19 settembre 2008

Sulle nostre tele-"visioni".



”L’obiettivo primario della pubblicità è rendere le persone insoddisfatte”: mostrando al telespettatore scene che rappresentano un livello di soddisfazione superiore, in relazione al possesso di un certo bene o servizio, lo portano lentamente a suggestionarsi e a decidere di impiegare la proprie risorse per il soddisfacimento di questo “bisogno indotto”.
Questo meccanismo non e’ però confinato alle sole pubblicità:film,telefilm e persino i “programmi culturali” propinano realtà selezionate,fornendo modelli di riferimento.Insegnano come esprimersi,quali idee sostenere,ciò di cui ridere e ciò di cui preoccuparsi:persino cosa dobbiamo temere e perché.
Fornendoci i modelli di soddisfazione i media ci danno forma e significato, e questa operazione e’ spesso ben accolta.
“Lo spettatore desidera essere annullato da emozioni,colori e suoni che lo travolgano e svuotino completamente.Desidera piangere per tristissime storie emotivamente toccanti e infuriarsi per terribili ingiustizie,o inorridire per atti sciagurati e orripilanti. Desidera sentirsi informato e prendere le parti di uno di un altro commentatore riguardo importanti questioni politiche o sociali,ma di fatto tutto ciò avviene in maniera totalmente simbolica e catartica. Svuotato dall’orgia di suoni e colori, il cittadino va a dormire convinto di aver sofferto,lottato e partecipato alla vita,mentre ha soltanto seguito il canovaccio che i media gli hanno messo davanti agli occhi.”


Madhatter, rielaborazione di uno scritto di “Stefano Re”


Vorrei ringraziare Madhatter per questo suo elaborato. Niente di più vero. Ciò che oggi colpisce è che questa teoria (molto pratica per così dire..) già da molto tempo è attuale, e che è studiata con molta attenzione, ha trovato in Italia un posto d'oro per esprimersi al meglio nel suo aspetto politico. Oggi discutiamo di cose inesistenti, le valutiamo, le scartiamo o adottiamo, ma molto spesso non sono cose di questo pianeta. I media strumentalizzano ciò che rimane della vecchia politica per fare "economia di pensiero" tramite la pubblicità; non si pubblicizzano più giocattoli o belle automobili, si pubblicizzano valori; invece di adottarli. E' una continua propaganda che plasma le nostre menti su una dimensione surreale. Così capita che dopo 70 anni qualcuno ha ancora paura dei comunisti, o che in un paio di mesi qualcuno pensa veramente che dal nulla possano nascere dei nuovi minacciosi individui "giustizialisti" che prima non c'erano e che bisogna abbattere. Non ha importanza se sia vero, lo dicono in tv, lo dicono i sondaggi. Così meglio spegnere il nostro potenziale intellettivo accendendo il resto, che sia una tv, una radio o anche un blog come questo. In fondo anche parlare di queste cose istituzionalizza la loro esistenza. La catarsi è un arma magnifica, ma solo se tutti siamo a conoscenza del limite invalicabile chiamato realtà, al di là del quale c'è solo la finzione, irreale seppur utile per capire la realtà stessa. Se si confonde un dramma teatrale con la nostra attualità, la catarsi diventa l'arma migliore per annullare la volonta di troppi a favore di chi di questo giochino ne approfitta; certo, con l'appoggio della gente, come dicono i sondaggi. E poi succede che...

"..questa sera per voi grazie ai sindacati comunisti Media Shopping mette in saldo l'Alitalia, approfitta anche tu della grande offerta!.."

..capite cosa voglio dire? no? Allora svegliatevi. Questo è solo un blog.

Nessun commento:

Posta un commento