17 ottobre 2009

Berlusconi in Sicilia. Il "presunto" silenzio del Sud


Sono passate tre settimane dalla catostrofe avvenuta il 1' Ottobre a Messina. Il risultato finale di questa tragedia è di 30 morti e 95 feriti. Le cittadine colpite dal tempo nefasto sono Giampilieri, Atolia, Molino, Briga e Pezzolo, tutte della provincia di Messina.
Queste infomazioni sono già state annunciate in tutte le reti nazionali del Paese e ancora oggi possiamo almeno sentire un accenno di novità riguardo al fatto. Quello che pochi sanno, sono i fatti accaduti prima e dopo il 10 Ottobre 2009, giornata di Lutto Nazionale in occasione dei funerali delle vittime. Tra i morti con orgoglio ricordiamo il sottocapo della marina Simone Neri, che sacrificò la sua vita per salvare invece quella di 8 persone.
I giornali e le tv hanno raccontanto nei giorni scorsi di come il nostro Presidente del Consiglio, Il governatore della Sicilia, e vari membri del parlamento si sono prodigati per risolvere la situazione disatrosa. Purtroppo i notiziari hanno celato le varie contestazioni avvenute fuori dalla prefettura di Messina. Cittadini del capoluogo provinciale e dei dintorni sono andati di fronte all'ingresso del palazzo del governo e hanno cominciato ad inveire ogni volta che arrivava un'autorità, a cominciare da Lombardo, governatore della Sicilia, il quale ha ricevuto un "Vergogna, devono morire le persone per farci senitire?", e così via anche dopo l'arrivo del Ministro Mattioli; alcuni dei manifestanti hanno portato bandiere e striscioni di slogan contro il ponte, (visto e considerato che proprio mentre si discuteva sugli incidenti, sempre in Prefettura, veniva approvata la realizzazione del primo cantiere che avverrà a Gennaio 2010); ma lo scandalo vero è che proprio fuori dalla Prefettura, un giornalista del Tg2, che doveva fare una diretta televisiva, interrompe le riprese per non mostrare la contestazione legittima dei cittadini; nessuna rete nazionale ha raccontato i fatti accaduti di fronte al palazzo di Giustizia (tranne brevi accenni generici e parziali).

Ma in tutto questo, Berlusconi dov'era?
Il nostro Presidente ha evitato di incontrare la folla entrando dall'ingresso secondario, mentre tutte le autorità hanno attraversato quello principale.
Su internet sta circolando un video che mostra i fatti raccontanti adesso, girato da un video amatore che si trovava lì in mezzo alla folla, formata da gente comune, genitori, precari, disoccupati e addirittura da gente proveniente dalle zone colpite. Insomma, i classici comunisti che sputtanano il paese, come direbbe il nostro Presidente del Consiglio.

Altri fatti accaduti e non narrati del tutto, sono state le altre contestazioni avvenute dopo i funerali di Stato, quando il Presidente Silvio Berlusconi si dirigeva verso l'auto blindata qualche minuto prima della fine della cerimonia. La gente del posto, arrabbiata, iniziava a contestarlo con una serie di slogan, dandogli anche dell' assassino e del farabutto. Questo mentre si dirigeva verso l'auto e salutava la folla i quali, secondo i giornalisti, lo applaudivano.
Un altro video mostra i fatti in Piazza Duomo a Messina, non amatoriale questa volta ma un frammento di un servizio di Skytg. La gente Urla e si sfoga, e batte le mani in segno di protesta, non di gioia, le immagini sono chiare.
Quì non di tratta di una semplice manifestazione anti-berlusconiana, ma di sfoghi di rabbia da parte di cittadini abbandonati a loro stessi, nei confronti di coloro che mettono da parte il loro senso del dovere per promulgare un'opera di facciata, escludendo ogni possibile risalita all'interno di una terra dimenticata da tutti. Inutile mostrare altra prova di rabbia e sofferenza da parte dei cittadini messinesi, il cosidetto sud non è Zitto e muto come sembra.

Ernesto Muscianisi

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