4 ottobre 2008

P2P, Buone notizie per i downloaders.



E' di qualche giorno fà la notizia che la famosa Jammie Thomas, disoccupata donna, condannata a pagare 222 mila dollari per condivisione illegale di files pirata, è stata ora assolta. Non è possibile infatti, secondo i giudici, dimostrare il trasferimento dei files colo con la messa in condivisione. E dimostrare il trasferimento è impresa quasi impossibile, soprattutto con le reti p2p decentralizzate (emule kad, per fare un esempio) dove non si può trovare un log che dimostri il trasferimento e sia così utilizzabile come prova (l'onere spetta alla RIAA, controparte nel processo). I files di log sono comunque cancellabili laddove vengano creati.
E una grande vittoria perchè il caso della Thomas aveva creato una grande campagna contro la RIAA (la multinazionale che colpisce severamente i disoccupati precari per 4 canzonette); erano stati raccolti fondi per sostenere le spese legali della donna e grazie a lei la reputazione di queste multinazionali era molto calata. Ora la beffa, un grosso grattacapo non solo per la RIAA di oggi, ma anche quella di domani.

Non è certo l'unico problema che le etichette discografiche dovranno affrontare. Alcuni giorni fà è stata respinto l'atto che censurava in italia Pirate Bay, il più grande tracker per la rete bittorrent (uso ingiustificato delle norme in materia di sequestro preventivo), mentre in europa i condivisori delle reti p2p esultano dopo che la Comunità Europea ha respinto il piano francese che prevedeva la sospensione della banda larga al terzo richiamo per file-sharing illegale; quello si avrebbe creato un giro di vite non di poca cosa (aggiungerei che molti isp non l'avrebbero presa bene, immaginate migliaia di contratti in meno...)

insomma tempi d'oro per la condivisione libera, a dimostrazione che le politiche di contrasto assoluto a questo fenomeno non servono, e quelle relative al arginamento di esso tramite nuovi strumenti di distribuzione multimediale a pagamento (e non) sono arrivati troppo tardi, causa una scarsa lungimiranza degli operatori dell'industria di contenuti d'ingegno, sempre arroccata sulle stesse posizioni ormai obsolete, a cui non sembra (generalizzando) dare uno scossone neanche oggi (recente la richiesta di aumentare gli anni di copertura del diritto d'autore addirittura a novanta!)

1 commento:

  1. buona notizia...
    anche pirate bay è di nuovo online per gli italiani

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