19 marzo 2009

Grillo fallo riposare il mitra..


Trovo in Beppe Grillo una persona "Utile". Utile per il contraddittorio, utile per l'attrazione giovanile che non porta necessariamente all'antipolitica ma anzi favorisce l'avvicinamento ad essa. Non la puoi criticare se non ne conosci le principali dinamiche. Ma, soprattutto ora che si pone come uomo politico, la sua forzatura contro tutto e tutti quelli che in qualche modo tentano di sopravvivere al sistema (che certamente è bacato come sostiene) sembra quanto mai esagerata. La gente meno estremista da questo si sta dissociando. Per carità, molti interventi nel suo blog sono veramente belli, e qualcuno è stato anche riportato su NLTS, ma può darsi che, magari per rabbia particolare, o per delusione, (non che interessi particolarmente) il comico stia pian piano superando la misura.

Che bisogno c'è se critichi un politico di tirare in ballo tutti gli altri, con nomi e cognomi spesso quasi sconosciuti? Che bisogno ha di trovare qualcosa di negativo ad ogni imprenditore delle grandi aziende? Ma a parte ciò e soprattutto.. che bisogno ha di trovare nei "giornali", in tutti loro, la colpa per eccellenza dell'informazione, fino a sperare nella loro totale chiusura? Esistono testate e testate e vanno valutate con discrezione. Non credo, ad esempio, che parte della forza lavorativa del corriere della sera sia così di parte, ne che il gruppo espresso eviti di dire determinate cose. E' d'altronde ovvio che i giornali oggi stabiliscono regole per la priorità degli articoli che possono essere criticabili, e che per alcune testate in particolare la disposizione o censura di esse sia insopportabile. Ma una cosa è dire ciò e un'altra è tirare in ballo tutto il sistema, comprendendo tutti quelli che ci lavorano.
E di ieri l'articolo in cui Grillo esulta per la forte calata in borsa di tutti i gruppi editoriali. Non credo che sia ne un bene ne la risoluzione del problema (problema che in linea di fondo lo si condivide pienamente, lo si evince dallo stesso motivo di esistenza di questo blog). Anzi può essere offensivo riguardo le tante persone che ci lavorano, e che non si occupano di politica ma svolgono un lavoro onesto. Altra cosa sarebbe quella di criticare questo o quel giornalista con cognizione di fatto.
Infine, la questione dei finanziamenti pubblici può essere affrontata in prospettiva diversa: è vero che i finanziamenti stessi legano i giornali a questa o quella politica, ma è anche vero che molti giornali ne fanno a meno e comunque i finanziamenti non sono un favore particolare in Italia, ma un "contentino imposto" dalla oscena normativa che rende asimmetrica la pubblicità che gira sulle reti televisive da quella che può finanziare i giornali. Così i giornali abbandonano la prospettiva del "più vendo e più posso stare sul mercato" e le conseguenze sono quelle che sappiamo. Ma molti direttori di giornali sono contro questo. Perchè non lo si dice ogni tanto? Attenzione alla fama e al consenso, soprattutto quello "arrabbiato". Bisogna svegliarsi e reagire non fomentare sempre di più quelli che sono svegli, generalizzando. Se no le accuse di antipolitica sono automaticamente giustificate. Qualcuno un giorno ha fomentato il popolo per strada, poi è salito sul predellino di un auto e li ha strumentalizzati tutti verso quello che oggi vediamo. Attenzione a non fare gli stessi errori, che sia un partito politico, una lista civica o un blog.

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