13 novembre 2008

Controllare il pensiero politico anche su internet: Si parte dai blog.



"Art. 2.

(Definizione di prodotto editoriale).

1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.

Qualsiasi blog rientra in questa definizione.

Art. 8.
(Attività editoriale sulla rete internet).

1. L'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell'applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.

3. Sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del lavoro."
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Bene Bene, ci risiamo. I blog stanno diventando l'alternativa al corriere della sera e questo non va bene a qualcuno. Probabilmente bisogna comprendere questa volta un pò tutte le frange politiche, anche alcune sinistrorse.
Quelli sopra scritti sono alcuni comma di una legge proposta prima della caduta del governo Prodi, che aveva suscitato moltissime polemiche ed era stata poi abbandonata (cosiddetta legge Levi-Prodi). Oggi viene riproposta, disegno di legge 1269. Non è difficile comprenderne i punti fondamentali: i blog che fanno informazione e/o politica e/0 intrattenimento dovranno essere iscritti al ROC se fanno un attività imprenditoriale. Ora se è vero che la maggior parte dei blog non la "dovrebbe" fare, non è ben compreso se i banner pubblicitari apposti sarebbero passibili come elementi sostanziali di un'attività "d'impresa". E' da considerare che oggi molte piattaforme per blog obbligano all'uso di banner (come se fosse un costo del servizio). Per cui il gioco vizioso potrebbe portare di fatto a non considerare quasi la modifica apportata dai tempi della scorsa Levi-prodi, che costituisce appunto l'articolo 8 comma 3 sopra esposto. In questo caso Tutti i blog dovrebbero essere registrati e controllati.

Mentre arrivano alcune notizie (solite) dall'estero sulle reazioni dei giornali, come sempre molto critici verso la politica italiana, e che sostanzialmente anche questa volta ridono di noi, Molti famosi blogger si schierano contro questa legge. Di Pietro avvisa che l'attuazione di tali codici porterebbe forzatamente ad una disobbedienza civile, e inoltre si impegna a fornire assistenza legale futura agli stessi scrittori (come già aveva promesso per la legge sulle intercettazioni ancora in fase di vaglio). Beppe Grillo promuove un'iniziativa "free-blogger" per dare voce al dissenso dei molti frequentatori.

Ma ciò che si deve veramente capire di questa proposta di legge è l'uso politico che se ne fà. Non è da immaginare una realtà nella quale tutti i blogger registrano al ROC il loro lavoro, e neanche una nella quale la GDF si metta a fare redate enormi contro tutti gli "abusivi". La funzione di questa legge a mio avviso è quella di non far sapere la sua esistenza, in maniera da poter essere sfruttata si, ma solo quando necessario e a tutto beneficio dei potenti. Esattamente come la legge sulle intercettazioni, che limiterebbe all'inverosimile il diritto di cronaca giudiziaria: in realtà sui tg e giornali continueranno a circolare articoli a sfondo giudiziario in cui si citano atti pubblici (di solito in maniera indiretta), e nessuno dirà niente, tranne quando la notizia sarà troppo pesante per un politico o un potente; in quel caso si farà ricorso alla legge, che ovviamente è inapplicabile in maniera assoluta e generale; così la 1269, già definita "ammazza-blog". Questo blog ad esempio (che potrebbe in teoria come tutti quelli del servizio google avere i banner pubblicitari che non ho inserito) non interessa certo nè alla destra nè alla sinistra, almeno fin quando non dovesse ricevere troppe attenzioni. Ma il blog di persone in vista che probabilmente "non sono conformi al pensiero unico" verrebbero continuamente prese di mira e ostacolate. Così come sono state molte volte buttate fuori dalla tv solo per aver detto verità scomode; così si mette in campo un'arma per fare la stessa cosa sulla rete.

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