9 luglio 2008

No Cav Day.

Ieri Ha avuto luogo una grande manifestazione a Roma, in piazza Navona; una delle prime campagne (post-elezioni) di informazione e protesta contro il panorama politico odierno sulla soglia del collasso democratico, alla quale ne seguiranno molte altre dato il "clima." Molte le presenze di persone illustri, sul palco e anche tra la gente (Di Pietro, Guzzanti, Grillo, Moni Ovadia, Flores D'arcais, Travaglio, Fiorella Mannoia e altri). I loro discorsi sono stati apprezzati dalle oltre 70.000 persone presenti (incalcolabili credo quelli connessi ai numerosi siti che in diretta hanno trasmesso la manifestazione). Molte polemiche sull'intervento di Sabrina Guzzanti che non ha risparmiato critiche aspre al Ministro Carfagna e al Vaticano. Nonostante le possibili polemiche odierne sulle attività Vaticane e sul loro potere che secondo molti si esercita direttamente in campo politico, sembra che la brava comica stavolta sia andata oltre un certo limite. Ma il senso della manifestazione dobbiamo prenderlo non da ciò, bensi dagli interventi molto chiari e perfettamente condivisibili di Antonio di Pietro e Paolo Flores D'Arcais. Di seguito i relativi video, mentre rimando al prossimo post le conseguenze della manifestazione in politica e nei giornali (ma già ci aspettiamo dure critiche e nessun ragionamento fondato sulla vera iniziativa portata avanti. In questo senso la guzzanti ha concesso "loro" un grande regalo, di cui comunque sappiamo che ne avrebbero tranquillamente potuto fare a meno)




Video1



Video2


Edit: aspettando domani per trascrivere le notizie dei giornali sulla manifestazione, riporto qui parte delle dichiarazioni di Di Pietro fatte sul suo blog, con le quali concordo in pieno.

Di Pietro: "Ieri Piazza Navona era piena di cittadini che, per una volta, hanno avuto la possibilità di protestare contro la deriva antidemocratica del Paese. Sul palco si sono alternate diverse voci. Non erano voci allineate. Non erano - come non dovevano essere - interventi concordati. Non c’era la censura dei partiti e di quella parte dei media a loro asservita. Le decine di migliaia di persone presenti hanno applaudito gli interventi, tutti gli interventi, chi più chi meno, a seconda della condivisione o meno dei concetti espressi dagli oratori. E c’è anche chi ha dissentito sui modi e sui toni di qualche oratore, quando non ne ha condiviso i concetti o le espressioni usate. Era una piazza finalmente libera: libera di sorridere per la satira, di indignarsi per le leggi ad personam, di condividere proposte e proteste, di dissociarsi quando non condivideva, di ascoltare in riverente silenzio le severe poesie di Camilleri (che - provate a riascoltarle - erano ancor più dissacranti delle battute satiriche di Sabina Guzzanti)."

"[...] A mio avviso la vera democrazia c’è solo e fin tanto che a tutti viene riconosciuto il diritto di esprimere il proprio pensiero! Ed allora, lasciatemelo gridare ad alta voce: io non mi dissocio dalla manifestazione di ieri. Non mi dissocio dalle parole di Grillo. Non mi dissocio dalle parole di Travaglio. Non mi dissocio dalle persone di Piazza Navona. Certo, non avrei fatto ricorso alle espressioni utilizzate da Sabina Guzzanti (ed anche questo ho precisato pubblicamente) ma io di mestiere non faccio satira come lei e quindi non ho bisogno di ricorrere ai paradossi ed alle iperbole per meglio far comprendere il problema. Esiste un diritto di critica e ieri è stato esercitato. Si può essere d’accordo o meno, ma vanno valutate le ragioni della critica, non i toni utilizzati, o quantomeno entrambi. Certamente non solo i toni. Altrimenti si fugge dal problema. O peggio, si è accondiscendenti."

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