24 giugno 2008

Passaparola n°6. La Mantide Berluscosa




eccoci puntualmente alla pubblicazione del sesto spunto di Marco Travaglio. Questa volta ha introdotto la storia di "Pippo" (conflitto d'interessi) con un escursus dal 1994 ad oggi e spiegato poi il caso Mills, La manovra berlusconiana che tenta di bloccarlo, e le conseguenze di cui molti si dovranno far carico materialmente e noi tutti moralmente (elettori e non). Prendo spunto ed allego al video questo articolo di "che dicono di noi", un blog in lista tra i preferiti di nothing left to say. Il suddetto è una traduzione di un articolo di "The economist" noto giornale britannico di centro (o centro-destra secondo le opinioni) che usa toni non proprio pacati per descrivere questa situazione che oggi il capo del governo ci ripropone esattamente nelle vecchie vesti della sua seconda legislatura. In inghilterra come in tutte le nazioni dove la democrazia significa ancora molto e dove il controllo della stampa esiste ben poco, succede che un giornale come l'economist critichi un leader di destra.. qua sarebbe da suicidio ma accade un pò troppo spesso da quando Silviuccio si è lanciato in politica.. Ovviamente accade solo all'estero. Ovviamente.. la domanda di oggi: cosa c'è di ovvio?


Il Governo disegna nuove leggi per imbrigliare la magistratura
(The economist, 19/06/2008)

SILVIO BERLUSCONI é un uomo di perseveranza. Due mesi dopo aver vinto le elezioni in Italia, sta iniziando ad occuparsi del sistema giudiziario, e di coloro che vi lavorano, con la stessa decisione dell'ultima volta che era stato al potere, nel 2001-06. Nella campagna elettorale ha detto che i pm dovrebbero farsi un esame di sanitá mentale. Adesso nuovi attacchi alla magistratura e discusse leggi per proteggere se stesso ed i suoi interessi finanziari sembrano di nuovo essere le sue prioritá.
Il 17 giugno Renato Schifani, Presidente del Senato, ha letto una lettera di Berlusconi che caldeggiava un emendamento proposto da due senatori che congelerebbe per un anno tutti i processi per reati commessi prima del giugno 2002, eccetto quelli che il Governo ritiene piú gravi. Alcuni critici dicono che ció sia incostituzionale, poiché cozzerebbe con il requisito che i processi dovrebbero avere una durata ragionevole e che si debba osservare l'iter legale dovuto. Berlusconi é sotto processo a Milano per corruzione giudiziaria, insieme ad un avvocato britannico che avrebbe dato una mano nell'imbastire una rete offshore di compagnie per l'impero finanziario di Berlusconi. Questo processo é prossimo alla conclusione e sará tra quelli che si bloccheranno. L'emendamento é stato approvato dal Senato il 18 giugno.
Nella sua lettera, Berlusconi sosteneva che molti processi sono stati imbastiti contro di lui da magistrati di estrema sinistra a fini politici. Ha anche detto a Schifani che vuole una legge per sospendere i processi che riguardano le piú alte cariche dello stato italiano. Schifani era dietro una simile legge nel 2003, che fu poi dichiarata incostituzionale.
Le intrusioni di Berlusconi nel sistema criminal-giudiziario stanno anche colpendo l'uso di intercettazioni nelle investigazioni. Il 13 giugno il Governo ha approvato un decreto per limitare ció che i magistrati possano fare e ció che i media possano divugare. I reati per i quali le intercettazioni sarebbero bandite includono quelli di bancarotta fraudolenta, abuso di mercato ed insider trading. Il governo sostiene che non ci sarebbe nessuna restrizione per reati di criminalitá organizzata e terrorismo. Ma Armando Spataro, un pm di Milano, dice che i limiti all'uso degli apparecchi per le intercettazioni potrebbero ostacolare le investigazioni sul terrorismo. E Franco Roberti, un magistrato antimafia a Napoli, nota che molte investigazioni sulla criminalitá organizzata iniziano con reati ordinari come estorsione, usura e contrabbando, per i quali adesso le intercettazioni saranno vietate.
Il decreto inoltre metterebbe il bavaglio a magistratura e stampa, con la minaccia del carcere per i pm che parlano dei processi e giornalisti i cui articoli usano informazioni estratte da investigazioni. Un nuovo piano per avere migliaia di soldati che facciano le funzioni della polizia in cittá come Bologna, Trieste e Venezia sembra essere una cortina di fumo per il vero approccio del governo nei confronti del cimine: duro su alcuni reati, ma permissivo su altri. Dietro la cortina di fumo, Berlusconi sta di nuovo raccogliendo i frutti del potere.



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