola n°21. Mafiocrazia.
Video
Io qui aggiungerei una cosa fondamentale che ritornerà presto. Porre una base di dipendenza della magistratura dalla politica (come vedremo nei prossimi mesi secondo gli schizzi di "follia programmata" del nostro caro "uomo poco simpatico, poco giovane e mediamente abbronzato") chiuderebbe il cerchio. in un sistema senza indipendenze di ruoli nei 3 poteri statali, Chi indaga su chi? Per conto degli interessi di chi? Soprattutto con questo mancato ricambio generazionale dei politici.. beh è davvero un interrogativo senza fine.
10 novembre 2008
9 novembre 2008
Settimana da deliri Italo-Americani.
Ma in italia abbiamo altro di cui occuparci (o meglio altro di cui ci fanno occupare). Un Berlusconi splendente che vuole dare consigli al nuovo presidente degli Stati Uniti (magari addirittura proprio in merito a democrazia ed equilibrio?) e che così, carinamente, dice davanti a tutto il mondo che in fondo lui è un simpaticone, giovane e "abbronzato". Insomma vuole fare proprio la figura del paparino. La povera Italia si sente più grande.
A proposito di democrazia e di deliri Cossiga ci va dentro, così per confermare che abbiamo qualcosa da insegnare a Barack. Torna infatti a dar consigli al capo della polizia su come fomentare la paura per attirare il consenso per gestire le manifestazioni di piazza. "bisogna fare una vittima, una vittima che giustifichi l'uso della forza". Questo detto il giorno dopo che Berlusconi torna a dire alla fiera EICMA che "la tav si farà, anche con l'uso della forza militare". Naturalmente tutto ciò passa per buono o normale, tanto è inutile dire pio, non si può fare antipolitica. E quella povera cerchia di comunisti e giustizialisti sono solo la metastasi della democrazia insieme ai giudici, si perchè se la democrazia è formata da forze dell'ordine, decisionismo e fobia delle diversità d'opinione, allora quella minoranza non è democratica ma "antagonista", altro termine oggi usato e abusato. Salvo poi essere tutti contenti che in America ci sia Obama, perchè "il nostro Obama è Berlusconi". Sicuramente infatti Obama denigrerà la minoranza politica, stringerà la cinghia dei diritti dei lavoratori fino a livello inaccettabile, manderà l'esercito nelle manifestazioni contro le banche e i cortei dei pignorati.. insomma i giornali hanno detto che è come Berlusconi quindi io queste cose me le aspetto. E voi?
Tutti siamo con Obama; Tutti siamo anche con Berlusconi. E il nostro pensiero critico se ne và.. Delirio.
P.S. Le persone con un pò di intelligenza non possono - apparte l'infinito sarcasmo che avvolge il blog - che augurare a Barrack un buon lavoro e un cambiamento di tendenze verso una democrazia più vera, perchè se in America ce n'è una che, apparte tutti i problemi e la natura della popolazione con un pensiero diverso da quello europeo, almeno funziona politicamente, le scelte americane sono sempre il carro trainante di quelle degli altri stati occidentali. E l'Italia ha davvero bisogno di un "giovane abbronzato" perchè non ne può più di Settantenni che, estetica rifatta a parte, non sanno più stare al passo con i tempi e finiscono per riproporre sempre la stessa ricetta di potere, ordine e consenso della paura.
Video1
Video2
Video3
6 novembre 2008
Intervista a Bice Biagi.
Ringrazio Stefano Corradino di Articolo21.info, autore dell'intervista sotto riportata per intero.
“I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?” E’ la risposta perfetta all’accusa di Berlusconi ai programmi tv che “producono ansia…” La frase, del 2005, la prendiamo in prestito dall’autore che, anche in questo caso, si dimostra di straordinaria attualità… L’autore è Enzo Biagi di cui oggi, 6 novembre, ricorre l’anniversario della morte. La figlia Bice ha appena scritto un libro, un diario delle emozioni provate girando l’Italia per parlare del padre alla gente semplice del nostro Paese. “Era come un padre, ci manca” sono le frasi più ricorrenti pronunciate dalle donne e dagli uomini incontrati nel lungo viaggio.
Un libro su suo padre. Perché?
Per caso. Tutto nasce da alcuni viaggi fatti con mia sorella Carla. Siamo andati dove ci invitavano per raccontare di nostro padre. Circoli culturali, biblioteche, circoli Pd, università del tempo libero… Ogni volta che tornavo ero sempre carica di entusiasmo. Mi era piaciuta la gente che avevo incontrato. Gente che mio padre avrebbe voluto incontrare in un nuovo viaggio da nord a sud, che lui sognava di poter rifare per raccontare un’Italia pulita, quella di provincia. Dopo uno di questi viaggi, mentre raccontavo una delle ultime tappe, una collega mi ha detto “perché di queste storie non ne fai un libro?” E così è nata l’idea di un diario di viaggio a contatto con questa Italia così bella.
Chi ha incontrato durante il tragitto?
Le persone più diverse. Dal sacerdote di montagna che lo aveva conosciuto al vecchio partigiano di un paese vicino Reggio Emilia, che mi raccontava di aver dormito nei boschi con lui per parecchie notti e si ricordava i nomi dei luoghi e dei compagni... Centinaia di persone. Così belle e genuine e diverse tra di loro. Non pensavo lo conoscessero in tanti…
L’aggettivo che ricorreva di più parlando di Enzo?
“Per noi era come un padre” ci dicevano. A me e Carla veniva da rispondergli che per noi lo era davvero! E poi “quanto ci manca”. Queste le frasi più ricorrenti.
In che cosa è attuale Enzo Biagi?
Nella difesa della libertà e della democrazia.
Come vivrebbe la situazione politica e sociale italiana di oggi?
Male. Con grande angoscia e preoccupazione. Diceva da tempo che già alla terza settimana gli italiani faticavano ad andare avanti. Ma lo avrebbe detto con rabbia. non con rassegnazione, e avrebbe richiamato tutti i suoi amici alla necessità di resistere. Diceva che in fondo la resistenza non è mai finita e bisogna resistere tutti i giorni.
Come fanno gli studenti in piazza?
Sarebbe stato dalla loro parte. Con gli studenti e gli insegnanti che rivendicano un’istruzione per tutti, e di qualità. Aveva un bel rapporto di amicizia con Ignazio Marino. E quando seppe che da grande scienziato e ricercatore qual era andava via dall’Italia perché qui non riusciva a fare il suo lavoro, ci stette male. Oggi sarebbe dalla parte di tutti quelli che sono angosciati per i tagli alla ricerca, alla scuola, alla cultura.
Hanno proposto di consegnare a Milano l’Ambrogino d’oro alla sua memoria. La destra milanese ha detto no.
Era una parte politica che a mio padre onestamente non piaceva. E glielo mandava a dire. Ed è tutto probabile che a molti lui non piacesse. Per cui ringraziamo chi lo ha proposto e non ci fasciamo la testa se il centro destra milanese ha detto di no. Oltretutto né noi né mio padre siamo mai stati interessati a competizioni o a ottenere premi…
Dalle aggressioni in piazza a quelle ai programmi tv. Nelle cronache di questi giorni rimbalzano molti episodi che vedono protagoniste frange di estrema destra.
Quando mio padre parlava della destra ricordava un suo sogno: era con la nipotina Rachele, di religione ebraica e scappava in montagna nei luoghi in cui era stato partigiano. Scappavano tenendosi per mano e nel sogno lui le diceva di non preoccuparsi “perchè quei posti li conosco bene”. Avvertiva negli ultimi tempi un rigurgito di intolleranza, di fascismo. Starebbe male in questo momento.
Magari ci avrebbe realizzato una puntata de “Il Fatto”, una di queste ansiogene, come dice Berlusconi, che ci terrorizzano con il “malessere sociale”… Biagi trasmetteva ansia?
Non credo proprio. E vale anche per le poche o uniche trasmissioni che ancora informano correttamente la gente di questo paese. Magari Berlusconi, come ha fatto con l’editto bulgaro, smentirà anche queste affermazioni. Ma restano accuse pensanti e ingenerose verso gente che con grande fatica cerca di fare in modo onesto e pulito il suo lavoro.
Qualche giorno fa Giorgio Bocca nella trasmissione "Che tempo che fa" ha criticato duramente la tv e i giornalisti. Schiene troppo poco dritte?
Non ho l’autorevolezza per dare giudizi così netti. Certo ci sono due rilevazioni inevitabili da fare. Da una parte ci sono quelli che riescono ad adeguarsi in ogni momento al governo di turno. Si fa molto in fretta, diceva mio padre, a salire sul carro del vincitore e vale anche per la nostra categoria. Ma poi ci sono gli altri, ci siete voi, ci sono spazi televisivi che consentono ancora alla gente di capire cosa succede nel Paese. E per questo li prendono di mira e li vorrebbero cancellati. Penso a molte trasmissioni di Raitre. O a La7 che sta rischiando di soccombere”.
5 novembre 2008
4 novembre 2008
Ci sono anche loro..
Articolo di Repubblica
Now I've come back to destroy,
And I've got nothing left,
And it's a shame what we've become,
When we hurt the ones we love,
And it's a place I can not go,
Anymore.
When we collide we lose ourselves.
When we collide we break in two,
And as we push and we shove and we hurt the ones we love,
It's a hard mistake.
When we collide,
We break.
When the cold comes crashing down,
And the fight lost what it's about.
I could tell that you'd left.
It's a shame what we've become,
When we hurt the ones we love.
It's a place I can not go,
Anymore.
When we collide we lose ourselves.
When we collide we break in two,
And as we push and we shove and we hurt the ones we love,
It's a hard mistake.
When we collide,
When we collide.
It's a hard mistake,
When we collide.
It's a mistake,
When we collide we lose ourselves,
When we collide we break in two,
And as we push and we shove and we hurt the ones we love,
It's a hard mistake,
When we collide..
We break
3 novembre 2008
Passaparola n°20. La P2 è viva e lotta con noi.
Video
28 ottobre 2008
Passaparola n°19. Rete 4 l'immortale.
26 ottobre 2008
24 ottobre 2008
L'alterosclerosi galoppante.
Francesco Cossiga
..Nothing left to say..
23 ottobre 2008
Il cavaliere della memoria.
Video
E' da notare la diversità di tono e di atteggiamento tra le due dichiarazioni. Nella seconda Mister B. aveva già sentito il ministro dell'Interno che si è nettamente schierato contro, insieme alla lega, al presidente della repubblica. Attenzione perchè dal 62% di consensi si può solo andare giù.
Aggiungiamo una nota rispetto alle dichiarazioni di ieri. Il presidente ha, tra l'altro, salutato in maniera critica i giornali dichiarando "i giornalisti portino i miei saluti ai direttori" (fonte: Veltroni ad annozero).. credo che le persone originarie del sud (o alternativamente chi ha visto Al Pacino nel Padrino) capiscano molto bene quelle parole.
22 ottobre 2008
Di male in peggio.
Video
Oggi il nostro caro primo ministro ha fatto una conferenza stampa insieme alla splendida Gelmini. E dagli giù con i comunisti. Il nostro miglior esemplare di liberale ha detto che le manifestazioni di piazza ad opera degli studenti sono degli atti che violano l'ordine pubblico. Vedete quando le parole sconvolgono la realtà. Una manifestazione democratica si trasforma in una violazione di ordine pubblico. Questo, a suo dire, vale anche per le occupazioni, autogestioni, ecc. Bene possiamo metterci a cantare qualunque cosa sul piano giuridico, ma da che mondo e mondo il malessere sociale si trasferisce sullo stato democratico in 3 modi: Scioperi, manifestazioni o - se queste diventano troppo inefficaci o impossibili da fare - violenza e rivolta. La politica seriosa si usa farla in parlamento, ma fuori ci stà la gente. Apparte di sondaggi c'è sempre qualcuno che non si sente rappresentato abbastanza, più che mai oggi. E sceglie la via pacifica della manifestazione (striscioni, slogan, musica, corteo). Tutto questo può creare qualche disagio (come alla stazione Cadorna ieri) ma vedete, la risposta qual'è? Accuse di inciviltà, invece che dialogo e apertura verso il disagio che chi manifesta ha. Quindi viene meno il concetto di rappresentanza. Non si fà il governo con i sondaggi. Lo si fà con l'opinione della gente che i sondaggi non rispecchiano più da anni oramai.
Ci sono mobilitazioni in tutta Italia e Berlusconi cosa fà? le dichiara inaccettabili, vuole contattare il ministro degli interni e mandare le forze dell'ordine. Non si chiede neanche se la in mezzo ci sia il suo elettorato, tanto oramai stà li e fa quel che vuole. Pensa che qualunque cosa faccia vada bene a tutti quelli che hanno messo una x sulla sua coalizione solo perchè li ha presi in giro in campagna elettorale (e continua ogni giorno sulle sue televisioni).. ok sono diventato monotono. Fattostà che ora sono tutti comunisti. I professori che li sostengono anche.
Poi c'è la gelmini che da dell'ignorante a chiunque le capiti attorno e, mentre è impegnata a dire che nessuno ha letto il suo decreto, afferma che "non manda nessuno a casa"... che "il tempo pieno rimane".. che "il maestro unico non è mai stato all'ordine del giorno".. certo allora perchè manifestare, il decreto non esiste..
Se il premier quindi manda la polizia a sedare ogni manifestazione che gli sta scomoda, e gli scioperi non bastano.. cosa faranno mai tutti quelli in piazza? se ne vanno a casa e mi raccomando coprifuoco alle 9?.. no.. la democrazia non lascia spazi vuoti.. un tale accanimento per tutto ciò che non rappresenta il "pensiero unico" portato avanti fin'ora avrà un unico risultato, e l'ho detto prima qual'è. C'è gente che sarà mandata a casa con una lettera "attuazione decreto ministeriale, arrivederci". Ci saranno università che chiuderanno e altre che per non chiudere diverranno private; e voi con i soldi che domani non avrete dato come stanno le cose con queste prospettive di recessione, non potrete mandare i vostri figli a studiare (molti invece non potranno già il prossimo anno perchè tutto sarà a numero chiuso). Questo naturalmente si inquadra nel progetto di livellamento della cultura collettiva, atto a poter sempre e comunque coercizzare le nostre menti verso tutte le paure che possono portare al consenso, e al limite metterci gli uni contro gli altri in una guerra dei neo-sottolamediadipovertàprobabile.
Io non so se i lettori dei giornali si rendono veramente conto. Le affermazioni di oggi sono gravissime, in qualsiasi stato del mondo porterebbero ad un immediata richiesta di dimissioni.. ma figurarsi.. sarebbe antiberlusconismo e basta. La domanda è: per paura di fare antiberlusconismo staremo veramente a vedere come, mentre moltissimi italiani, stufi di non essere considerati perchè in netta minoranza (secondo i soliti sondaggi che mi creano più di un dubbio..) si rivoltino nelle strade e costituiscano questa volta si una violazione dell'ordine pubblico, un uomo aspiri a controllare in maniera autoritaria tutta la politica - oltre l'informazione già in sua mano - , provando giorno dopo giorno a creare precedenti di "sovversione autorizzata" (come già tentato con la blocca processi e vagamente riuscito con i militari a controllo di imprese di costruzioni delle discariche)? La legalità e la democrazia sono altra cosa rispetto al consenso. Democrazia non è solo consenso popolare. è rispetto delle opinioni altrui e delle diversità. Con il consenso del 100% della popolazione italiana NON si può rinunciare agli effetti collaterali - anche se a mio avviso positivi - della libertà di pensiero e della manifestazione di esso.
La verità è che la Gelmini ha fatto un passo falso, e il governo non se lo può permettere. L'unico modo è condannare chi ha tutta la ragione possibile nel manifestare. E l'unico modo, vista l'entità delle manifestazioni nazionali, è tacciarle di illegale. Ecco che si raggruppano elementi su elementi già visti negli anni più cupi della nostra storia. E poi si dice che chi parla di regime è un pazzo. "Siamo nel 2008, certe cose non possono più capitare". Ma ci credete veramente? pensate che uno stato abbia veramente il potere di garantire che le azioni di un uomo che voi nominate non portino ad una disgregazione dei diritti civili se questo ne abbia potere? Le cose non si ottengono sempre con la forza; Basta che voi pensiate di avere gli occhi bene aperti mentre qualcuno già vi ha iniettato il sonnifero. Non si può far niente per il suo potere mediatico, e ora neanche per i suoi intrighi con la giustizia. Cosa vi fa pensare di avere ancora potere? le belle parole e il grande sorriso? C'è un limite invalicabile, ma i limiti sono fatti per essere superati. Poche persone al mondo hanno il potere di superare i limiti. Noi ne abbiamo una a mio parere.
(naturalmente ci aspettiamo a breve una rettifica delle parole di Berlusconi che sicuramente sono state "fraintese" da tutti.. vedremo.)
>> Leggi l'articolo di Repubblica <<
20 ottobre 2008
Passaparola n°18. Informazione nordcoreana
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Tanto per non perdere l'abitudine, carrellata della nostra migliore informazione. Regole economiche al governo? certo.. in economia la chiamano "asimmetria informativa".. in una democrazia non so come si chiama.. ops perdon.. ho detto una brutta parola. buona visione :)
19 ottobre 2008
18 ottobre 2008
L'Authority ai telegiornali "Troppo spazio al governo"
L'Autorità scatta una fotografia che va da aprile a settembre 2008. E' un'istantanea rilevante perché descrive la situazione dalla nascita del nuovo esecutivo fino quasi ad oggi. Segnali di squilibrio si notano intanto nelle trasmissioni di approfondimento. Ma sono i telegiornali - scrive l'Autorità - a commettere i peccati più gravi. La disparità è doppia: il governo parla più delle opposizioni; alcune forze politiche (di maggioranza) parlano più, molto più di ogni altra. Per questo i telegiornali sono adesso invitati a un effettivo pluralismo. L'Autorità ammette che non siamo certo in periodo elettorale, quando le regole sulle "pari opportunità" sono rigide, severe. Ma la legge vuole che le redazioni rispettino i principi di "correttezza e parità di trattamento" in qualsiasi momento dell'anno, ogni giorno, ad ogni edizione di Tg.
Una regola non scritta vuole che i telegiornali assegnino un terzo del tempo ai partiti della maggioranza, un terzo a quelli di minoranza e un terzo infine al governo in carica. Questa divisione è spesso elusa. Ecco alcuni esempi significativi. Prendiamo le edizioni principali dei telegiornali, quelle che richiamano il maggior numero di ascoltatori. E prendiamo anche il "tempo di antenna". Somma le parole del giornalista - che introduce un tema o un politico - alle parole del politico. A maggio, Studio Aperto dedica il 42,27% dello spazio al governo e un altro 18,22% al presidente del Consiglio. Al Tg5, il 28% è per Palazzo Chigi e un altro 15 per il premier. Il mese successivo - a giugno - Palazzo Chigi e premier superano quota 50%, sempre al Tg5.
Ancora a giugno 2008, il Tg2 assegna quasi il 32% all'esecutivo Berlusconi e un altro 14% a Berlusconi in persona. A luglio del 2008, il Tg4 non è poi così squilibrato con il governo, che ottiene uno spazio pari al 27%. Ma se poi sommiamo il 28,9 del Cavaliere, ecco superata la metà della torta disponibile.
La musica non cambia se leggiamo i dati con un'altra lente. Siamo a settembre ed esaminiamo tutte le edizioni dei telegiornali (pranzo e cena, le più importanti, ma anche quelle del mattino presto e della sera tardi). Nell'insieme dei notiziari Mediaset (Tg4, Tg5, Studio Aperto e TgCom), la maggioranza, il governo e Silvio Berlusconi sono sopra il 70%, mentre le opposizioni arrancano al 16,77%.
Impressiona il dato dei Radicali. Chissà che cosa saranno riusciti a dire nei 9 secondi che il Tg4 regala loro nell'intero mese di maggio, oppure nei 26 secondi di Studio Aperto. E chissà quali messaggi avrà veicolato quella sinistra che non ha più rappresentanti alle Camere. A maggio, l'intera batteria dei telegiornali della Rai concede 38 secondi - per fare solo un esempio - ai Verdi (38 secondi in 30 giorni). E mentre il Partito Socialista risulta a zero secondi (sempre a maggio, sempre in Rai), l'Udc di Casini potrà certo esultare per il secondo, uno solo, che ottiene al Tg3 nel mese di maggio, per i tre secondi di agosto, per i 5 di settembre."
Da"La repubblica" di Aldo Fontanarosaroma
Ma la tv pluralista chi la controlla? L'authority sa dire che c'è troppo governo Berlusconi dentro i telegiornali gestiti dalle tv che sono controllate al 90% dal governo Berlusconi.. e cosa vorrebbero? che i politici-propaganda diventassero altruisti? Non si può prima fare finta che non ci sia un problema di conflitto d'interesse, pensare che non ci siano leggi da dover fare (o al limite applicare) su questo tema e poi lamentarsi. E allora tutti su Mediashopp.. ehm.. Su studioaperto.. dove il ministro delle comunicazioni è sempre più incaricato di comunicare ciò che dovete sapere (sempre falso) e tutto il resto tace. Al massimo su rete4 dove Emilio Fede non sa fare altro che prendersela con Di Pietro (e ultimamente anche con Saviano) invece di dare notizie e star buono. Cosa volete? zitti. E' così e basta. Viva il Singolarismo dell'informazione.
15 ottobre 2008
Gabanelli docet. Basta un caffè a far scricchiolare tutto.
Si dunque quali armi hanno per farci dormire. I rifiuti a Napoli stanno sempre li. Hanno pulito il centro e dopo 2 mesi ancora sono a niente. Gli inceneritori li fanno col mitra puntato; alitalia.. ALITALIA? quella dovrebbe essere salva secondo il 62% della popolazione. Il resto dei reati immagino che diminuiscano d'incanto, ma solo perchè non vengono scoperti, e non vengono portati alla luce (per i piani alti ci pensano i vari lodi, per quelli bassi i tagli alla difesa e la prossima legge sulle intercettazioni; in nome della vostra privacy dovrete giocare a testa o croce se vi ruberanno in casa perchè state tranquilli che prendere un ladruncolo sarà impossibile. Ma se il ladruncolo non lo prendono, le statistiche daranno una diminuzione degli arresti e delle detenzioni, che verrà presentata come una diminuzione della criminalità.)
D'altrone basta fare (e farsi) le domande giuste (non sono attacchi come dice mister B, sono delle domande talmente scontate ma talmente difficili da poter fare dentro quel contenitore di veline e propaganda) e le teste saltano, mostrandosi con tutta la loro incompetenza, debolezza; all'improvviso vengono a galla tutte le ragioni del nostro sonno.. noi sognamo una realtà bella o brutta, ma non vera; ci "costruiscono" un substrato politico-ideologico che ci mette gli uni contro gli altri, e alla fine la maggioranza si schiera con chi sembra poter governare questa realtà in delirio.. peccato che la realtà di cui parliamo esiste solo in quella scatola luminosa. In verità è tutto diverso, tutto più difficile, e chi vi sembra avere il potere di darvi ciò che sperate (anch'esso deviato come il mondo che conoscete) ha solo il potere di convincervi con la finzione. E' come un gioco virtuale. Mentre ci giocate vi propone stimoli, sensazioni. Avete una missione da svolgere e quando giocate vi dimenticate che la pasta scuoce sui fornelli. Oggi ci sono quei giochi che vi fanno scegliere il finale. E' una giostra architettata. Ma i finali sono già tutti compresi nel gioco. Vi fanno pensare che sia finita in un modo perchè voi volevate così; Ma voi non volete. Dentro di voi non siete statalisti, non siete razzisti, non siete incostituzionalisti, ne separatisti, ne liberisti in senso puro. Magari non sapete neanche cosa certe cose significhino e volete delle spiegazioni dalla televisione. Ma il vostro parlare, sentire cose inutili e false permette a coloro che affermano di pensarla come voi di fare il loro gioco, con il loro finale, e poi farsi ringraziare perchè era ciò che volevate. perchè se non volete è un danno ma alla fin fine non fa niente, sarete certamente fuori dalla massa, inutili, magari comunisti. Ma solo perchè la maggioranza della popolazione dorme. E per continuare a dormire bisogna fornirvi altre illusioni e nel frattempo mantenervi ignoranti e precari, corrompibili e ricattabili. E la libertà se ne và. Chi è libero non starebbe mai con gli esponenti del liberalismo italiano ne con gli amministratori di questa televisione ignorante e fuorviante. Magari la droga ti piace e hai un sacco di soldi da spenderci, e non ti interessa delle conseguenze o non le conosci, ma non permetteresti a tuo figlio di farsi amico il tuo pusher. Così basta convincerti che in realtà il pusher è il salvatore del mondo in panne. In realtà solo perchè ti sta facendo evadere dal presente; e a tua insaputa.
Una giornalista ha fatto le domande giuste a chi si diceva il salvatore di 14000 anime, delle loro famiglie e delle loro precarietà. Stiamo parlando di Alitalia e di Colaninno. Di Fantozzi e del solito governo. Così come per i rifiuti, Alitalia è solo l'ennesima dose di stupefacente. Guardate il video, e l'effetto finirà. Scoprirete una azienda distrutta per motivi di propaganda politica, e sfruttata per tentare di salvare qualcuno ai piani alti, mentre noi eravamo occupati a discutere dei salari, degli esuberi, di quanto era figo il premier che in 2 mesi aveva fatto ciò che a nessun altro era riuscito. In effetti è vero, purtroppo per noi.
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14 ottobre 2008
V per Vendetta. Il finale.
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Dovremo finire così? e non intendo solo in Italia.. anche se stiamo dando il bell'esempio. Chi non capisse queste mie parole, si veda questo fantastico film, di cui questo non è che il lieto fine. V per Vendetta.
13 ottobre 2008
Passaparola n°17. Carnevale in Cassazione, Falcone e Borsellino al cimitero.
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Nuovo appuntamento, solo una settimana, e ben 2 leggi a misura di tappo. Questa volta però l'odore di tappo qualcuno l'ha sentito prima che si versasse il vino spunto. Naturalmente se ci aspettiamo che ci sia sempre qualcuno che non sia l'opposizione pronto a richiamare il governo prima che faccia danno, ci sbagliamo di grosso. Così dopo Mangano eroe ed altri personaggi conosciuti per il calendario "foto di profilo dell'Italia contemporanea al potere" abbiamo anche il giudice-nonnetto che.. beh.. buona visione.
12 ottobre 2008
Manifestazione 11/10. Chi c'è c'è, chi non c'è non saprà.
Video1
Video2
11 ottobre 2008
Il documento del PNAC. e l'11/9.
"La caduta agli inferi di alcuni tra i maggiori istituti di credito statunitensi, con il conseguente piano di recupero a spese della collettività, è stato definito da alcuni analisti come una sorta di 11 settembre dell’economia. E’ probabile infatti, che esso rappresenti la definitiva messa in crisi dell’impianto monetarista che aveva caratterizzato le politiche economiche dell’amministrazione Bush. I rovesci in Afganistan e Iraq e la destabilizzazione del Pakistan in questo momento sono solo lo sfondo della crisi politica che caratterizza la fine del mandato presidenziale. Che è in primo luogo la fine di quella lobby neocons che così in profondità ha attraversato i due mandati presidenziali di George W. Bush. Lo strettissimo legame tra le politiche economiche e militari del peggior presidente della storia Usa, hanno infatti avuto come centro ispiratore della sua aggressività internazionale proprio questa sorte di conventicola delinquenziale che tanto ha contribuito all’ascesa di Bush e alle guerre da lui scatenate in giro per il mondo. Per conoscere meglio pensieri, parole e opere della lobby neocons, almeno sotto l’aspetto della regia occulta delle operazioni militari, basta leggere il Sunday Herald del 15 settembre 2002, che pubblicò il sunto di un documento, redatto due anni prima per conto di alcuni dei principali esponenti dell'attuale governo americano, che descriveva, in dettaglio, un progetto per la sottomissione militare del pianeta al dominio statunitense.
Stiamo parlando del notorio documento del PNAC - Project for the New American Century - Rebuilding America’s Defenses. Fondato nella primavera del 1997, il Project for the New American Century (Progetto per il Nuovo Secolo Americano) è un’organizzazione didattica non-profit, il cui scopo ufficiale è promuovere l’egemonia americana. Il Progetto fu un’iniziativa del New Citizenship Project (Nuovo Progetto per la Cittadinanza) e vede, ad oggi, William Kristol come suo presidente mentre Robert Kagan, Devon Gaffney Cross, Bruce P. Jackson e John R. Bolton hanno il ruolo di consiglieri permanenti. Gary Schmitt ne è il direttore esecutivo.
Se questi nomi possono non dire nulla, si deve sottolineare come, al momento della sua fondazione, il PNAC fosse, tuttavia, guidato da un gruppo di persone, queste si ,destinate ad entrare nella storia. Ad ispirare e realizzare il Progetto furono, infatti, Dick Cheney, attuale vice Presidente degli Stati Uniti; Donald Rumsfeld, ex sottosegretario alla Difesa, costretto poi alle dimissioni dopo lo scandalo del campo di prigionia di Abu Ghraib; Paul Wolfowitz, ex vicesegretario della Difesa ed ex Presidente della Banca Mondiale, anche lui costretto a lasciare il suo posto in seguito ad uno scandalo che lo vide coinvolto in una serie di nomine decisamente non cristalline; Jeb Bush, fratello di George W. Bush nonché attuale Governatore della Florida e Lewis Libby, pluricondannato coordinatore dello staff di Dick Cheney.
Il testo fu partorito nel Settembre del 2000 dal think-tank dei neo-conservatori americani, ovvero dalla squadra che solo quattro mesi dopo, in maniera tutt'altro che limpida, sarebbe riuscita a conquistarsi la strada per la Casa Bianca. La filosofia del PNAC era imperniata sull'idea che fosse necessario approfittare del recente crollo dell'impero sovietico e della momentanea mancanza di avversari a livello mondiale per garantire all'America, sia strategicamente che politicamente e militarmente, il controllo indiscusso del pianeta.
La lettura del documento può essere molto esplicativa per capire come la guerra contro l'Iraq non sia nient’altro che la punta di un iceberg. Gli autori partono della ristrutturazione delle forze armate americane e dal concetto di difesa per arrivare ai bisogni geopolitici degli Stati Uniti. Nella sezione” Key Findings” il rapporto elenca quattro missioni per le forze armate degli Stati Uniti: 1)"difendere i possedimenti nord americani"; 2) "lottare e vincere guerre multiple e simultanee"; 3)"realizzare lavori di polizia associati alla manutenzione della sicurezza in regioni critiche"; 4) "trasformare le forze armate degli Stati Uniti per sfruttare la rivoluzione nel campo militare".
Per arrivare a far compiere alle forze armate nord americane le quattro missioni, il documento raccomanda investimenti senza freno nel sistema militare, dopo aver constatato il "declino della potenza militare degli Stati Uniti". Proponeva lo sviluppo di nuove armi, comprese armi biologiche di nuova generazioni capaci – si legge nel documento – di distruggere "specifici genotipi". Si auspicava, cioè, uno sforzo economico diretto alla creazione di una sorta di bomba etnica: un ordigno, dunque, capace di distinguere un determinato tipo di persona destinata ad essere uccisa in mezzo ad altri individui eletti per sopravvivere.
Nel capitolo V° intitolato “La creazione di una futura forza dominante” (Creating Tomorrow’s Dominant Force ndr) troviamo, infatti, frasi come: “ … al momento attuale gli Stati Uniti non hanno alcun rivale a livello globale. Il nostro disegno ultimo deve mirare a prolungare il più possibile nel futuro questa posizione di vantaggio …”. E ancora: “… Gli Stati Uniti devono mantenere un esercito in grado di essere dispiegato rapidamente e di vincere contemporaneamente più guerre su larga scala … bisogna riposizionare le nostre forze ed adeguarle alle realtà strategiche del XXI° secolo spostando su base permanente le truppe nel Sud-est Europeo e in Medio Oriente”. Quindi, più avanti, “…il budget annuale dell’esercito deve crescere fino ad un livello di 90 – 95 miliardi di dollari all’anno e questa trasformazione dell’esercito va considerata un obiettivo tanto urgente quanto quello di prepararsi allo scenario bellico di oggi …”.
Ma c’è soprattutto un passaggio illuminante in questo documento che non può che risultare inquietante alla luce di quanto occorso un anno dopo ed è il seguente: ”Questo processo di trasformazione, pur portando un cambiamento rivoluzionario, è destinato a durare molto a lungo, a meno che non intervenga un evento disastroso e catalizzatore come una nuova Pearl Harbor.” Rileggendo alcuni passaggi del documento conclusivo del PNAC i possibili dubbi circa la possibilità di un auto-attentato s’infittiscono sotto il peso di una chiara quanto fanatica ed immorale volontà di dominio.
È infatti dalla lettura di questo testo che molti avvenimenti del nostro tempo sembrano trovare la giusta interpretazione. Man mano che aumentano, con riferimento ai fatti dell’11/9, gli indizi di un c.d. “inside job” , aumentano, infatti, anche le indicazioni che a volerlo non fu il governo americano, ma un gruppo molto ristretto di personaggi: appunto i cosiddetti neocons ovvero personaggi la cui alleanza politica risale addirittura a più di 30 anni fa e che oggi occupano i più importanti ruoli all’interno dell’amministrazione Bush.
A leggerlo non sembra possibile, ma il testo è ovviamente pubblico e la traduzione non potrebbe essere differente. Questo significa che, un anno prima del crollo delle torri, un gruppo ristretto di persone, che si sarebbero ritrovate di lì a poco a guidare il popolo americano, nell’elaborazione dei loro scenari geopolitici riteneva necessario alzare a dismisura il livello di efficacia militare degli Usa e, di fronte a possibili obiezioni interne, riteneva che queste sarebbero potute venir meno solo in caso di un attacco militare agli Usa stessi. In qualche modo giungendo ad auspicare per il bene della nazione un evento da loro stessi definito “catastrofico”.
Questo ovviamente non vale come prova della colpevolezza dei neocons quali responsabili dei fatti dell’11/9, ma certo che quanto meno si può evincere che non tutti si sono stracciati le vesti. Se per gli Stati Uniti l’era dell’invincibilità finiva, per alcune lobbies cominciava."
10 ottobre 2008
9 ottobre 2008
8 ottobre 2008
Io sono, Tu sei, Egli è.
7 ottobre 2008
4 ottobre 2008
P2P, Buone notizie per i downloaders.
E una grande vittoria perchè il caso della Thomas aveva creato una grande campagna contro la RIAA (la multinazionale che colpisce severamente i disoccupati precari per 4 canzonette); erano stati raccolti fondi per sostenere le spese legali della donna e grazie a lei la reputazione di queste multinazionali era molto calata. Ora la beffa, un grosso grattacapo non solo per la RIAA di oggi, ma anche quella di domani.
Non è certo l'unico problema che le etichette discografiche dovranno affrontare. Alcuni giorni fà è stata respinto l'atto che censurava in italia Pirate Bay, il più grande tracker per la rete bittorrent (uso ingiustificato delle norme in materia di sequestro preventivo), mentre in europa i condivisori delle reti p2p esultano dopo che la Comunità Europea ha respinto il piano francese che prevedeva la sospensione della banda larga al terzo richiamo per file-sharing illegale; quello si avrebbe creato un giro di vite non di poca cosa (aggiungerei che molti isp non l'avrebbero presa bene, immaginate migliaia di contratti in meno...)
insomma tempi d'oro per la condivisione libera, a dimostrazione che le politiche di contrasto assoluto a questo fenomeno non servono, e quelle relative al arginamento di esso tramite nuovi strumenti di distribuzione multimediale a pagamento (e non) sono arrivati troppo tardi, causa una scarsa lungimiranza degli operatori dell'industria di contenuti d'ingegno, sempre arroccata sulle stesse posizioni ormai obsolete, a cui non sembra (generalizzando) dare uno scossone neanche oggi (recente la richiesta di aumentare gli anni di copertura del diritto d'autore addirittura a novanta!)
3 ottobre 2008
2 ottobre 2008
Vignette di Vauro, (Decreto legge)
-La maggioranza fa una legge (maggioranza che non rappresenta tutta l'Italia democratica)
-Il presidente firma
-La legge entra in vigore entro 60 giorni
Niente maggioranza parlamentare, niente dibattimento in Senato; a cosa assomigli questa cosa lo lascio stabilire a voi. Direte naturalmente "ma se il presidente della Repubblica firma non dovrebbero esserci problemi..." e sono d'accordo con voi.. in effetti non capisco determinate cose ultimamente..
ma cosa ne pensa Vauro?
30 settembre 2008
Passaparola n°15. Senza Stato nè Legge.
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27 settembre 2008
Vignette di Vauro, (annozero 25/09/08: Alitalia)
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Ecco il primo appuntamento della nuova rubrica satirica "Doppia V", dove tramite il solito youtube raccoglieremo da oggi le vignette Dell'irriverente Vauro Senesi, Ogni settimana presente ad Annozero. Si comincia con l'ultima puntata di giorno 25 scorso.
26 settembre 2008
Pm a processo mediaset: La legge non è uguale per tutti, non ci sto.
Secondo De Pasquale il Lodo Alfano viola l'art.3 della Costituzione, che garantisce l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. L'uguaglianza viene violata anche da norme 'irragionevoli', e secondo il pm il Lodo Alfano lo è perché sospende i processi alle più alte cariche dello Stato per tutti i reati e automaticamente, senza considerare la fase in cui si trovano i procedimenti. Un altro riferimento del pm è al trattamento diverso tra il presidente del Consiglio e i ministri e al trattamento sempre diverso tra i presidenti delle Camere da una parte e deputati e senatori dall'altra.
Il pm ha poi ricordato la sentenza della Corte Costituzionale con la quale si bocciava il Lodo Schifani per violazione dell'articolo 136 ("Quando la Corte Costituzionale dichiara l'illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. La decisione della Corte è pubblicata e comunicata alle Camere ed ai Consigli regionali interessati, affinché, ove lo ritengano necessario, provvedano nelle forme costituzionali"). Infine il rappresentante dell'accusa ha ricordato che al Lodo Alfano si è arrivati con una legge ordinaria e non con una legge di revisione costituzionale (che richiede una procedura molto più complessa)."
da "Repubblica"
Bene, ecco la prima occasione per sollevare la questione costituzionale del lodo Alfano. Naturalmente il pm non se l'è fatta sfuggire. Vedremo ora come si evolveranno le cose. Ricordo che le accuse che gravano su Silvio Berlusconi per questo processo sono di aver gonfiato il valore di alcuni programmi/film tramite falsi intermediari e aver così incassato di più per la vendita dei relativi diritti. Come sempre si saranno inventati tutto i magistrati, non sia mai che Berlusconi sia veramente immischiato in tutto ciò...