18 ottobre 2008

L'Authority ai telegiornali "Troppo spazio al governo"


"E' il governo a dominare la scena nell'informazione dei nostri telegiornali. Il predominio è più evidente nei notiziari Mediaset (incluso il Tg5 di Mimun). Ma anche il Tg2 non scherza. L'Autorità per le Comunicazioni chiede ora alle reti pubbliche e private di riequilibrare.

L'Autorità scatta una fotografia che va da aprile a settembre 2008. E' un'istantanea rilevante perché descrive la situazione dalla nascita del nuovo esecutivo fino quasi ad oggi. Segnali di squilibrio si notano intanto nelle trasmissioni di approfondimento. Ma sono i telegiornali - scrive l'Autorità - a commettere i peccati più gravi. La disparità è doppia: il governo parla più delle opposizioni; alcune forze politiche (di maggioranza) parlano più, molto più di ogni altra. Per questo i telegiornali sono adesso invitati a un effettivo pluralismo. L'Autorità ammette che non siamo certo in periodo elettorale, quando le regole sulle "pari opportunità" sono rigide, severe. Ma la legge vuole che le redazioni rispettino i principi di "correttezza e parità di trattamento" in qualsiasi momento dell'anno, ogni giorno, ad ogni edizione di Tg.

Una regola non scritta vuole che i telegiornali assegnino un terzo del tempo ai partiti della maggioranza, un terzo a quelli di minoranza e un terzo infine al governo in carica. Questa divisione è spesso elusa. Ecco alcuni esempi significativi. Prendiamo le edizioni principali dei telegiornali, quelle che richiamano il maggior numero di ascoltatori. E prendiamo anche il "tempo di antenna". Somma le parole del giornalista - che introduce un tema o un politico - alle parole del politico. A maggio, Studio Aperto dedica il 42,27% dello spazio al governo e un altro 18,22% al presidente del Consiglio. Al Tg5, il 28% è per Palazzo Chigi e un altro 15 per il premier. Il mese successivo - a giugno - Palazzo Chigi e premier superano quota 50%, sempre al Tg5.

Ancora a giugno 2008, il Tg2 assegna quasi il 32% all'esecutivo Berlusconi e un altro 14% a Berlusconi in persona. A luglio del 2008, il Tg4 non è poi così squilibrato con il governo, che ottiene uno spazio pari al 27%. Ma se poi sommiamo il 28,9 del Cavaliere, ecco superata la metà della torta disponibile.

La musica non cambia se leggiamo i dati con un'altra lente. Siamo a settembre ed esaminiamo tutte le edizioni dei telegiornali (pranzo e cena, le più importanti, ma anche quelle del mattino presto e della sera tardi). Nell'insieme dei notiziari Mediaset (Tg4, Tg5, Studio Aperto e TgCom), la maggioranza, il governo e Silvio Berlusconi sono sopra il 70%, mentre le opposizioni arrancano al 16,77%.

Impressiona il dato dei Radicali. Chissà che cosa saranno riusciti a dire nei 9 secondi che il Tg4 regala loro nell'intero mese di maggio, oppure nei 26 secondi di Studio Aperto. E chissà quali messaggi avrà veicolato quella sinistra che non ha più rappresentanti alle Camere. A maggio, l'intera batteria dei telegiornali della Rai concede 38 secondi - per fare solo un esempio - ai Verdi (38 secondi in 30 giorni). E mentre il Partito Socialista risulta a zero secondi (sempre a maggio, sempre in Rai), l'Udc di Casini potrà certo esultare per il secondo, uno solo, che ottiene al Tg3 nel mese di maggio, per i tre secondi di agosto, per i 5 di settembre."


Da"La repubblica" di Aldo Fontanarosaroma

Hanno scoperto l'acqua calda. In effetti è una cosa normalissima. Vi faccio un esempio lampante. Questo è un blog, Gestito da me e talvolta arricchito da qualcun altro. Bene, vedete per caso, chessò, Tutti i messaggi del Papa? vedete la propaganda televisiva (se non quando ci ridiamo su assieme)? No. Questo blog non è necessariamente pluralista ma sicuramente tematico. Non è un giornale, non fa servizio pubblico ma vuole essere un collage di una voce che altrove non c'è. E soprattutto lo gestisce una persona, che almeno tenta di non raccontare frottole.

Ma la tv pluralista chi la controlla? L'authority sa dire che c'è troppo governo Berlusconi dentro i telegiornali gestiti dalle tv che sono controllate al 90% dal governo Berlusconi.. e cosa vorrebbero? che i politici-propaganda diventassero altruisti? Non si può prima fare finta che non ci sia un problema di conflitto d'interesse, pensare che non ci siano leggi da dover fare (o al limite applicare) su questo tema e poi lamentarsi. E allora tutti su Mediashopp.. ehm.. Su studioaperto.. dove il ministro delle comunicazioni è sempre più incaricato di comunicare ciò che dovete sapere (sempre falso) e tutto il resto tace. Al massimo su rete4 dove Emilio Fede non sa fare altro che prendersela con Di Pietro (e ultimamente anche con Saviano) invece di dare notizie e star buono. Cosa volete? zitti. E' così e basta. Viva il Singolarismo dell'informazione.

Nessun commento:

Posta un commento