14 settembre 2008

La massa conforme è uguale per tutti (noi).

Quando ognuno di noi pensa alla "gente", attribuisce sempre qualche critica nefasta. "La gente è stupida, la gente è ignorante, la gente è pericolosa" come se la gente fosse, al solito, qualcosa di alieno a quello che siamo. Salvo poi preoccuparci di adeguarci alla gente. Quante volte se la pensiamo diversamente dalla massa, piuttosto che dire la nostra stiamo zitti; a forza di star zitti si finisce per uniformare ciò che dal nostro pensiero arriva alla realtà, così diventiamo tutti uguali e inconsistenti. Così le mode, così gli usi, così a volte anche i riti. Così il pensiero. Capita però a volte che, approfittando di una situazione particolare, riusciamo ad esprimere realmente ciò che siamo e pensiamo, e la gente rimane a bocca aperta. Come? non eravamo tutti uguali? uniti da chissà quali verità? e si entra in crisi.. la crisi della diversità scaturisce dal nascondere le diversità e abituarsi al fatto che è facile normale e virtuoso andare sempre e comunque d'accordo e che per andare d'accordo sia sempre e comunque consigliabile una collidenza di opinioni.

Così quando quella "particolare situazione" si verifica in politica, suscitata da qualche "sicuramente condivisibile" sondaggio, ecco i nodi al pettine. Oddio qualcuno dice che i repubblichini sono lodevoli.. oddio qualcun'altro dice che non si può condannare a priori il fascismo, ma solo - attenzione - le leggi razziali. Così anni di "dialogo" di persone mature, che hanno portato (secondo l'opinione pubblica, mica secondo loro) ad una coincidenza di valori e di opinioni, viene smembrata da un pensiero "quasi" libero; e qualcuno si accorge che i compromessi e le grandi intese hanno portato non solo ad un maggior potere alcuni (loro) e ad una risicata libertà altri (noi).. ma anche che la libertà alla fine viene persa proprio da chi ha proposto gli strumenti per toglierla alla "gente". Questo equilibrio di menzogne al diazepam per i cittadini, e l'immagine d'oro per chi l'oro etico lo vede molto da lontano, non può durare, è necessariamente debole.

Mi chiedo a che servano le grandi intese quando servono solo a rimandare il grande collasso dell'integrità umana - che oggi, spiacente, non sa accettare nessuna diversità, condannandola come causa dei propri mali - al primo "errore" di qualcuno, che per sbaglio ha detto come la pensa. Se poi tutto ciò viene usato per vincere le elezioni.. bene e dopo? Dopo il diazepam diventa una droga, che spinge qualcuno a odiare i rom, qualcun altro a criticare gli insegnanti terroni, qualcun altro ad uccidere un nero a sprangate a Milano per un pacchetto di biscotti. Abbiamo traviato l'idea di uguaglianza. Spero non per sempre.




Abdul, ucciso a sprangate sotto insulti razzisti. Oggi, anno 2008.

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