30 settembre 2008

Passaparola n°15. Senza Stato nè Legge.


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Tanto per tenere fresca la mente, ora che un pm ha finalmente sollevato la questione di incostituzionalità della legge che salva non tanto Mister B, ma la sua reputazione - che come noto stà in piedi solo con una massiccia infrastruttura di "distrazione di massa" meglio denominata come Mediaset (& co, ma solo quando è il presidente del consiglio) - Marco esamina di nuovo i profili di incostituzionalità con una nuova relazione dei soliti giuristi cattocomunisti forcaioli giustizialisti, che giustamente si rifanno ad altrettanti forcaioli giustizialisti che, pensate un pò, esistevano anche dentro la costituente, e tramavano fin da quei tempi contro gli uomini più uguali degli altri del ventunesimo secolo. Buona visione.

27 settembre 2008

Vignette di Vauro, (annozero 25/09/08: Alitalia)



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Ecco il primo appuntamento della nuova rubrica satirica "Doppia V", dove tramite il solito youtube raccoglieremo da oggi le vignette Dell'irriverente Vauro Senesi, Ogni settimana presente ad Annozero. Si comincia con l'ultima puntata di giorno 25 scorso.

26 settembre 2008

Pm a processo mediaset: La legge non è uguale per tutti, non ci sto.


"MILANO - Il pm Fabio De Pasquale ha sollevato un'eccezione di costituzionalità del Lodo Alfano nel processo che vede imputato, fra gli altri, il premier Silvio Berlusconi per presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi da parte di Mediaset. Il pm ha chiesto ai giudici di dichiarare la sospensione del processo solo per l'imputato Berlusconi e di procedere per gli altri 11 imputati.

Secondo De Pasquale il Lodo Alfano viola l'art.3 della Costituzione, che garantisce l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. L'uguaglianza viene violata anche da norme 'irragionevoli', e secondo il pm il Lodo Alfano lo è perché sospende i processi alle più alte cariche dello Stato per tutti i reati e automaticamente, senza considerare la fase in cui si trovano i procedimenti. Un altro riferimento del pm è al trattamento diverso tra il presidente del Consiglio e i ministri e al trattamento sempre diverso tra i presidenti delle Camere da una parte e deputati e senatori dall'altra.

Il pm ha poi ricordato la sentenza della Corte Costituzionale con la quale si bocciava il Lodo Schifani per violazione dell'articolo 136 ("Quando la Corte Costituzionale dichiara l'illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. La decisione della Corte è pubblicata e comunicata alle Camere ed ai Consigli regionali interessati, affinché, ove lo ritengano necessario, provvedano nelle forme costituzionali"). Infine il rappresentante dell'accusa ha ricordato che al Lodo Alfano si è arrivati con una legge ordinaria e non con una legge di revisione costituzionale (che richiede una procedura molto più complessa)."

da "Repubblica"


Bene, ecco la prima occasione per sollevare la questione costituzionale del lodo Alfano. Naturalmente il pm non se l'è fatta sfuggire. Vedremo ora come si evolveranno le cose. Ricordo che le accuse che gravano su Silvio Berlusconi per questo processo sono di aver gonfiato il valore di alcuni programmi/film tramite falsi intermediari e aver così incassato di più per la vendita dei relativi diritti. Come sempre si saranno inventati tutto i magistrati, non sia mai che Berlusconi sia veramente immischiato in tutto ciò...

25 settembre 2008

Chrysler tenta il colpaccio.


Chi avrebbe mai scommesso sulle macchine elettriche? Chrysler lo fa. Oggi.
Nel 2010 inizierà la produzione di 3 modelli (precisi piani industriali, non i soliti prototipi), uno per ogni marchio del gruppo (Chrysler, Dodge e Jeep) a impatto ambientale zero e con caratteristiche di tutto rispetto. Per la sportiva (in foto) si prevede una cavalleria selvaggia e una percorrenza dai 240 ai 320km con un "pieno".

Le parole di Frank Klegon (vice presidente di produzione) si commentano da sole a quanto sembra: "Questa tecnologia mette a disposizione dei clienti un veicolo ad emissioni zero caratterizzato da un'autonomia compresa tra i 240 ed i 320 km: un dato che supera di molto la distanza media percorsa ogni giorno da un automobilista americano, considerando che l'80% degli americani percorrono meno di 65 km al giorno, o 22.500 km all'anno".

Gli altri 2 modelli invece dovrebbero essere ibridi, assicurando una autonomia di più di 600 km con moderati litri di benzina (parliamo di un monovolume Chrysler e una Jeep).

Ovviamente il mercato inizierà in nord America e chissà quando potremo vederne una, ma certamente la connessione tra una propulsione elettrica e delle prestazioni di prima classe è totalmente nuova nel campo automobilistico. La portata di questa notizia potrebbe essere veramente ampia, considerando anche il mercato delle auto a idrogeno che stenta a volare e i buoni test sulle elettriche fin ora svolti. Staremo a vedere, anche perchè il petrolio sta tagliando corto di questi tempi, e ciò non intacca solo i consumatori ma le stesse aziende automobilistiche, molte delle quali sono fortemente in ribasso di vendite.

24 settembre 2008

Riflessione Sull'ambiente.



Vorrei far presente una questione ambientale un pò diversa dalle solite. Non si parla di inquinamento, di petrolio, di ozono, ma di risorse complessive. Da una trentina d'anni infatti, secondo dei calcoli basati sui consumi mondiali e sui rifiuti, esattamente come l'operaio non arriva a fine mese, la terra non arriva a "fine anno". Si superano cioè in proporzione i consumi rispetto alle capacità naturali di rigenerazione complessiva delle risorse planetarie (cibo, legname, derivati). Se cmq negli anni scorsi questa data di "conto in rosso" arrivava verso la fine di dicembre, dopo 20 anni circa dall'ultimo dato si stima che da Oggi (24 sett) stiamo consumando di più di quanto produciamo. 2 mesi di anticipo in 20 anni, il che significa che, non procedendo a misure di contrasto verso i consumi, in un secolo non avremo più risorse nuove ed esauriremo velocemente le scorte. (nel frattempo il dato in prospettiva peggiorerebbe con una sempre più numerosa massa demografica che aumenta di anno in anno).

Senza voler ora tirare in ballo tutte le cause e le colpe - sicuramente esistenti e determinanti - voglio ragionare sul fatto che.. siamo troppi. E credo che senza un evento rivoluzionario per le sorti economiche del pianeta (soprattutto a livello nutritivo), le risorse finiranno, anche se ci mettessimo a riciclare l'impossibile. Certo non è cosa imminente, ma in confronto a millenni di storia, qualche centinaio d'anni è un tempo irrisorio. A mio parere non credo sia un problema procrastinabile.. ci diamo tanto da fare per l'inquinamento, la FAO si riempie la bocca di parole ma.. cosa in realtà possiamo fare per invertire tutto ciò? riciclare? E' già qualcosa ma non so se possa essere abbastanza per tirare avanti l'intero genere umano, che già oggi per la maggior parte vive di stenti e fame. Boh io l'ho buttata lì :)

23 settembre 2008

Satira francese.



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No no, Ma guardate un pò di sana satira francese. Queste cose lì vanno in onda ogni giorno dell'anno sui principali canali. Capite la differenza?

22 settembre 2008

Passaparola n°14. Mills giudicato, Berlusconi condannato.



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Marco travaglio parla di nuovo del processo Mills e sottolinea il filo logico disgregatore delle cospirazioni politiche paventate da "Mister B." secondo le quali i magistrati lo perseguitano. Ah se questo video lo si vedesse in prima serata su rai 1 al posto del tg.. domani il mondo sarebbe diverso..

19 settembre 2008

Dal blog di Beppe Grillo: Squali D'italia




"Ogni anno vengono uccisi 40 milioni di squali dagli uomini. Ogni anno sono uccisi 10 uomini dagli squali. Se uno squalo incontra un uomo dovrebbe darsi alla fuga.
Sei immigrati sono stati assassinati in un solo giorno dalla camorra a Castelvolturno. Un italiano di origine africana è stato bastonato a morte a Milano al grido di: “Sporco negro” da padre e figlio per aver rubato dei biscotti. Due ucraine sono state massacrate da un pensionato italiano. Era geloso. Centinaia di extracomunitari muoiono sul lavoro in Italia inghiottiti da un tombino o inceneriti in una fornace. Minorenni extracomunitari, spesso bambini, sono stuprati in massa dagli “Italiani brava gente”. Prezzi modici: 20/30 euro. Stranieri scompaiono nei campi di raccolta dei pomodori in Puglia. Gente della quale non sono state trovate neppure le ossa.
L’Italia è la portaerei mondiale della cocaina. Passa tutta di qua, dal porto di Gioia Tauro. Una dose costa 5/10 euro, come un aperitivo. A Milano è così diffusa che si respira nell’aria, è gratis.
L’esercito fa la guardia alle discariche della Impregilo e ai cassonetti, mentre all’angolo della strada la camorra ammazza uno dopo l’altro i testimoni di giustizia.
Se un extracomunitario onesto incontra un italiano dovrebbe darsi alla fuga. L’italiano è lo squalo bianco d’Europa. In quale Paese ci sono più squali in Parlamento? Dell’Utri e Cuffaro hanno denti affilatissimi. Lo psiconano in bocca ha solo canini, mentre Topo Gigio Veltroni ha la dentiera (è uno squalo di seconda classe). Dove si può trovare una criminalità organizzata del livello di Mafia, Ndrangheta e Camorra? Nessun Paese al mondo ha squali tigre come i nostri.
Dal crollo delle Torri il pericolo è il musulmano. Ma dal 2001 non un solo italiano, non UNO, è stato ucciso in Italia da un musulmano per motivi religiosi. La Lega vieta le moschee, luoghi di preghiera, ma non si preoccupa del dilagare della mafia e della droga al Nord.
Squalo non mangia squalo…
In Italia sopravvivere e già difficile per un italiano, l’extracomunitario rischia la vita. Arriva e finisce in un Cpt o in galera. Se non paga il pizzo è ammazzato, deve lavorare in nero, se è una donna o un minore è a rischio stupro.
Solo se è un delinquente si sente a suo agio. Qui non corre nessun rischio. Si trova meglio che a casa sua. E’ nella patria degli squali."



Davvero un bel pezzo. Era da tempo che sul blog di Grillo non si leggevano certe parole.

Sulle nostre tele-"visioni".



”L’obiettivo primario della pubblicità è rendere le persone insoddisfatte”: mostrando al telespettatore scene che rappresentano un livello di soddisfazione superiore, in relazione al possesso di un certo bene o servizio, lo portano lentamente a suggestionarsi e a decidere di impiegare la proprie risorse per il soddisfacimento di questo “bisogno indotto”.
Questo meccanismo non e’ però confinato alle sole pubblicità:film,telefilm e persino i “programmi culturali” propinano realtà selezionate,fornendo modelli di riferimento.Insegnano come esprimersi,quali idee sostenere,ciò di cui ridere e ciò di cui preoccuparsi:persino cosa dobbiamo temere e perché.
Fornendoci i modelli di soddisfazione i media ci danno forma e significato, e questa operazione e’ spesso ben accolta.
“Lo spettatore desidera essere annullato da emozioni,colori e suoni che lo travolgano e svuotino completamente.Desidera piangere per tristissime storie emotivamente toccanti e infuriarsi per terribili ingiustizie,o inorridire per atti sciagurati e orripilanti. Desidera sentirsi informato e prendere le parti di uno di un altro commentatore riguardo importanti questioni politiche o sociali,ma di fatto tutto ciò avviene in maniera totalmente simbolica e catartica. Svuotato dall’orgia di suoni e colori, il cittadino va a dormire convinto di aver sofferto,lottato e partecipato alla vita,mentre ha soltanto seguito il canovaccio che i media gli hanno messo davanti agli occhi.”


Madhatter, rielaborazione di uno scritto di “Stefano Re”


Vorrei ringraziare Madhatter per questo suo elaborato. Niente di più vero. Ciò che oggi colpisce è che questa teoria (molto pratica per così dire..) già da molto tempo è attuale, e che è studiata con molta attenzione, ha trovato in Italia un posto d'oro per esprimersi al meglio nel suo aspetto politico. Oggi discutiamo di cose inesistenti, le valutiamo, le scartiamo o adottiamo, ma molto spesso non sono cose di questo pianeta. I media strumentalizzano ciò che rimane della vecchia politica per fare "economia di pensiero" tramite la pubblicità; non si pubblicizzano più giocattoli o belle automobili, si pubblicizzano valori; invece di adottarli. E' una continua propaganda che plasma le nostre menti su una dimensione surreale. Così capita che dopo 70 anni qualcuno ha ancora paura dei comunisti, o che in un paio di mesi qualcuno pensa veramente che dal nulla possano nascere dei nuovi minacciosi individui "giustizialisti" che prima non c'erano e che bisogna abbattere. Non ha importanza se sia vero, lo dicono in tv, lo dicono i sondaggi. Così meglio spegnere il nostro potenziale intellettivo accendendo il resto, che sia una tv, una radio o anche un blog come questo. In fondo anche parlare di queste cose istituzionalizza la loro esistenza. La catarsi è un arma magnifica, ma solo se tutti siamo a conoscenza del limite invalicabile chiamato realtà, al di là del quale c'è solo la finzione, irreale seppur utile per capire la realtà stessa. Se si confonde un dramma teatrale con la nostra attualità, la catarsi diventa l'arma migliore per annullare la volonta di troppi a favore di chi di questo giochino ne approfitta; certo, con l'appoggio della gente, come dicono i sondaggi. E poi succede che...

"..questa sera per voi grazie ai sindacati comunisti Media Shopping mette in saldo l'Alitalia, approfitta anche tu della grande offerta!.."

..capite cosa voglio dire? no? Allora svegliatevi. Questo è solo un blog.

17 settembre 2008

Scambio etico scrive al Ministro Bondi.

L'associazione Scambio Etico, che si batte contro la criminalizzazione del fenomeno filesharing, portando avanti una specie di codice etico per il download (ed è cioè contro la condivisione indiscriminata) ha scritto una lettera al ministro dela cultura Sandro Bondi, al fine di attirare l'attenzione sul fenomeno partecipativo degli utenti della rete nelle future trattative per tentare di regolarizzare il fenomeno, che tuttavia oggi sta diventando più una questione di "divieti assoluti e mano dura contro i pirati" (vedi caso francese) più che una regolamentazione che favorisca la cultura libera. Senza dilungarmi pubblico l'intera lettera.




"Egregio Sig. Ministro Sandro Bondi,
prendiamo atto che il Convegno svoltosi al Palazzo del Casino' di Venezia il 28 Agosto scorso, organizzato dal Direttore Generale del Ministero da Lei presieduto, Gaetano Blandini, avente come tema la lotta alla pirateria e la tutela dell'industria culturale italiana, si è concluso con l'intesa di aprire in autunno, presso la Presidenza del Consiglio, un tavolo di lavoro dal quale dovrebbero emergere le strategie per combattere il fenomeno che tanto preoccupa i detentori del diritto d'autore e la filiera che su ciò ha investito soldi creando le proprie attività commerciali.

Ci sembra che la cosa sia del tutto ragionevole, non fosse che, per quanto ha dato a conoscere, a questo tavolo saranno invitati a partecipare solo i rappresentanti di alcune categorie, sicuramente quelle degli autori e dei fornitori di connettività internet, ma ci risulta che non sia prevista alcuna rappresentanza di tutta quell'ampia fascia di utenti del Web che - teniamo a precisare - senza scopo di lucro si scambiano le opere tutelate dalla legge sul diritto d'autore, persone che anche durante questo Convegno sono state "bollate" da alcuni oratori come ladri, per qualcuno addirittura da rieducare attraverso lavori sociali, in base a questa equazione: opera scaricata = mancato acquisto, mancato acquisto = furto.
Bisognerebbe, intanto, cercare di evitare di fare certe semplificazioni criminalizzanti nei confronti di milioni di fruitori di una tecnologia che può venire utilizzata per attività totalmente estranee alla violazione del copyright, una tecnologia il cui uso non deve essere vietato solo per impedire che possa "eventualmente" essere utilizzata a scopi illeciti. Ci permetta, Signor Ministro, di portare, a questo proposito, l'esempio di un marito deluso che si evira per fare un dispetto alla moglie... cercare di ridurre le immense potenzialità di Internet ad un mero supermercato virtuale significa sminuirne il suo valore e trascinare inevitabilmente il Paese verso l'Oscurantismo, piuttosto che nella direzione di un nuovo Illuminismo che - concorderà con noi in questa visione - meglio si addice ad una Nazione orientata verso la globalizzazione e l'apertura delle frontiere.

Tante persone si sono ormai rese conto di come le normative sul diritto d'autore, nella odierna società, siano diventate obsolete ed andrebbero riviste anche a livello di convenzioni internazionali; il diritto d'autore dovrebbe essere tutelato al massimo per un periodo uguale a quello dei brevetti ed invece ci sono pressioni, addirittura, per aumentarlo. Ci chiediamo come sia possibile cadere così facilmente in discutibili generalizzazioni, apostrofando come ladri le moltissime persone che scaricano, per portare solo un esempio, la discografia dei Beatles, magari pensando che se non avessero potuto scaricarla, l'avrebbero comprata, soprattutto in considerazione del difficile momento economico nel quale, purtroppo, versa la nostra Nazione... Come è possibile affermare che scaricare film prodotti diversi anni fa possa realmente danneggiare qualcuno, a causa dei mancati introiti? Insomma, Signor Ministro, non fa bene a nessuno sostenere che la condivisione senza scopo di lucro sia un furto (arrivando al paradosso di accusare persino il Ministro dell'Interno Maroni, se consideriamo che lui stesso un paio di anni fa ha confessato di scaricare musica da internet e ha sostenuto che questa pratica dovrebbe essere legalizzata), è sbagliato culturalmente, è altamente offensivo e non pone le basi per un auspicabile dialogo di confronto.

Ma poiché noi ci riteniamo, prima di tutto, persone capaci di obiettività, siamo - in parte - in grado di comprendere e giustificare la levata di scudi nei confronti della messa in condivisione di opere d'ingegno che ancora devono essere pubblicate o, comunque, quasi in contemporanea alla loro commercializzazione, anche se su quanto appena affermato ci sarebbe da porre l'attenzione sulla considerazione che la scarsa qualità con cui esse vengono condivise, spesso è incentivo all'acquisto degli originali o, comunque, rappresenta uno stimolo ad orientarsi verso opere che "meritano" a discapito, eventualmente, di prodotti di scarsa qualità, evitandoci, in questo modo, un fastidioso quanto dannoso spreco di danaro, sempre tenendo in debita considerazione la difficile situazione economica nella quale, ahinoi, versiamo da un po' di anni a questa parte.

Ci sono molte persone che usano il file sharing per recuperare opere cinematografiche molto datate e difficilmente reperibili attraverso altri canali, anche solo per ritrovare le immagini e i sapori di un passato che, pur essendo abbastanza recente, rende l'idea della estrema metamorfosi ambientale e culturale prodottasi; ci sono persone che vanno alla ricerca di musica che hanno apprezzato in gioventù, probabilmente a suo tempo ne avevano pure acquistato gli originali (pagando regolarmente il copyright) che poi si sono deteriorati e che - in ogni caso - non si possono più utilizzare sui nuovi strumenti di riproduzione e, purtroppo, spesso anche questa musica è di difficile reperibilità.

Insomma, esiste un tipo di file sharing che non produce sicuramente quel danno che i titolari del diritto d'autore e l'industria dell'intrattenimento paventano, trincerandosi dietro discutibilissime indagini di mercato che, però, essendo esclusivamente "di parte", non dovrebbero essere prese neppure in considerazione. Siamo sicuri Lei comprenda che chi scarica certe opere, difficilmente sarebbe andato ad acquistarle se non avesse avuto la possibilità si reperirle in rete, pensando comunque di contribuire ad arricchire la lunga filiera ad essi legata, se non altro sobbarcandosi gli alti costi nazionali della connettività internet.

Nel convegno di Venezia, oltre a coloro che hanno invocato il pugno di ferro, ci sono stati - con nostro sollievo - anche quelli che hanno pacatamente ammesso che la criminalizzazione tout court non ha affatto prodotto gli effetti sperati (ci preme sottolineare, a questo proposito, che proprio grazie al file sharing, le statistiche danno in forte diminuzione la tradizionale pirateria da strada per scopo di lucro) e che, invece di fare questa dispendiosa lotta a coloro che sono comunque potenziali consumatori di un mercato che offre pressochè infinite potenzialità, sarebbe più ragionevole individuare nuovi modelli di business che inducano gli internauti a pagare un prezzo ragionevole per poter accedere alle opere culturali ed artistiche.
Questo modello è già stato individuato dalla Electronic Frontier Foundation; si tratta, in sostanza, delle cosiddette "licenze collettive".

Alla Camera dei Deputati, il gruppo dei Radicali Italiani ha presentato la proposta di legge N. 187, primo firmatario Marco Beltrandi, che raccoglie la felice intuizione di Electronic Frontier Foundation e che, per non abusare della sua disponibilità nell'averci seguito fino ad ora, La invitiamo caldamente a leggere in un immediato futuro. Ci permettiamo di segnalarLe che la summenzionata proposta di legge è stata assegnata lo scorso 5 agosto alla Commissione Parlamentare del Dicastero da Lei presieduto.

Vorremmo sottoporre alla Sua attenzione i benefici da noi individuati nell'applicazione di questa iniziativa:
1) porterebbe nelle casse degli aventi diritto elevatissimi introiti, anzichè costringerli a spendere soldi per dare la caccia agli illeciti;
2) garantirebbe ai fornitori di connettività nuove richieste di contratti, invece di far loro correre il rischio di inevitabili disdette;
3) favorirebbe lo sdoganamento di molte opere che giacciono ad ammuffire nei sottoscala delle major, anzichè contribuire a produrre conoscenza, sviluppando senso critico e cultura;
4) consentirebbe ai consumatori di avere, a prezzi estremamente contenuti, la possibilità di accedere a tutte le opere che l'ingegno umano ha prodotto nel corso della sua meravigliosa evoluzione.

Signor Ministro, facciamo appello al Suo sensibile animo artistico, La esortiamo a farsi promotore di questa iniziativa e a legare il Suo nome alla più grande Rivoluzione Liberale della cultura che sia da esempio e traino a livello mondiale di un nuovo modello di business permesso e favorito dall'attuale tecnologia, eviti di ricorrere in generici sistemi di criminalizzazione, di invasione della privacy o, ancor più drasticamente, di espulsione dalla rete telematica che, nell'odierna società, ci sembra essere la forma più avanzata di emarginazione e violazione dei diritti civili.

Vogliamo confidare nella Sua lungimiranza ed apertura mentale, che fino ad ora ha sempre dimostrato, affinché Lei prenda in seria considerazione questa lettera aperta, auspicando che Lei voglia invitare al "tavolo di lavoro" anche una rappresentanza dell'Associazione Scambio Etico e di Frontiere Digitali. Essendo Scambio etico una Associazione senza scopo di lucro - registrata all'Agenzia delle Entrate di Bra nel 2006 - che ha come finalità statutaria quella della legalizzazione del file sharing di opere tutelate dal diritto d'autore, la co-partecipazione all'incontro in programma ci darebbe la possibilità di esprimere in modo più articolato le ragioni che, in antitesi a quanto finora riportato in maniera unilaterale da tutti i mezzi di informazione mediatica nonché dalle Major che hanno fortissimi interessi economici da anteporre a qualsiasi ragionamento, ci spingono a sostenere una serie di suggerimenti i quali, se applicati, potrebbero garantire la totale legalità della condivisione in rete di opere protette, traendone tutti un rapporto costi/benefici a tutto vantaggio di questi ultimi.

Nel ringraziarLa per la disponibilità dimostrata nell'averci voluto leggere fin qui, auspichiamo per l'immediato futuro un incontro di tutte le parti chiamate in causa in questa vicenda, nella quale ci sentiamo a tutti gli effetti compresi, volto a garantire un'alleanza di intenti per la realizzazione di obiettivi comuni, in luogo di una spiacevole guerra repressiva che, la Storia ci insegna da sempre, non ha mai portato a nulla di positivo.

Cordialmente,
Luigi Di Liberto
Presidente Associazione Scambio Etico"

16 settembre 2008

Passaparola n°13. La politica delle Puttane.



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Un Travaglio particolarmente schietto analizza l'ultima legge-propaganda sulle lucciole, collegandola al filo conduttore di questi mesi. C'è da ridere.. certo, nessuno sta dicendo che la prostituzione sia un bene, o che lo sfruttamento e il racket non si debbano combattere.. però.. beh buona visione..

14 settembre 2008

La massa conforme è uguale per tutti (noi).

Quando ognuno di noi pensa alla "gente", attribuisce sempre qualche critica nefasta. "La gente è stupida, la gente è ignorante, la gente è pericolosa" come se la gente fosse, al solito, qualcosa di alieno a quello che siamo. Salvo poi preoccuparci di adeguarci alla gente. Quante volte se la pensiamo diversamente dalla massa, piuttosto che dire la nostra stiamo zitti; a forza di star zitti si finisce per uniformare ciò che dal nostro pensiero arriva alla realtà, così diventiamo tutti uguali e inconsistenti. Così le mode, così gli usi, così a volte anche i riti. Così il pensiero. Capita però a volte che, approfittando di una situazione particolare, riusciamo ad esprimere realmente ciò che siamo e pensiamo, e la gente rimane a bocca aperta. Come? non eravamo tutti uguali? uniti da chissà quali verità? e si entra in crisi.. la crisi della diversità scaturisce dal nascondere le diversità e abituarsi al fatto che è facile normale e virtuoso andare sempre e comunque d'accordo e che per andare d'accordo sia sempre e comunque consigliabile una collidenza di opinioni.

Così quando quella "particolare situazione" si verifica in politica, suscitata da qualche "sicuramente condivisibile" sondaggio, ecco i nodi al pettine. Oddio qualcuno dice che i repubblichini sono lodevoli.. oddio qualcun'altro dice che non si può condannare a priori il fascismo, ma solo - attenzione - le leggi razziali. Così anni di "dialogo" di persone mature, che hanno portato (secondo l'opinione pubblica, mica secondo loro) ad una coincidenza di valori e di opinioni, viene smembrata da un pensiero "quasi" libero; e qualcuno si accorge che i compromessi e le grandi intese hanno portato non solo ad un maggior potere alcuni (loro) e ad una risicata libertà altri (noi).. ma anche che la libertà alla fine viene persa proprio da chi ha proposto gli strumenti per toglierla alla "gente". Questo equilibrio di menzogne al diazepam per i cittadini, e l'immagine d'oro per chi l'oro etico lo vede molto da lontano, non può durare, è necessariamente debole.

Mi chiedo a che servano le grandi intese quando servono solo a rimandare il grande collasso dell'integrità umana - che oggi, spiacente, non sa accettare nessuna diversità, condannandola come causa dei propri mali - al primo "errore" di qualcuno, che per sbaglio ha detto come la pensa. Se poi tutto ciò viene usato per vincere le elezioni.. bene e dopo? Dopo il diazepam diventa una droga, che spinge qualcuno a odiare i rom, qualcun altro a criticare gli insegnanti terroni, qualcun altro ad uccidere un nero a sprangate a Milano per un pacchetto di biscotti. Abbiamo traviato l'idea di uguaglianza. Spero non per sempre.




Abdul, ucciso a sprangate sotto insulti razzisti. Oggi, anno 2008.

12 settembre 2008

Profumo.


Anche se la nebbia ha un odore inconfondibile
Misto di legna bruciata e foglie umide
Sa un po’ d’autunno e di Naviglio torbido
Sa un po’ si scuola e di freddo nello stomaco
Sa della mia città, sa di università
Sa di mattina, sa di sonno arretrato
Sa di fuliggine e sa anche un pò di me
Quello che sono e quello che sono stato

C’è un profumo che passa e che va
Sembra allontanarsi ma poi tornerà
C’è qualche profumo che con la sua scia
Si attacca alla memoria e non vuole andar via

Ricordo la prima volta che arrivai a New York
Mi colpì subito il suo odore intensissimo
Di ogni tipo di fritto immaginabile
Di ogni tipo di cibo concepibile
E di caffetteria
Di ferro e ferrovia
Che dalla metro sale e scivola in strada
Aromi di boutique
Di sporco e liquidi
L’odore torrido del mondo che cambia

C’è un profumo che passa e che va
Sembra allontanarsi ma poi tornerà
C’è qualche profumo che con la sua scia
Si attacca alla memoria e non vuole andar via

Ed il divano che sa di pelle morbida
Di pizza al taglio in salone e di complicità
Candele alla vaniglia e film alla TV
E quei prodotti che spruzzi sempre in giro tu
Riconoscibile
Indescrivibile
Non assomiglia ad una cosa precisa
C’è in ogni stanza e
Mi fa sentire che
È il mio profumo è il profumo di casa
C’è un profumo che passa e che va
Sembra allontanarsi ma poi tornerà

C’è qualche profumo che con la sua scia
Si attacca alla memoria e non vuole andar via
C’è un profumo che passa e che va
Sembra allontanarsi ma poi tornerà
C’è qualche profumo che con la sua scia
Si attacca alla memoria e non vuole andar via

C’è un profumo che passa e che va
Sembra allontanarsi ma poi tornerà
C’è un profumo che con la sua scia
Si attacca alla memoria e non vuole andar via……

Max Pezzali - Profumo

10 settembre 2008

Il Riassunto di un giornale libero.



Ecco la traduzione di un articolo del giornale Francese "Le monde" che in maniera moderata analizza la situazione italiana, del tutto incoerente con le richieste della popolazione. Grazie a "Che dicono di noi" Per il loro lavoro.

Silvio Berlusconi approfitta della sua popolarità e dell'apatia della sinistra per fare approvare pesanti riforme.

Le Monde, 3.9.08

Silvio Berlusconi esulta: «Ho fatto tornare a casa Prodi e i comunisti ed ho ingaggiato Ronaldinho al Milan AC. In conclusione, ho mantenuto tutte le promesse che avevo fatto prima delle elezioni». Ad altre riprese, il presidente del consiglio si è anche vantato di aver risolto il problema dei rifiuti a Napoli – o almeno di averli fatti sparire – o di aver trovato una soluzione 100% transalpina per raddrizzare la compagnia aerea Alitalia.

Sei mesi dopo la sua elezione, Berlusconi gode di una popolarità invidiabile (più del 50%) e beneficia del trauma post-elettorale del centro sinistra. Pertanto l’Italia, come il resto dell’Europa, soffre : l’aumento dei prezzi è del 4%, il divario Nord-Sud non cessa di aumentare, il peso della funzione pubblica soffoca lo Stato, la prospettiva di crescita è vicina allo zero…
Per rimediare al «male italiano», tre dossiers, nei quali il presidente del consiglio punta più sulla sua immagine di riformatore che sul suo avvenire politico, sono sul tavolo al rientro delle vacanze.

Il federalismo fiscale


E’ «la madre delle riforme», dicono al governo. Voluta dall’alleato populista di Berlusconi, La Lega Nord, questo progetto, che deve essere presentato in consiglio dei ministri a metà settembre, si fissa come obiettivo quello di avvicinare la fiscalità ai cittadini e di incentivare le regioni ad una gestione più rigorosa delle finanze. In poche parole, le regioni non potranno spendere più di quello che entra nelle loro casse.
Per arrivarci, lo Stato prevede d’attribuire una parte delle entrate fiscali (imposta sul reddito e differenti tasse sulle abitazioni) direttamente agli enti locali. Un sistema di perequazione attualmente in fase di studio permetterebbe poi di livellare le disparità, le regioni più ricche (nord) verseranno i loro eccessi alle regioni più povere (sud). Questo testo è accompagnato da un’importante lavoro di ricerca di un’accordo tra centro sinistra e centro destra. Per essere adottato, dovrá o ottenere la maggioranza dei due terzi in Parlamento, o essere sottoposto a referendum.

La pubblica amministrazione e la scuola


Questa riforma è partita a causa di alcuni articoli di giornale su cui si leggeva che alcuni funzionari pubblici erano stati sorpresi a timbrare i cartellini dei colleghi. Poi il tono è montato contro i «fannulloni» statali. Lo Stato italiano si vuole ispirare al modello francese: riduzione degli effettivi e revisione degli stipendi, riservando una parte delle economie realizzate a delle promozioni basate sul merito.
Questa politica vede una prima applicazione nell’insegnamento. Circa 80.000 posti saranno soppressi già a settembre. Questa economia si accompagna ad una nuova distribuzione delle ore d’insegnamento, considerata più efficace, e al ritorno del maestro unico alle elementari. Questa politica d’osterità per la scuola è stata anch’essa preceduta da un’impressionante campagna giornalistica nel corso della quale tutti i giornali italiani (o quasi) condividevano il fatto che il vecchio sistema scolastico fosse un fallimento, o almeno inefficace.

La riforma della giustizia


Dopo aver fatto votare una legge che garantisce l’immunità penale alle quattro più alte cariche dello Stato («non dovrò più passare i miei sabati con i giudici» si è felicitato con se stesso in privato), Berlusconi vuole riformare il sistema giudiziario: desidera separare le carriere dei giudici e dei procuratori, introdurre dei criteri di «merito» per valutare il lavoro dei magistrati, e riformare il Consiglio Superiore della Magistratura per aumentarne il numero di membri eletti dal Parlamento.
Questo progetto di riforma inspira ai suoi critici non poco timore, i quali vedono in questo un «ritorno al fascismo». Lunedì 1 settembre il guardasigilli, Angelino Alfano, ha incontrato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per rassicurarlo. Quest’ultimo ha poi esortato centro-destra e centro-sinistra a “lavorare insieme” sull’organizzazione della giustizia.
Altro progetto di Berlusconi : autorizzare le intercettazioni telefoniche per i soli casi di terrorismo e crimini mafiosi.

6 settembre 2008

Proteste contro L'apertura di un centro Neo-nazista. Botte e censura.





Milano, scontri polizia-centri sociali
davanti al Cimitero Maggiore

MILANO - Momenti di tensione e scontri tra manifestanti dei centri sociali e polizia davanti al Cimitero Maggiore. Circa 500 persone, dalle 15 di oggi pomeriggio, stanno prendendo parte ad un presidio antifascista contro l'apertura della sede dell'associazione di estrema destra Cuore Nero, alla periferia nord di Milano. 

Alla manifestazione partecipano giovani dei centri sociali, esponenti dell'Anpi, del Caf (comitati antifascisti) e Rifondazione comunista. La nuova sede del centro neofascista sta per essere aperta a poca distanza dal luogo dove doveva sorgere un centro della stessa associazione Cuore nero, distrutto però in un incendio doloso pochi mesi fa. 
La scintilla che ha acceso gli animi dei manifestanti è scattata quando un anziano consigliere di zona della Lega Nord, Costante Ranzini, vestito con una camicia nera e un foulard verde, si è avvicinato alla zona della manifestazione. La polizia gli ha prima chiesto di allontanarsi, quindi i manifestanti hanno cercato di avvicinarsi all'uomo sfondando il cordone di polizia a protezione della piazza. Ne è nata una prima leggera carica in cui è anche scoppiato un petardo. 

L'esponente del Carroccio si è quindi allontanato dichiarando: "E' una piazza libera". Poco dopo è partita una seconda carica tra i manifestanti e la polizia in cui sono partite anche alcune manganellate e delle bottiglie di vetro. 

La seconda carica della polizia la racconta un esponente del centro sociale Torchiera: "E' partito tutto da una manganellata che mi ha tirato un celerino. Un compagno è stato colpito in faccia con una manganellata e lo abbiamo portato nella sede del centro tutto coperto di sangue. Anche altre persone sono state colpite". La situazione di tensione dopo un breve proclama dal palco da parte degli organizzatori della manifestazione è ritornata alla normalità. Il servizio d'ordine del centro sociale ha chiesto alla polizia di tenere lontani altri esponenti leghisti, che le scorse settimane hanno chiesto lo sgombero del Torchiera. 
A poco meno di trecento metri di distanza, in via Pareto, i giovani del centro neofascista, circa una cinquantina, quasi tutti con i capelli rasati o cortissimi e in giubbotto nero, stazionano davanti alla nuova sede di Cuore nero. Il servizio d'ordine impedisce il passaggio di fotografi e operatori tv. 

Gli organizzatori della manifestazione puntano il dito contro "il silenzio e l'indifferenza" dell'amministrazione comunale, colpevole, affermano, di non contrastare l'apertura della sede del gruppo di estrema destra: "E' inaccettabile che un gruppo neonazista possa tranquillamente aprire una spazio pubblico a Milano - afferma spiega il consigliere regionale di Rifondazione comunista Luciano Muhlbauer - noi ci batteremo perché vadano via da questo quartiere e affinché non abbiano cittadinanza nella città di Milano". 

Il presidio è stato organizzato, spiega l'esponente di Rifondazione, contro "un centro di reclutamento e di iniziativa che si trova a pochi metri dal centro sociale Torchiera e a pochi centinaia di metri dal campo rom del Triboniano e di via Barzaghi. Tutto ciò - prosegue Muhlbauer - avviene nel silenzio e nell'indifferenza più totale degli amministratori milanesi, a partire dal vicesindaco e assessore alla Sicurezza De Corato". 




You'll never be alone.


Despite the lies that you're making
Your love is mine for the taking
My love is just waiting
To turn your tears to roses

Despite the lies that you're making
Your love is mine for the taking
My love is just waiting
To turn your tears to roses

I will be the one that's gonna hold you
I will be the one that you run to
My love is a burning, consuming fire

No, you'll never be alone
When darkness comes I'll light the night with stars
Hear my whispers in the dark
No, you'll never be alone
When darkness comes you know I'm never far
Hear the whispers in the dark
Whispers in the dark

You feel so lonely and ragged
You lay there broken and naked
My love is just waiting
To clothe you in crimson roses

I will be the one that's gonna find you
I will be the one that's gonna guide you
My love is a burning, consuming fire

No, you'll never be alone
When darkness comes I'll light the night with stars
Hear my whispers in the dark
No, you'll never be alone
When darkness comes you know I'm never far
Hear the whispers in the dark

No, you'll never be alone
When darkness comes I'll light the night with stars
Hear the whispers in the dark
No, you'll never be alone
When darkness comes you know I'm never far
Hear the whispers in the dark
Whispers in the dark

Whispers in the dark

Skillet - Whispers in the dark

5 settembre 2008

Presentazione Di "Bavaglio".

Roma, 3 settembre, Presentazione del libro "Bavaglio" di Marco Lillo, Peter Gomez e Marco Travaglio. Presenti anche Sabrina Guzzanti, Pino Corrias e Paolo Flores D'arcais. Ecco il discorso di quest'ultimo, molto intelligente, lungimirante.










4 settembre 2008

Google Chrome, Beccatevi questo (regalo).

 Il mondo dei browser trema. Google, azienda leader nella pubblicità online, che da un paio di anni si sta lanciando in moltissimi progetti web-based e applicazioni a supporto di esse, ha fatto il colpaccio. Dopo aver rinnovato un patto con Mozilla, azienda del mitico Firefox che dal nulla sta riuscendo pian piano a mettere in discussione la leadership di Internet Explorer (che tuttavia si è sempre dimostrato il software meno performante) e dopo aver presentato un anteprima pubblicitaria un solo giorno prima, ieri ha lanciato ufficilamente al pubblico la prima beta del suo browser proprietario, sebbene open source.

Definito un "regalo" alla comunità web, una rivoluzione per l'approccio, le caratteristiche e le potenzialità. La presentazione pubblicitaria anticipata parlava chiaro: un software che si adatta nel migliore dei modi alle nuove applicazioni web 2.0, che sono ben più di comuni siti internet: si ascolta, si condivide, si portano avanti lavori anche importanti che hanno bisogno di un substrato solido e veloce. Sotto l'apparenza tutt'altro che avanzata (interfaccia semplicissima e pochissimi fronzoli) si cela un motore di rendering (webkit) e un motore javascript (V8) considerati a mountain view tra i migliori mai costruiti. Colpisce infatti la velocità di caricamento delle applet java, distintamente più di quanto firefox3 riesce a fare e (direi) ai livelli di Opera 9.52, navigatore poco blasonato ma molto maturo. Velocità di startup estrema, forse dovuta alla separazione dei processi, uno per ogni tab, che garantisce risparmio di ram e soprattutto sicurezza dai crash (se una finestra si blocca le altro resteranno funzionanti poichè windows le tratta come "applicazioni" a se stanti). Inoltre è stata integrata una funzione "stealth" con la quale si aprono finestre separate dove navigare in piena privacy senza che cookies, password e cache siano registrate sul pc. Molto utile per un infinità di usi, primo tra tutti il commercio elettronico (senza dover ogni volta cancellare tutti i dati sensibili per stare sicuri.); Ovviamente non mancano le protezioni anti-phising e blocco pop-up.

Veniamo alle prove: con 10 tab aperti con siti corposi e pieni di applet (youtube, blog, seeqpod, google mail e roba del genere) il programma non supera i 225 MB si ram occupata (più di firefox, molto meno di opera e internet explorer) e al massimo un 20-21% di CPU (intel core2 duo 2.0ghz). Note dolenti: mi è crashata qualche finestra di troppo (ma mai tutto il programma, come promesso da BigG) navigando un pò freneticamente con youtube, proprio al fine di mettere sotto carico il motore. Non vorrei esprimere giudizi totalmente di parte (sapete come sono i google-dipendenti) quindi mi limito a dire che le potenzialità ci sono eccome, che le estensioni richieste dai firefoxofili (che brutto termine) non tarderanno troppo, visto che il progetto è aperto (si deve aspettare il rilascio del sorgenti). La versione per Mac e Linux sarà una realtà solo nei prossimi mesi.

Infine esistono alcune lamentele riguardanti sospetti illeciti di cui l'antitrust si dovrebbe occupare: Il motore di ricerca predefinito è di google, e questo ha fatto gridare molti alla concorrenza sleale; sarebbe opportuno notare che sono presenti di default anche una manciata di altri motori comodamente selezionabili nelle opzioni. Inoltre anche Internet Explorer non si è problemi mettendo come ricerca di default "live.com". Google non sembra voler Attaccare il mercato con questa novità, ne è una riprova come prima accennato l'accordo con Mozilla (che prevede l'inserimento del motore di ricerca in firefox a prezzo di una forte assistenza economica di cui obbiettivamente hanno molto bisogno). C'è comunque da chiedersi che influenza Google Chrome potrà avere in futuro in questo business mondiale dei broswer, applicazioni molto più importanti di quello che normalmente si pensa (se internet è un mare, il broswer è la tua nave).

3 settembre 2008

Passaparola n°11. Alitalia: una commedia italiana.



Video

Bene, riprendiamo la stagione in bellezza con un nuovo intervento di Travaglio, che sarà presente come sempre in questo blog ogni settimana il lunedì in diretta e nei giorni successivi on demand.. si fa un gran parlare di Alitalia e della risoluzione "Fenice", della cordata Italiana e del nostro salvatore "Mister B". Come al solito.. buona visione.

2 settembre 2008

Pirate Bay: L'Italia "il sol ponente" del nuovo millennio.



Perchè ci facessimo pubblicità in maniera plateale del nostro ritrovato rigore e forza, evidentemente non bastava tutto ciò che fino ad ora qualcuno ha combinato ai piani alti . Evidentemente non gli bastavano le oltre 15 testate giornalistiche mondiali più famose schierate apertamente contro le mosse italiane (a maggioranza di centro rispetto a quelle di destra o sinistra..). Evidentemente serviva qualcosa di più visibile, che dimostrasse però che tutto ciò che all'estero si critica alla fine serve a fare quello che in molti Paesi democratici non si è riusciti a portare avanti. "hai visto? tu ogni giorno mi dai del fascista ma io intanto sto combattendo i PIRATI." Chissà come brucia ai vertici americani (America che pur aveva preso distanze da alcune mosse dell'esecutivo in tema, ad esempio, di intercettazioni) Che, essendo ancora dentro una vera democrazia, non sono riusciti a battere la legge e fare ciò che solo noi dopo la cina e qualche altro Paesello abbiamo fatto.

Veniamo al tema. Pirate Bay è un sito "Tracker" di contenuti non proprietari e non possessori. E' una cartina stradale (una delle tante, la più importante) di una rete P2P da cui gli utenti scaricano detti contenuti. Questi contenuti sono in buona parte lesivi del diritto d'autore, e in buona parte sono liberamente distribuibili (software, distribuzioni linux, video liberi, documentari, ecc). Non possessori significa che Pirate Bay non ha un indirizzo fisico dove possiede suddetti files, ma è solo un "navigatore" per gli utenti che poi si scambiano tra di loro i contenuti (questa è la filosofia in parole spicciole). Ebbene nessuno fino ad ora era riuscito a muovere un dito nei confronti di Pirate Bay (servizio svedese tra l'altro mica italiano) perchè di fatto non ha il possesso di roba illegale ma agisce più come un "google" per una rete che non gli appartiene (chiamasi Bittorrent, ne avrete sentito parlare o ne starete usufruendo in questo momento). Per altro molti di questi servizi oggi sono coperti da una legge che sostanzialmente permette la libera circolazione di link di collegamento (perchè di questo si tratta).

Bene, tutto questo non è più realtà da ormai troppi giorni in Italia. Il GIP Mascarino ha emanato un dispositivo per bloccare la visione del sito a tutti gli italiani, oscurandolo lato DNS e IP. Il principio è, secondo il gip, quello di "sospetto di reato." per cui si agisce con un "sequestro preventivo".

Ok.. sequestro di cosa? del sito? no.. il sito ancora esiste.. dei dischi rigidi incriminati con il materiale illecito? no.. quello sarebbe impossibile da sequestrare, a meno che non si condannino milioni di utenti in tutto il mondo. Semplicemente in Italia una realtà che esiste non può essere più conosciuta; una realtà che era anche artefice di una condivisione di cultura libera, non solo di musica pirata. E quando una realtà che esiste viene soppressa solo in uno Stato, allorquando la stessa non risulta nell'opinione comune come un cancro da estirpare molto grave (tipo la pedofilia, che comunque è condannata in tutto il mondo) si parla di una sola cosa. Censura. Per legge, la prima vera e propria censura preventiva sbattuta in tutto il mondo da uno stato che si dice democratico, dopo ovviamente gli episodi di qualche blog che però sfortunatamente lascia no il tempo che trovano.

Censura di un servizio che non è Italiano, che non viola apertamente la legge nei termini in cui oggi la legge è scritta. Censura anche dei collegamenti a tutto ciò che di perfettamente lecito si distribuisce nella relativa rete torrent tramite esso. Ma apparte il maldestro errore, non so se i lettori capiscono bene il presupposto che questo principio porta avanti. Se avete un blog, se avete un sito, se guardate youtube, e a qualcuno questo non piace.. se poi questo qualcuno denuncia questi servizi con un qualsiasi cavillo giudiziario.. che facciamo, li chiudiamo tutti senza processo e senza distinzioni? Come forse saprete c'è una causa in corso tra youtube e mediaset per diritti d'autore.. bene, cosa farebbe lo stesso GIP che ha oscurato Pirate Bay, censura tutto youtube?

il secondo presupposto veramente pericoloso è quello temporale; si legge che il sito è oscurato in Italia per gli indirizzi presenti e futuri. Cioè per sempre. Altro che misura cautelare. Se date una festa in casa vostra, e uno degli invitati è un "giustizialista forcaiolo cattocomunista" e "fa troppo rumore", e qualcuno chiama le forze dell'ordine, vi immaginate se poi vi dovessero condannare a non dare feste per tutta la vostra vita? Direte "ma lo svitato era solo uno, le altre persone perchè non possono venire a casa mia?" Si vede che a qualcuno (il vostro vicino che vi ha denunciati) non piacerebbero neanche le persone educate e intelligenti. Sarebbero scomode, così vicine a lui e al "Giustizialista forcaiolo cattocomunista". Certo, se fosse così. Chi ha orecchie per intendere..