26 maggio 2009

Minaccia Nucleare, tra "illuminati" e "ordine mondiale".



Si, il titolo meriterebbe pagine e pagine di ragionamento per chi conosce un minimo delle spopolanti teorie complottistiche del nuovo millennio e altrettante spiegazioni a chi non ne ha sentito parlare. Ma senza estremizzare e cominciare a parlare di teorie parzialmente surreali, rimangono poche righe da analizzare e una domanda che da tempo mi sfiora.
Per i poco informati sui 2 termini "illuminati" e "ordine mondiale" faccio un esempio. Immaginatevi un panorama dove la globalizzazione si è espressa nella massima delle forme. Dove le frontiere esistono solo sul vocabolario e tutto il mondo è "uniformato". Immaginate poi che, come in uno Stato ci sono sempre i poteri forti, ci siano pochi poteri forti interconnessi che governano tutto il mondo globale. E che possano decidere, controllando tutte o quasi le sfere della vita odierna (cultura, economia, religione, etica, mercato, risorse) anche gli eventi storici e le loro conseguenze, indipendentemente da valori umani e etici, con lo scopo ultimo del profitto e della dipendenza assoluta delle popolazioni a loro.

Bene, qualcuno oggi crede (complottisticamente) che questo ordine esista con il nome di "illuminati" e abbia già un'influenza enorme nel verificarsi degli eventi storici, per la gente comune frutto del caso e dei rapporti umani e politici, e per molti complottisti "controllata a tavolino da pochi". Non ci si riferisce certo a capi di Stato, ma a qualcuno più in alto ancora, che controlla i sistemi finanziari e la distribuzione di risorse planetarie. Pensiamo a banchieri, capi di multinazionali, ecc.. unite in una specie di massoneria globale ((altri hanno coniato il termine "corporatocracy") )

Ora non voglio pubblicizzare molto queste correnti di pensiero (ne esistono più di una), ma, nel ricordare i buchi nell'acqua delle campagne contro il terrorismo iracheno di Georgiana memoria e i molteplici dubbi sull'11 settembre (con annessi scontri tra complottisti e anticomplottisti che tutt'oggi continuano a fronteggiarsi e tirare dalla loro la verità su ciò che è realmente accaduto) ma nei reportage di mia conoscenza si alludeva già da tempo ai prossimi "progetti" di questo sistema destinato a diventare "l'ordine mondiale" (con, tra l'altro, uniche leggi e unico sistema di denaro in forma virtuale); questi progetti vedevano una spinta verso l'unione determinata dalla comparsa (allora non se ne parlava neanche) di minacce provenienti dal Pakistan e dalla Corea... che avrebbero determinato un impulso all'attuazione di questi piani, mettendo d'accordo tutti gli Stati mondiali (non solo, e per la prima volta, occidentali) sulla necessità di unire le forze per combattere il "terrorismo del nuovo millennio" (altro termine coniato dai complottisti o da membri dell'ordine: l'asse del male.). C'è chi poi fa rientrare nei medesimi piani anche la crisi che oggi viviamo ritenendo che "una crisi di tale enormità al giorno d'oggi è impossibile non prevederla, tuttavia è possibile determinarla, ed in molti ne trarrebbero vantaggi".

Quindi mi viene da pensare: dopo le ultime grida di Bush contro il pakistan tirato in ballo con una fretta incredibile prima di lasciare l'incarico, ed ora con questi esperimenti nucleari "alla luce del sole" (troppo alla luce del sole) da parte del governo di Pyongyang.. beh dico solo che questi complottisti devono avere o una intelligenza incredibile nel capire l'andazzo o qualche palla di vetro nascosta da qualche parte, perchè era difficile prevedere queste cose 2 o 3 anni fà.. almeno credo.

Un buon spunto per tenersi informati, non prendendo le cose troppo sul serio; ma neanche l'opposto. Credo che sentiremo parlare presto di "asse del male" (già in qualche articolo nei giornali esteri e credo anche in Italia ne parla, ma si era sentito solo dai complottisti fino ad ora). Speriamo che si risolva tutto in una bella favoletta.

24 maggio 2009

Berlusconi sputtanato dall'ex di Noemi Letizia.



Ancora non si vede nè sul corriere nè sulla stampa. Forse non si sentirà mai sui telegiornali. Forse hanno ragione a metterci nella lista delle Nazioni con limitata libertà di stampa. Comunque.. L'indagine di Repubblica, con le famose 10 domande rivolte al premier circa le sue frequentazioni con Noemi Letizia, va avanti. Come lo capirete dall'articolo che pubblico interamente (così rimarrà agli atti del blog). Nella faccenda sembra fare capolino anche Emilio Fede.

"Così papi Berlusconi entrò nella vita di Noemi"
(Da Repubblica.it, di Giuseppe d'Avanzo e Conchita Sannino.)


NAPOLI - Il 14 maggio Repubblica ha rivolto al presidente del consiglio dieci domande che apparivano necessarie dinanzi alle incoerenze di un "caso politico". Veronica Lario, infatti, ha proposto all'opinione pubblica e alle élites dirigenti del Paese due affermazioni e una domanda che hanno rimosso dal discreto perimetro privato un "affare di famiglia" per farne "affare pubblico". Le due, allarmanti certezze della moglie del premier - lo ricordiamo - descrivono i comportamenti del presidente del Consiglio: "Mio marito frequenta minorenni"; "Mio marito non sta bene".

Al contrario, la domanda posta dalla signora Lario - se ne può convenire - è crudamente politica e mostra le pratiche del "potere" di Silvio Berlusconi, pericolosamente degradate quando a rappresentare la sovranità popolare vengono chiamate "veline" senza altro merito che un bell'aspetto e l'amicizia con il premier, legami nati non si sa quando, non si sa come. "Ciarpame politico" dice la moglie del premier.
Silvio Berlusconi non ha ritenuto di rispondere ad alcuna delle domande di Repubblica.

E, dopo dieci giorni, Repubblica prova qui a offrire qualche traccia e testimonianza per risolvere almeno alcuni dei quesiti proposti. Per farlo bisogna raggiungere Napoli, una piccola fabbrica di corso San Giovanni e poi un appartamento, allegramente affollato di amici, nel popolare quartiere del Vasto a ridosso dei grattacieli del Centro Direzionale. Sono i luoghi di vita e di lavoro di Gino Flaminio.

Gino, 22 anni, operaio, una passione per la kickboxing, è stato per sedici mesi (dal 28 agosto del 2007 al 10 gennaio del 2009) l'"amore" di Noemi Letizia, la minorenne di cui il premier ha voluto festeggiare il diciottesimo anno in un ristorante di Casoria, il 26 aprile. Gino e Noemi si sono divisi, per quel breve, intenso, felice periodo le ore, i sogni, il fiato, le promesse. "Quando non dormivo da lei a Portici - è capitato una ventina di volte - o quando lei non dormiva qui da me, il sabato che non lavoravo mi tiravo su alle sei del mattino per portarle la colazione a letto; poi l'accompagnavo a scuola e ci tornavo poi per riportarla indietro con la mia Yamaha. Lei qualche volta veniva a prendermi in fabbrica, la sera, quando poteva".

Gino Flaminio è in grado di dire quando e come Silvio Berlusconi è entrato nella vita di Noemi. Come quel "miracolo" (così Gino definisce l'inatteso irrompere del premier) ha cambiato - di Noemi - la vita, i desideri, le ambizioni e più tangibilmente anche il corpo, il volto, le labbra, gli zigomi; in una parola, dice Gino, "i valori". Il ragazzo può raccontare come quell'ospite inaspettato dal nome così importante che faceva paura anche soltanto a pronunciarlo nel piccolo mondo di gente che duramente si fatica la giornata e un piatto caldo, ha deviato anche la sua di vita. Quieto come chi si è ormai pacificato con quanto è avvenuto, Gino ricorda: "Mi è stato quasi subito chiaro che tra me e la mia memi non poteva andare avanti. Era come pretendere che Britney Spears stesse con il macellaio giù all'angolo...".

È utile ricordare, a questo punto, che il primo degli enigmi del "caso politico" è proprio questo: come Berlusconi ha conosciuto Noemi, la sua famiglia, il padre Benedetto "Elio" Letizia, la madre Anna Palumbo?
A Berlusconi è capitato di essere inequivocabile con la Stampa (4 maggio): "Io sono amico del padre, punto e basta. Lo giuro!". Con France2 (6 maggio), il capo del governo è stato ancora più definitivo. Ricordando l'antica amicizia di natura politica con il padre Elio, Berlusconi chiarisce: "Ho avuto l'occasione di conoscere [Noemi] tramite i suoi genitori. Questo è tutto".

Un affetto che il presidente del consiglio ha ripetuto ancor più recentemente quando ha presentato Noemi "in società", per così dire, durante la cena che il governo ha offerto alle "grandi firme" del made in Italy a Villa Madama, il 19 novembre 2008: "È la figlia di miei cari amici di Napoli, è qui a Roma per uno stage" (Repubblica, 21 maggio). All'antico vincolo politico, accenna anche la madre di Noemi, Anna: "[Berlusconi] ha conosciuto mio marito ai tempi del partito socialista".

Berlusconi, qualche giorno dopo (e prima di essere smentito da Bobo Craxi), conferma. "[Elio] lo conosco da anni, è un vecchio socialista ed era l'autista di Craxi". (Ansa, 29 aprile, ore 16,34). Più evasiva Noemi: "[Di come è nato il contatto familiare] non ricordo i particolari, queste cose ai miei genitori non le ho chieste". (Repubblica, 29 aprile). Decisamente inafferrabile e chiuso come un riccio, il padre Elio (ha rifiutato di prendere visione di quest'ultima ricostruzione di Repubblica). Chiedono a Letizia: ci spiega come ha conosciuto Berlusconi? "Non ho alcuna intenzione di farlo" (Oggi, 13 maggio).

Gino ascolta questa noiosa tiritera con un sorriso storto sulle labbra, che non si sa se definire avvilito o sardonico. C'è un attimo di silenzio nella stanza al Vasto, un silenzio lungo, pesante come d'ovatta, rispettato dagli amici che gli stanno accanto; dalla sorella Arianna; dal padre Antonio; dalla madre Anna. È un silenzio che si fa opprimente in quella cucina, fino a un attimo prima rumorosa di risate e grida. La madre, Anna, si incarica di spezzarlo: "Quando un giorno Gino tornò a casa e mi disse che Noemi aveva conosciuto Berlusconi, lo presi in giro, non volli chiedergli nemmeno perché e per come. Mi sembrava ridicolo. Berlusconi dalle nostre parti? E che ci faceva, Berlusconi qui? Ripetevo a Gino: Berlusconi, Berlusconi! (gonfia le guance con sarcasmo). Un po' ne ridevo, mi sembrava una buffonata di ragazzi".

Gino la guarda, l'ascolta paziente e finalmente si decide a raccontare:
"I genitori di Noemi non c'entrano niente. Il legame era proprio con lei. È nato tra Berlusconi e Noemi. Mai Noemi mi ha detto che lui, papi Silvio parlava di politica con suo padre, Elio. Non mi risulta proprio. Mai, assolutamente. Vi dico come è cominciata questa storia e dovete sapere che almeno per l'inizio - perché poi quattro, cinque volte ho ascoltato anch'io le telefonate - vi dirò quel che mi ha raccontato Noemi. Il rapporto tra Noemi e il presidente comincia più o meno intorno all'ottobre 2008. Noemi mi ha raccontato di aver fatto alcune foto per un "book" di moda. Lo aveva consegnato a un'agenzia romana, importante - no, il nome non me lo ricordo - di quelle che fanno lavorare le modelle, le ballerine, insomma le agenzie a cui si devono rivolgere le ragazze che vogliono fare spettacolo. Noemi mi dice che, in quell'agenzia di Roma, va Emilio Fede e si porta via questi "book", mica soltanto quello di Noemi. Non lo so, forse gli servono per i casting delle meteorine. Il fatto è - ripeto, è quello che mi dice Noemi - che, proprio quel giorno, Emilio Fede è a pranzo o a cena - non me lo ricordo - da Berlusconi. Finisce che Fede dimentica quelle foto sul tavolo del presidente. È così che Berlusconi chiama Noemi. Quattro, cinque mesi dopo che il "book" era nelle mani dell'agenzia, dice Noemi. È stato un miracolo, dico sempre. Dunque, dice Noemi che Berlusconi la chiama al telefono. Proprio lui, direttamente. Nessuna segretaria. Nessun centralino. Lui, direttamente. Era pomeriggio, le cinque o le sei del pomeriggio, Noemi stava studiando. Berlusconi le dice che ha visto le foto; le dice che è stato colpito dal suo "viso angelico", dalla sua "purezza"; le dice che deve conservarsi così com'è, "pura". Questa fu la prima telefonata, io non c'ero e vi sto dicendo quel che poi mi riferì Noemi, ma le credo. Le cose andarono così perché in altre occasioni io c'ero e Noemi, così per gioco o per convincermi che davvero parlava con Berlusconi, m'allungava il cellulare all'orecchio e anch'io sentii dalla sua voce quella cosa della "purezza", della "faccia d'angelo". E poi, una volta, ha aggiunto un'altra cosa del tipo: "Sei una ragazza divina". Berlusconi, all'inizio, non ha detto a Noemi chi era. In quella prima telefonata, le ha fatto tante domande: quanti anni hai, cosa ti piacerebbe fare, che cosa fanno tua madre e tuo padre? Studi? Che scuola fai? Una lunga telefonata. Ma normale, tranquilla. E poi, quando Noemi si è decisa a chiedergli: "Scusi, ma con tutte queste domande, lei chi è?", lui prima le ha risposto: "Se te lo dico, non ci credi". E poi: "Ma non si sente chi sono?". Quando Noemi me lo raccontò, vi dico la verità, io non ci credevo. Poi, quando ho sentito le altre telefonate e ho potuto ascoltare la sua voce, proprio la sua, di Berlusconi, come potevo non crederci? Noemi mi diceva che era sempre il presidente a chiamarla. Poi, non so se chiamava anche di suo, non me lo diceva e io non lo so. Lei al telefono lo chiamava papi tranquillamente. Anche davanti a me. Magari stavamo insieme, Noemi rispondeva, diceva papi e io capivo che si trattava del presidente. Quando ho assistito ad alcune telefonate tra Berlusconi e Noemi, ho pensato che fosse un rapporto come tra padre e figlia. Una sera, Emilio Fede e Berlusconi - insieme - hanno chiamato Noemi. Lo so perché ero accanto a lei, in auto. Ora non saprei dire perché il presidente le ha passato Emilio Fede, non lo so. Pensai che Fede dovesse preparare dei "provini" per le meteorine, quelle robe lì". (Ieri, a tarda sera, durante Studio Aperto, Fede ha affermato di aver conosciuto la nonna di Noemi. Repubblica ha chiesto a Gino se, in qualche occasione, Noemi avesse fatto cenno a questa circostanza. "Mai, assolutamente", è stata la risposta del ragazzo).

"Comunque, quella sera, sentii prima la voce del presidente e poi quella di Emilio Fede - continua Gino - Non voglio essere frainteso o creare confusione in questa tarantella, da cui voglio star lontano. Nelle telefonate che ho sentito io, Berlusconi aveva con Noemi un atteggiamento paterno. Le chiedeva come era andata a scuola, se studiava con impegno, questa roba qui. Io però ho cominciato a fuggire da questa situazione. Non mi piaceva. Non mi piaceva più tutto l'andazzo. Non vedevo più le cose alla luce del giorno, come piacevano a me. Mi sentivo il macellaio giù all'angolo che si era fidanzato con Britney Spears. Come potevo pensare di farcela? Gliel'ho detto a Noemi: questo mondo non mi piace, non credo che da quelle parti ci sia una grande pulizia o rispetto. Mi dispiaceva dirglielo perché io so che Noemi è una ragazza sana, ancora infantile che non si separa mai dal suo orsacchiotto, piccolo, blu, con una croce al collo, "il suo teddy". Una ragazza tranquilla, semplice, con dei valori. Con i miei stessi valori, almeno fino a un certo punto della nostra storia".

Intorno a Gino, questo racconto devono averlo già sentito più d'una volta perché ora che il ragazzo ha deciso di raccontare a degli estranei la storia, la tensione è caduta come se la famiglia, i vicini di casa, gli amici già l'avessero sentita in altre occasioni o magari a spizzichi e bocconi. C'è chi si distrae, chi parlotta d'altro, chi parla al telefono, chi si prepara a uscire per il venerdì notte. Gino sembra non accorgersene. Non perde il filo e a tratti pare ricordare, ancora una volta, a se stesso come sono andate le cose.

"Ho cominciato a distaccarmi da Noemi già a dicembre. Però la cosa che proprio non ho mandato giù è stata la lunga vacanza di Capodanno in Sardegna, nella villa di lui. Noemi me lo disse a dicembre che papi l'aveva invitata là. Mi disse: "Posso portare un'amica, un'amica qualunque, non gli importa. Ci saranno altre ragazze". E lei si è portata Roberta. E poi è rimasta con Roberta per tutto il periodo. Io le ho fatto capire che non mi faceva piacere, ma lei da quell'orecchio non ci sentiva. Così è partita verso il 26-27 dicembre ed è ritornata verso il 4-5 gennaio. Quando è tornata mi ha raccontato tante cose. Che Berlusconi l'aveva trattata bene, a lei e alle amiche. Hanno scherzato, hanno riso... C'erano tante ragazze. Tra trenta e quaranta. Le ragazze alloggiavano in questi bungalow che stavano nel parco. E nel bungalow di Noemi erano in quattro: oltre a lei e a Roberta, c'erano le "gemelline", ma voi sapete chi sono queste "gemelline"? Penso anche che lei mi abbia detto tante bugie. Lei dice che Berlusconi era stato con loro solo la notte di Capodanno. Vi dico la verità, io non ci credo. Sono successe cose troppo strane. Io chiamavo Noemi sul cellulare e non mi rispondeva mai. Provavo e riprovavo, poi alla fine mi arrendevo e chiamavo Roberta, la sua amica, e diventavo pazzo quando Roberta mi diceva: no, non te la posso passare, è di là - di là dove? - o sta mangiando: e allora?, dicevo io, ma non c'era risposta. Per quella vacanza di fine anno, i genitori accompagnarono Noemi a Roma. Noemi e Roberta si fermarono prima in una villa lì, come mi dissero poi, e fecero in tempo a vedere davanti a quella villa tanta gente - giornalisti, fotografi? - , poi le misero sull'aereo privato del presidente insieme alle altre ragazze, per quello che mi ha detto Noemi... Al ritorno, Noemi non è stata più la mia Noemi, la mia alicella (acciuga, ndr), la ragazza semplice che amavo, la ragazza che non si vergognava di venirmi a prendere alla sera al capannone. A gennaio ci siamo lasciati. Eravamo andati insieme, prima di Natale, a prenotare per la sua festa di compleanno il ristorante "Villa Santa Chiara" a Casoria, la "sala Miami" - lo avevo suggerito io - e già ci si aspettava una "sorpresa" di Berlusconi, ma nessuno credeva che la sorpresa fosse proprio lui, Berlusconi in carne e ossa. Ci siamo lasciati a gennaio e alla festa non ci sono andato. L'ho incontrata qualche altra volta, per riprendermi un oggetto di poco prezzo ma, per me, di gran valore che era rimasto nelle sue mani. Abbiamo avuto il tempo, un'altra volta, di avere un colloquio un po' brusco. Le ho restituito quasi tutte le lettere e le foto. Le ho restituito tutto - ho conservato poche cose, questa lettera che mi scrisse prima di Natale, qualche foto - perché non volevo che lei e la sua famiglia pensassero che, diventata Noemi Sophia Loren, io potessi sputtanarla. Oggi ho la mia vita, la mia Manuela, il mio lavoro, mille euro al mese e va bene così ché non mi manca niente. Certo, leggo di questo nuovo fidanzato di Noemi, come si chiama?, che non s'era mai visto da nessuna parte anche se dice di conoscerla da due anni e penso che Noemi stia dicendo un sacco di bugie. Quante bugie mi avrà detto sui viaggi. A me diceva che andava a Roma sempre con la madre. Per dire, per quella cena del 19 novembre 2008 a Villa Madama mi raccontò: "Siamo stati a cena con il presidente, io, papà e mamma allo stesso tavolo". Non c'erano i genitori seduti a quel tavolo? Allora mi ha detto un'altra balla. Quella sera le sono stati regalati una collana e un bracciale, ma non di grosso valore. E il presidente ha fatto un regalo anche a sua madre. Sento tante bugie, sì, e comunque sono fatti di Noemi, dei suoi genitori, di Berlusconi, io che c'entro?".

Le parole di Gino Flaminio appaiono genuine, confortate dalle foto, dalla memoria degli amici (che hanno le immagini di Noemi e Gino sui loro computer), da qualche lettera, dai ricordi dei vicini e dei genitori, ma soprattutto dall'ostinazione con cui il ragazzo per settimane si è nascosto diventando una presenza invisibile nella vita di Noemi. Repubblica lo ha rintracciato con fatica, molta pazienza e tanta fortuna nella fabbrica di corso San Giovanni dove tutti i suoi compagni di lavoro conoscono Noemi, la storia dell'amore perduto di Gino. Compagni di lavoro che - fino alla fine - hanno provato a proteggerlo: "Gino? E chi è 'sto Gino Flaminio?" e Gino se ne stava nascosto dietro un muro.

La testimonianza del ragazzo consente di liquidare almeno cinque domande dalla lista di dieci che abbiamo proposto al capo del governo. La ricostruzione di Gino permette di giungere a un primo esito: Silvio Berlusconi ha mentito all'opinione pubblica in ogni passaggio delle sue interviste. Nei giorni scorsi, come quando disse a France2 di aver "avuto l'occasione di conoscere [Noemi] tramite i suoi genitori". O ancora ieri a Radio Montecarlo dove ha sostenuto di essersi addirittura "divertito a dire alla famiglia, di cui sono amico da molti anni, che non desse risposte su quella che è stata la nostra frequentazione in questi anni". Come di cartapesta è la scena - del tutto artefatta - disegnata dalle testate (Chi) della berlusconiana Mondadori.

Il fatto è che Berlusconi non ha mai conosciuto Elio Letizia né negli "anni passati", né negli "ambienti socialisti". Mai Berlusconi ha discusso con Elio Letizia di politica e tantomeno delle candidature delle Europee (Porta a porta, 5 maggio). Berlusconi ha conosciuto Noemi. Le ha telefonato direttamente, dopo averne ammirato le foto e aver letto il numero di cellulare su un "book" lasciatogli da Emilio Fede. Poi, nel corso del tempo, l'ha invitata a Roma, in Sardegna, a Milano.
Le evidenti falsità, diffuse dal premier, gli sarebbero costate nel mondo anglosassone, se non una richiesta di impeachment, concrete difficoltà politiche e istituzionali. Nell'Italia assuefatta di oggi, quella menzogna gli vale un'altra domanda: perché è stato costretto a mentire? Che cosa lo costringe a negare ciò che è evidente? È vero, come sostiene Noemi, che Berlusconi ha promesso o le ha lasciato credere di poter favorire la sua carriera nello spettacolo o, in alternativa, l'accesso alla scena politica (Corriere del Mezzogiorno, 28 aprile)? Dieci giorni dopo, ci sono altre ragionevoli certezze. È confermato quel che Veronica Lario ha rivelato a Repubblica (3 maggio): il premier "frequenta minorenni". Noemi, nell'ottobre del 2008, quando riceve la prima, improvvisa telefonata di Berlusconi ha diciassette anni, come Roberta, l'amica che l'ha accompagnata a Villa Certosa. La circostanza rinnova l'ultima domanda: quali sono le condizioni di salute del presidente del Consiglio?

15 maggio 2009

Vignette di Vauro. (Annozero 14/05/09. FIAT)


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Ieri Vauro era veramente ispirato e credo abbia fatto le più esilaranti vignette del 2009 fino ad oggi. Dopo una puntata pressocchè noiosa in cui si sono dette più o meno le stesse cose sulla questione Fiat-Chrysler-Opel, e sulla "semi-opa" tacciata di illiceità da parte di alcuni tra cui la consob, almeno il vignettista ci ha fatto rotolare sul serio!

14 maggio 2009

Il DDL "Sicurezza"...




  • Esclusione forzata vittime del pizzo dalle gare d'appalto (se non paghi ti faccio saltare la casa, se paghi lo Stato non ti fa lavorare)
  • Reato di immigrazione clandestina, Multe fino a 10.000 Euro (ma certo, i poveracci se hanno 10000 euro si mettono sul migliore volo internazionale facendosi il falso visto oppure viaggiano con le carrette del mare? Maroni è una persona intelligentissima)
  • 200 euro per la cittadinanza e da 80 a 200 euro il visto di soggiorno (ma hanno in mente quanti sono 200 euro in alcuni Stati? e il soggiorno garantito dale norme internazionali? Siamo i pionieri d'Europa. Verso dove però non si sa.
  • Tornano le ronde (ne abbiamo già parlato.. non vedo l'ora che ci scappi il primo linciaggio o la prima vittima tra quelli che si vogliono far giustizia da soli.)
  • Pena fino a 3 anni di carcere per insulti ad un ufficiale (E' da accertare l'ammontare di pena in caso di morso alla caviglia stile Roberto Maroni)
  • Inasprito il 41-bis (se in maniera efficace è l'unica piccola pillola sana in mezzo a questa oscenità di leggi.

Questo solo per sintetizzare quello che in effetti è la vera politica di "Tolleranza e integrazione" sparata su tutti i media ogni giorno. Le condanne arrivano da tutti, ma proprio tutti quelli che non sono della Lega e del PDL, e tutte le associazioni al di fuori della politica. La CEI in prima linea. L'europa che si stà "preoccupando" (ieri il sunto di Maroni a Matrix è stato "non preoccupatevi per l'Europa che dice solo di essere preoccupata e non ci condanna".. tanto l'Europa ci ha condannato ormai tante di quelle volte che non farebbe neanche notizia. Ah già vero non l'ha fatta neanche le altre volte.). Si alzano più grida non solo comuniste che gridano al razzismo (no, non è solo Di Pietro, leggetevi tutti gli articoli dei giornali esteri, cominciando da quelli di destra). Piccolo dettaglio, tutte queste leggi sono state approvate a suon di fiducia. Abbiamo già spiegato che la fiducia è il secondo metodo dopo il decreto legge che, se usato male, è assimilabile in pieno con la dittatura oligarchica. E stavolta credo che parte del PDL non sia tanto contenta.

Qua non ci vuole più l'opposizione ci vuole un esorcismo generale per ricordarsi chi siamo e dove stiamo.

9 maggio 2009

Il Papi e i complotti, riassunto e commenti.


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Affido quest'oggi i commenti non al sottoscritto ma ad un giornalista che ogni tanto risulta gradevolmente libero e sfacciatamente normale.

Bugie e domande senza risposta
Di Giuseppe D'Avanzo per Repubblica.it

C'è in giro una semplificata idea di democrazia. "Le regole del gioco in una democrazia decente sono chiare: ciascuno dice la sua". Memorabile e coerente perché è appunto questo che abbiamo nelle orecchie, a proposito di Silvio, Veronica e le altre.

Slogan demagogici (tra moglie e marito...); frasi fatte (i panni sporchi si lavano in famiglia); chiacchiericcio (la vicenda è privata). Dire democrazia, questo frastuono, pare un azzardo. E' rumore che ogni cosa confonde. E' un dispositivo che distrugge la realtà nell'immagine riflessa del contenitore vuoto dei media. L'operazione non è senza conseguenze perché "il falso indiscutibile" prima cancella l'opinione pubblica che diventa incapace di farsi sentire; poi anche solo di formarsi. C'è chi in questo andazzo ci sta come il topo nel formaggio o perché ha già conquistato il suo posticino a corte o perché spera di conquistarlo al prossimo turno o perché, più umanamente, non ha voglia di darsi il coraggio necessario per chiedere di non essere preso per il naso, almeno. Sarà anche legittimo non farselo piacere l'andazzo, no? Sarà ancora legittimo credere ancora che la realtà esista o che la rimozione non aiuta a guarire le nevrosi - siano esse di un individuo o di una società. E' ancora legittima, per questa destra nichilista, l'esistenza di chi crede che negare la verità significa sempre negare dei fatti e quindi concedergli di conoscerli? Si potrà forse acconsentire che un principio della cultura dominante (Leitkultur) dell'Occidente europeo e liberale è l'"uso pubblico della ragione". Allora, diciamo che è in nome della ragione o, senza esagerare, di una mediocre ragionevolezza che si può chiedere a Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, di inventare meglio la frottola perché così come ce la offre è troppo taroccata per crederla vera. Dovunque la sfiori, suona falsa.

E' in cerca di risposta qualche domanda: Berlusconi "frequenta minorenni", come sostiene Veronica Lario quando si convince a divorziare? Che rapporto, negli anni, Berlusconi ha intrattenuto con Noemi Letizia, 18 anni il 26 di aprile? In quale clima psichico vive il premier? "Ha bisogno di aiuto perché non sta bene", come sostiene preoccupata sua moglie? La febbre o l'inclinazione psicopatologica che lo accalda può definirsi, come hanno scritto il Riformista e l'Unità senza ricevere smentite, un'impotente satiriasi o sexual addiction sfogata in "spettacolini" affollati di escort e "farfalline" tra materassi extralarge in quel palazzo Grazioli, impernacchiato di tricolore, dove si decidono le politiche del Paese? E, per ultimo ma non ultimo - perché questione politica per eccellenza - può essere, per dirla con le parole di Veronica Lario, "il divertimento dell'imperatore", questo "ciarpame senza pudore in nome del potere", a selezionare le classe dirigenti, a decidere della rappresentanza politica? Non emerge oggi "attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile (ancora la Lario) la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte le donne soprattutto di quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono, a tutela dei loro diritti"?

Abituato a scriversi in solitudine l'agenda dell'attenzione pubblica, assuefatto a dettare il menabò dell'informazione scritta e televisiva, Berlusconi barcolla quando lo assale l'imprevisto e non ha il copione scritto. Bersaglio delle critiche al "velinismo in politica" di Sofia Ventura, politologa di Fare Futuro, sorpreso a festeggiare a Casoria, Napoli, una diciottenne, Berlusconi da Varsavia improvvisa e sbaglia le sue mosse. Dice che non ha mai pensato a sistemare "veline" (escluse a sorpresa e in gran fretta, una miss Veneto, una "meteorina" di Retequattro lo smentiscono mentre tacciono deluse una "rossa" del Grande Fratello, una valletta Mediaset, un star di "Incantesimo", un'"Elisa di Rivombrosa"). Dice che Noemi è soltanto "la figlia di un vecchio amico, ex autista di Craxi" (lo smentiscono Bobo Craxi e Giulio Di Donato, vicesegretario del Psi e per di più un napoletano che dovrebbe conoscere l'autista napoletano del segretario). Dice che si tratta di un "tranello mediatico" in cui è caduta anche "la signora", cioè sua moglie. Trappola di chi? Di Fare Futuro, think tank di Gianfranco Fini? La teoria del complotto non fa molta strada, è buona soltanto per babbei e turiferari. Muore lì.

Tornato in Italia da Varsavia, Berlusconi guadagna qualche ora per rimettere insieme e meglio i cocci della sua storia. Che, sulla scena gregaria di Porta a Porta, diventa questa. "E' una menzogna che frequento minorenni. Il padre della ragazza mi ha chiamato perché voleva un appuntamento con me per parlarmi delle candidature nel sud di Franco Malvano e Flavio Martusciello. E' stata soltanto Repubblica a sottendere la frequentazione della ragazza". La favola è scritta male, può contare - per essere accettata - soltanto su una pulsione servile. E' stata Noemi, che lo chiama "papi", a raccontare come sono andate le cose in questi anni. "Papi mi ha allevata. Non mi ha fatto mai mancare le sue attenzioni. Un anno, ricordo, mi ha regalato un diamantino; un'altra volta, una collanina. Domenica, una collana d'oro con un ciondolo. Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo a Milano, a Roma. Resto ad ascoltarlo. E' questo che lui desidera da me. Poi cantiamo assieme. No, non mi candiderò alle prossime regionali. Preferisco candidarmi alla Camera. Ci penserà papi Silvio". Di questi incontri e promesse, Berlusconi non parla. Lascia pubblicare a un periodico della Casa le foto della festa di Casoria. E che c'entrano? Mica Veronica Lario lo ha accusato di atti osceni in luogo pubblico? La strategia di Berlusconi è nota, e le foto la confermano. Non confuta, ma distrae. Non offre alcun certo punto di riferimento per orientarsi nella polemica, ma disintegra nel rumore quel che poco che si sa nella convinzione che, presto, affiorerà la consueta "indifferenza per come stanno davvero le cose".

La fanfaluca ("non frequento minorenni") non regge nemmeno se la si verifica, diciamo così, dal lato del padre di Noemi, Benedetto Letizia. E' lui, Benedetto, il "contatto" tutto politico di Berlusconi? L'uomo, commesso in municipio, dovrebbe essere un influente esponente del Popolo della Libertà meridionale se il presidente del Consiglio discute con lui, proprio con lui e solo con lui senza intermediari, le candidature europee. Purtroppo nel Popolo della Libertà nessuno conosce Benedetto Letizia. Ignorano chi sia Benedetto anche Franco Malvano e Flavio Martusciello. Il primo è stato questore di Napoli e, investito da Berlusconi, candidato sindaco di Napoli. Il secondo è il fratello di Antonio Martusciello, dirigente di Publitalia prima di entrare nella task force di Marcello Dell'Utri che creò Forza Italia, diventato parlamentare e anche viceministro dei Beni culturali. Un buon veicolo, il fratello, per raggiungere il Capo. E' ragionevole credere che se i due avessero voluto discutere delle loro candidature si sarebbero rivolti direttamente a Berlusconi e non ai buoni uffici di un commesso del Comune che nel PdL non si è mai visto. Berlusconi ammette di aver incontrato la ragazza in qualche occasione, ma sempre alla presenza dei genitori. Né la madre né il padre di Noemi hanno mai parlato di incontri a Milano o a Roma con Berlusconi. Si può scommettere qualche euro che lo faranno nei prossimi giorni. Se si sbriciolano tutti gli argomenti preparati per smentire gli incontri con una minorenne (tre regali, tre compleanni vuol dire che Noemi incontra Berlusconi da quando aveva sedici anni e lo ha conosciuto quindicenne), è più assennato credere alle parole inquiete di Veronica Lario: è vero, il presidente del Consiglio frequenta minorenni che "magari" fossero sue figlie segrete. Trascuriamo le ricostruzioni degli "spettacolini" e gli "accappatoi di un bianco che quasi abbaglia" e il vigore ritrovato con un misterioso "farmaco che si inietta", assunto ormai "fuori da ogni controllo medico". Abbandoniamo queste scene tra le cose dette e mai contraddette perché è ben più critico (o molto coerente) che la questione politica, sollevata all'inizio di questa storia da due donne, Sofia Ventura e Veronica Lario, sia stata affrontata soltanto da altre donne (Aspesi, Bindi, Bonino, Spinelli, Dominijanni) nel raggelante silenzio dell'élite nazionale come se questa "valorizzazione" delle donne non riducesse "la loro libertà a libertà di mostrarsi in tv e offrirsi come gadget al circuito del potere" o a un dominio proprietario e "spettacolare". Sembra che soltanto le donne abbiano capito che quest'ambigua, violenta atmosfera che consente di ridicolizzare le loro storie e il loro destino, tra sghignazzi, ironie e magari qualche "palpatina di classe", educa "la gente per bene ad abituarsi ad ascoltare cose che, nel passato, sarebbe stata orripilata di pensare e alle quali non sarebbe stata concessa pubblica espressione". O alcun "uso pubblico della ragione".

8 maggio 2009

L'apartheid All'italiana. Brutta parola? Semmai realistica.



L'apartheid ("Separazione" in lingua afrikaans) era la politica di segregazione razziale istituita dal governo di etnia bianca del Sudafrica nel dopoguerra e rimasta in vigore fino al 1994. L'apartheid fu applicato dal governo sudafricano anche alla Namibia, fino al 1990 amministrata dal Sudafrica.
L'apartheid è stato proclamato crimine internazionale da una convenzione delle Nazioni Unite, votata dall'Assemblea Generale nel 1973 e entrata in vigore nel 1976 (International Convention on the Suppression and Punishment of the Crime of Apartheid) ed è stato recentemente inserito nella lista dei crimini contro l'umanità che la Corte penale internazionale può perseguire.

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Anno 1948. l'apartheid prese definitivamente forma. Le principali leggi che hanno messo in piedi il sistema sono state:
  • proibizione dei matrimoni interrazziali;
  • legge secondo la quale avere rapporti sessuali con una persona di razza diversa diventava un reato penalmente perseguibile;
  • legge che imponeva ai cittadini di registrarsi come bianchi, neri;
  • legge che permetteva di bandire ogni opposizione che venisse etichettata dal governo come "comunista" (usata per mettere fuorilegge nel 1960 l'African National Congress (ANC), la più grande organizzazione politica che includeva i neri, di stampo socialista, ma non comunista);
  • legge che proibiva alle persone di diverse razze di entrare in alcune aree urbane;
  • legge che proibiva a persone di colore diverso di utilizzare le stesse strutture pubbliche (fontane, sale d'attesa, marciapiedi etc.);
  • legge che prevedeva una serie di provvedimenti tutti tesi a rendere più difficile per i neri l'accesso all'istruzione;
  • legge che sanciva la discriminazione razziale in ambito lavorativo;
  • legge che istituiva i bantustan, una sorta di "riserve" per la popolazione nera, nominalmente indipendenti ma in realtà sottoposti al controllo del governo sudafricano;
  • * legge che privava della cittadinanza sudafricana e dei diritti a essa connessi gli abitanti dei bantustan.

(liberamente riportato da wikipedia*)

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Anno 2009 - La politica leghista del governo Berlusconi 3 Si è distinta per manovre e proposte criticate all'unanimità da tutti gli Stati occidentali. Particolarmente gravi sono i giudizi sui provvedimenti circa la regolamentazione degli immigrati, spesso affidata a dubbi retorici nella differenza tra "clandestini", "immigrati UE" ed "extracomunitari" (non rari i commenti onnicomprensivi nelle trasmissioni tv dove esponenti non di spicco ripetono ad alta voce "noi non vogliamo immigrati. punto" senza se e senza ma.

Facendo un mix tra proposte e veri e propri provvedimenti in atto, questa è la situazione politica:

  • Proposta di istituzione di "Reato" di immigrazione clandestina (fasulla)
  • Schedatura degli immigrati (prima della proposta di schedare digitalmente anche gli italiani, intervenuta solo dopo le polemiche)
  • Istituzione di Ronde cittadine per il controllo del territorio (immaginatevi tanti bei leghisti in gruppo fare il terzo grado a tutte le persone "visibilmente sospette")
  • Revoca del segreto professionale a Medici: Possibilità di Denunciare pazienti non in regola (pazienti immigrati diminuiti del 20% solo nel primo mese di proposta di legge)
  • Possibilità data ai Presidi di denuncia dei ragazzi immigrati.
  • Istituzione di Classi separate per gli immigrati nei primi tempi di istruzione.
  • Istituzione Vagoni separati per Milanesi dagli altri riservati a immigrati e altri.
Un giorno, 50 anni fa, negli Stati Uniti, Rosa Parks, donna nera, sifiutò di alzarsi da uno dei posti dell'autobus riservati ai bianchi. Da quell'episodio partì la lotta di Martin Luther King. Non mi interessa che poche o nessuna di quelle proposte potrà avere successo, ciò che interessa è la faccia, la coscienza, la cultura (o, se vogliamo, l'ignoranza) per proporre queste cose, stante il fatto che nessuno alzi più di un dito per dire "non sono d'accordo". Ci dovrebbe essere una rivoluzione solo ad accennare parte di queste proposte, e niente. Siamo solo al primo anno di governo... e non credo l'Italia potrà avere la cultura tale per permettersi un altro Mandela o un altro Luther King. Vergogna.

7 maggio 2009

Brinda con Papi! Nasce il tormentone!


Video

In tre-quattro giorni stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione della polemica. Ma si! invece di criticare il potere e mettersi di traverso si cerca un nuovo modo per dimostrare da quale parte pende la verità. Non è bastato questa volta ne un vittorini ne uno studio aperto a convincere il popolo del web che le fantomatiche foto del premier alla festa non siano state ritoccate. Crederci o no non è interessato questa volta. Se è possibile che esista una nonnetta più bassa del premier di circa 30 cm, allora è anche possibile che queste foto siano autentiche. Così scoppia la moda "photoshoppa e fai photoshoppare il papi". Grande punto di riferimento Il sito "Brinda con papi" che ha ricevuto più di 100.000 visite in pochissimo tempo! è incredibile! questo blog in un anno e mezzo ne ha fatte poco più di 7000. Se volete partecipare vai con una foto tra amici, un bel sorriso e photoshoppi con papi! Viva l'Italia! XD

5 maggio 2009

Passaparola n°45. Politica under 18.



E va beh, va a finire che pubblico i suoi video e non mi rimane altro da dire. Buona visione.

4 maggio 2009

Rieccoci, tra revisione del gossip e revisione storica.


Innanzi tutto desidero chiedere scusa a quanti ogni giorno si connettono in cerca di qualcosa di nuovo da leggere e sono rimasti delusi fino ad oggi già da prima di Pasqua, video di Travaglio esclusi. Sono stato "impegnato a non impegnarmi" per il periodo festivo e ho tralasciato questo loculo di parole al vento per più del necessario. Ma ora ci si da da fare di nuovo. Naturalmente ogni volta che capita un periodo in cui non si scrive succedono il triplo delle cose del solito, quindi mi sono perso l'occasione di annoiarvi con lunghi commenti a caldo sulle questioni che hanno fatto "tremare" l'Italia in queste lunghe settimane.
Riferimento assoluto al terremoto, del quale abbiamo sentito così tante parole su quanto siamo bravi a restare sotto le macerie per poi donare 2 euri e lodare tutte le forze dell'ordine che loro si che si ammazzano di lavoro per poi sentirsi dire che nelle loro mani non ci sono calcinacci di sventura caduti dopo una tragedia certamente imprevedibile e frutto del caso, ma al massimo un pò di sabbia varia compattata a non si sa bene quali plastiche e quali ferri "alternativamente sostenibili" ma che non sostenevano certo un terremoto di media-alta entità. Il pensiero va a loro nel senso ulteriore di voler sapere quali commenti possano dare. Chissà se anche loro sono stufi insieme alle famiglie delle vittime di essere spiattellati in prima pagina per impedire alla stampa di fare il vero lavoro di un giornalista, ovvero cominciare a spiattellare nomi di aziende, appalti e subappalti di queste abitazioni, e scatenare il sacrosanto "dubbio pubblico" matrice di quasi tutte le giustizie efficenti e di ben poche azioni forcaiole.
Riferimento a quella che chiamo "Febbre Maiala", su cui ogni giorno si sente chiedere "ma è curabile? ma è diffusa? quanto si sta diffondendo? finirà? Ma non si sente molto chiedere "da dove realmente spunta fuori? Come fa a essere una via di mezzo tra un influenza umana e una animale? Quali misteriose "forze della natura" possono "creare" una cosa del genere? (ma di questo ne parleremo).
Riferimento al fantomatico referendum, che rinominerò "cornuti e bastonati" nei prossimi interventi dedicati, ma anche alle povere veline lasciate a casa da chi voleva solo prendersi cura di tutti, anche in questo modo; a loro ora chi ci pensa?

Avrò tempo di scrivere "a vanvera" di tutto ciò. Oggi Pensiamo sl povero presidente del Consiglio, che, secondo i numerosi giornali, si è detto "incredulo" di come una notizia così privata come il suo divorzio possa avere una tale ripresa mediatica. Come? Lui che fondò il suo partito con l'immagine dell'imprenditoria di successo e della famiglia ideale? Lui che porta avanti i valori moderati dell'esempio dei genitori? Lui, che banalmente è un personaggio pubblico, al pari di tutti gli altri vip? Ma come può essere che stavolta non si sono stati tutti zitti? Che democrazia è questa?
E quando non si può censurare non rimane che da "rivedere" la realtà. E' stato lui ad essere offeso dalla moglie, e non vuole dire alla stampa cose che "metterebbero in difficoltà Veronica". In fondo avrete desiderato tutti dire alla vostra moglie "cara, stasera passo alla festa di una 18enne che mi chiama papi e che afferma che "non vuole dire perchè, come e quando ci siamo incontrati precedentemente" quando magari poi alle feste dei vostri figli molte volte neanche ci andate. E lasciamo perdere "il ciarpame politico con le veline" perchè sicuramente quello è il complotto della sinistra e ci credono tutti che lo sia.

Il resto lo trovate su repubblica, stampa etc. A proposito di revisione io voglio proporvi dei pensierini, come quelli che si scrivono alle elementari per imparare:

1) Mussolini ha perso la guerra perchè era troppo buono.

2)Mussolini scrive che le leggi razziali devono essere blande (allora si..).

3) Mussolini "non era affatto un dittatore spietato e sanguinario come poteva essere Stalin".

4) se il fascismo diventò un orrendo regime, non è colpa di Mussolini, bensì dei suoi uomini che lo hanno falsato costruendosene uno a proprio modo, basato sul ricatto e sulla violenza.

Le frasi le ha dette Marcello Dell'Utri, in Data 4 maggio 2009. Chissà quanti insegnanti di Storia e Filosofia hanno votato quest'uomo o chi per lui. Chissà, magari consapevoli e convinti di queste affermazioni, cosa insegneranno i professori di domani ai nostri figli. Si perchè il suo migliore amico e collega, un certo Silvio Berlusconi, possiede le case editrici di buona parte dei libri di scuola. Spero solo che votando questa gente ci si sia fatti prendere in giro e basta. E ci si accorga presto dell'abbaglio. Spero.