22 luglio 2008

Passaparola n°10. Lezione di legalità dall'Albania.



Video

E con questo ultimo video di Passaparola si chiude anche la stagione estiva del blog, che ricomincerà la sua attività a settembre. Arrivederci a tutti!

18 luglio 2008

Media shopping presenta: I rifiuti di Napoli. eccezionale offerta.


...Ebbene il nostro caro amico "Mister B." annuncia oggi che l'emergenza è finita. Un miracolo proprio. Cominciano gli spot di "distrazione di massa" per far vedere che lui è un grande e i ComunistiGiustizialistiForcaioliQualunquistiTuttoisti sono l'unica spazzatura che rimane in Italia e nel frattempo deconcentrare dalle infuriate accuse che tutta l'Europa sta muovendo per OGNI SINGOLA MOSSA di questo governo. Un vero e prorio lavaggio del cervello annunciato. A questo proposito pubblico un articolo preso da un ottimo sito d'informazione: "Altrenotizie.org"


BERLUSCONI A NAPOLI: E’ FINITA L’EMERGENZA RIFIUTI.

"L'emergenza a Napoli sui rifiuti e' finita". Chi lo dice? Non i napoletani, certo, ma il Presidente del Consiglio, che ha già annunciato ieri questa dichiarazione in una conferenza stampa. Spiega che sono state tolte settemila tonnellate di rifiuti al giorno e, in più, trentacinquemila tonnellate che "erano rimaste inevase". "C'e' ora - osserva Berlusconi - una stabilizzazione che sarà maggiore quando andranno a pieno regime tutti i termovalorizzatori". Peccato che almeno diecimila tonnellate di rifiuti urbani sono ancora a cielo aperto nei comuni limitrofi e 40mila sono in stoccaggio provvisorio. In pratica, è stata pulita in fretta e in furia la città capoluogo, sacrificando la provincia. Berlusconi dice di incassare, ma non incassa i primi risultati raggiunti dalla gestione del sottosegretario Guido Bertolaso e si prepara a lanciare la strategia di comunicazione "per il riscatto dell'Italia da questa vergogna".


Solo strategia di comunicazione, quindi, studiata a monte di una reale soluzione del problema. Fumo negli occhi degli italiani, l'ennesima trappola mediatica, nella quale non casca l'Unione Europea, che da Bruxelles risponde freddamente, attraverso Barbarba Hellferich, portavoce del commissario all´Ambiente, Stavros Dimas: "Per noi, contano i fatti, non le parole". Poi la signora Hellferich continua a strigliare il cavaliere: "Berlusconi può dire ciò che vuole, per noi contano i risultati. Il governo deve realizzare il piano, dimostrare che si risolverà il problema a lungo termine, con una gestione corretta dei rifiuti".

Già, perché in Campania una gestione corretta non c'è. Un approccio a lungo termine non c'è. Restano quindi solo le parole vuote di un capo di governo che sostiene di aver vinto una scommessa. Senza neanche averla intrapresa. Nonostante questo, il governo, attraverso il ministero degli Esteri, esprime "viva sorpresa" per la dichiarazione della signora Hellferich. Restano nel frattempo aperte a Bruxelles le due procedure d´infrazione: quella sul caso Campania e quella aperta a febbraio, riguardante le discariche a cielo aperto in tutta Italia.

Berlusconi ha presieduto in Prefettura il suo secondo Consiglio dei ministri partenopeo. Tutto pronto per la conferenza-show, comprese le cartelle di appunti e il dossier di foto che sorreggono il messaggio: "La scommessa è vinta". Certo, se ci si limita al centro di Napoli, sarà anche vinta, ma basta uscire dalla città verso est o verso ovest, per essere accolti da una distesa interminabile di rifiuti urbani, a marcire sotto il sole di luglio, e a far prolificare i topi.

Così, Napoli è la sua cintura di comuni torna ancora una volta ad essere il luogo delle contraddizioni. Un governo chiuso in Prefettura a parlare del nulla, in attesa di vantare vittorie inesistenti dopo qualche ora in una conferenza stampa, chiuso in una Prefettura che si trova in una piazza pulitissima, linda e splendente; poi però, Capodichino è invasa da sacchetti, materassi, scarti vari e Ponticelli è una distesa di rifiuti: e si tratta di quartieri dello stesso Comune di Napoli.

In provincia, il mare di rifiuti in fermentazione e decomposizione riempiono San Giuseppe Vesuviano, Sant´Anastasia, Boscotrecase, Somma Vesuviana: Oltre 10.000 tonnellate. Nessuno fa cenno alle altre 40.000 "temporaneamente" parcheggiate nei siti di stoccaggio provvisori: questi siti non sono discariche, sono luoghi a rischio per la salute pubblica, spesso immersi nel percolato. In questi siti invisibili, creati per nascondere i rifiuti, l'emergenza è riuscita a mimetizzarsi, ma anche a riprodursi. E nonostante la "temporaneità" dei siti, sono ferme le giacenze di mesi, o di anni.

Ma è evidente che questo per il governo non conta. Per un governo che si basa sull'immagine e non sulla sostanza, come se la gestione della cosa pubblica fosse una televendita o la conduzione di uno show televisivo, conta che le telecamere mostrino il centro città pulito. Infatti Silvio Berlusconi ha invitato gli europarlamentari di FI a rilanciare l'immagine di Napoli in Europa. "Ormai", ha spiegato il premier "la città sta di nuovo per tornare alla normalità".

Il Presidente del Consiglio ha riepilogato le tappe dell'emergenza rifiuti a Napoli, saltando spesso e volentieri dei passaggi importanti e non dimostrando una decente preparazione sull'argomento, ribadendo: "Il nostro impegno non verrà meno. Bisogna lavorare anche per il futuro non vorrei che ora ci fosse qualcuno che buttasse immondizia soltanto per oscurare l'opera del governo". Ecco quindi su un piatto d'argento lo schema per il futuro napoletano: se l'emergenza proseguirà, come crediamo, allora sarà perchè qualcuno dietro le quinte manovra le cose per oscurare e infangare il suo lavoro. Saranno magari i soliti comunisti? Saranno forse i terroristi arabi? O gli immigrati clandestini?

Il piano - se così lo so può chiamare - del premier contiene anche un altro aspetto inquietante: Berlusconi ha infatti confermato che verranno diffuse nelle varie tv immagini del capoluogo partenopeo in modo da far capire ai cittadini la differenza tra come era la città due mesi fa e come è adesso. Pertanto, non si tratta di una soluzione all'emergenza rifiuti campana, ma dell'ennesimo grande spot pubblicitario di un uomo che sulla pubblicità, la merce più effimera che ci sia, ha costruito un impero. A spalleggiare il premier scende in campo ovviamente la struttura napoletana di Forza Italia. Berlusconi viene accolto da uno striscione alquanto ridicolo con sopra scritto "Semplicemente Grazie Silvio. Napoli è pulita".

A predisporlo é stato il consigliere regionale di Fi/Pdl Fulvio Martusciello. Il ringraziamento al premier campeggia su una foto dell'entrata di castel dell'Ovo e del Borgo Marinari, uno dei luoghi più conosciuti della città. Certo, Martusciello non avrebbe potuto mettere Pozzuoli o Quarto, sommerse dai rifiuti, ma di certo è stato attento a firmare lo striscione con il nome del proprio sito internet, in modo da farsi a sua volta pubblicità e di compiacere il capo.

Il cavaliere, che già ha affrontato il "problema sicurezza" occupandosi della propria e cancellando dalla programmazione televisiva quella altrui, ha intenzione di ripetere lo stesso esperimento con l'emergenza rifiuti campana: cancellare dai sistemi d’informazione la realtà. D’altronde, una falsa emergenza creata artificiosamente non poteva che avere soluzioni altrettanto false e artificiose. L’essenza di questo governo.


di Alessandro Iacuelli.

Qualcuno che ragiona ancora in parlamento c'è..



Video

VOTA ANTONIO VOTA ANTONIO VOTA ANTONIO! :)

16 luglio 2008

Sta tornando il fascismo?

è un titolo di "El Pais" noto giornale spagnolo. Di seguito l'articolo. Grazie al sito "italia dall'estero" per la traduzione.


"L’Italia sembra immersa in una deriva dalle conseguenze difficili da immaginare. Come tutti i mali inizia subdolamente, ma in modo continuo e impossibile da fermare. E come succede con le peggiori malattie, finirà per prevalere se non siamo in grado di reagire di fronte alle prime avvisaglie in modo deciso.

Prima c’è stata la normativa nei confronti degli immigrati, ora il censimento degli zingari (senza distinzioni tra italiani e stranieri). Il Governo Berlusconi sembra impegnato (oltre che a blindare legalmente il Cavaliere) a rinfrescarci la memoria e a tirar fuori i peggiori ricordi della storia dell’umanità. Si comincia censendo gli zingari, poi li si identifica con un braccialetto, si continua chiudendoli in ghetti, e poi… il resto lo sappiamo.

Sta tornando il fascismo? Forse la domanda suona fuori luogo ed allarmista, ma si sa che i popoli che dimenticano la propria storia sono condannati a ripeterla. E quindi, chi deve reagire? In primo luogo i politici. I timorosi rimproveri della Commissione Europea suscitano più sorrisi che paura. E se i politici non si danno una mossa, dovremo essere noi cittadini a reagire: non sia mai che, per la seconda volta, permettiamo al mostro di crescere sotto i nostri occhi senza far nulla per impedirlo."







ehm.. notate in alcuni passaggi della mappa concettuale "qualche" analogia? (clic sull'immagine per ingrandirla)

15 luglio 2008

Passaparola n°9. I maiali sono più uguali degli altri.



Video

Quale miglior titolo di questo (che ormai viene abusato nel giro dei "provocatori") per l'ultimo intervento di Marco. Se facessimo vedere tutto ciò a Orwell.. si metterebbe a ridere/piangere. Buona visione.

P.S El Pais parla di "Fascismo rinnovato in Italia".. pubblicherò l'articolo nel prossimo intervento.

11 luglio 2008

Io mi farei due risate.. anche se abusive.



Video

Si, lo so, è stato pubblicato sul blog di Beppe Grillo ma io lo volevo anche qui. Certo è che nessun telegiornale è mai come quello di Emilio, certo è che lo sanno tutti (??) che il tg4 è un telegiornale di parte da sempre. Ma sinceramente ciò non toglie la voglia di ridere e indignarsi quanto basta per uno show di un giornalista (eh?) che per l'ennesima volta si scaglia contro un magistrato bravo ed impegnato ogni santo giorno in parlamento. Lo dico per la terza volta, la guzzanti ha esagerato un pò, non per quello che ha detto in sè (visto che di satira si parla e in più i presunti insulti al Papa erano una battuta presa dalla divina commedia dantesca) ma per il luogo e per quello che in gergo si chiama "off-topic". Era una piazza, non un teatro, ed era sotto gli occhi di tutti. Ed era l'illegalità delle istituzioni il tema. Certo è che avrebbero comunque trovato il modo di deleggittimare Di Pietro e i soliti noti, diciamo che così hanno avuto un invito a nozze. Però.. lascio giudicare ad ognuno di voi l'estremismo che certa informazione fa ogni giorno, in maniera abusiva e senza alcun contraddittorio (che si, nei telegiornali ci deve essere, anche per completezza di informazione, e non nei teatri, nei cinema e negli spettacoli in genere come qualcuno sostiene.. ma questa è un'altra storia).

Tanto per rispondere a Fede e a voi, l'elettorato di Di Pietro sta crescendo ogni giorno di più, nonostante la campagna denigratoria nei suoi confronti. Guardatevi bene, oggi chi si mette a sperare nella legalità e lottare per essa finisce come lui.. maltrattato, isolato dalla politica, escluso dalla coalizione. Così i giornalisti, così il CSM.. bisogna adeguarsi. Una volta se non eri "del partito" ricevevi la visita delle camice nere. Oggi se non sei "dell'opinione" ricevi la visita dei "giornalisti con la lingua lunga" (speriamo solo quelli.. chiedetelo a Luttazzi, a lui è andata peggio). Bella Fede! :)

10 luglio 2008

I giornali al "No Cav Day"



Video

Da Repubblica:

"ROMA - Il "Tonino day" deraglia nel finale. Quando dalla Guzzanti e da Grillo partono bordate contro il Papa e il presidente della Repubblica. Attacchi che scuotono l'ex pm che capisce che a fare notizia, domani, non saranno i moltissimi (centomila secondo gli organizzatori) che hanno rimpito piazza Navona, ma le bordate della Guzzanti alla Carfagna e a Ratzinger e gli affondi di Grillo a Giorgio Napolitano. E allora quando Furio Colombo sale sul palco a gridare il suo "non ci sto" e chiede un "caldo" applauso per il capo dello Stato, Di Pietro improvvisa uno scatto da centometrista. Sale a due a due i gradini, arriva sul palco e rilancia il battimani. Poi, più tardi, spiega che lui e l'Idv "non c'entrano con attacchi immotivati e fuori luogo". Che, certo, bisogna distinguere tra "comici e politici", che il palco è uno ma ciascuno parla per sé, che "il diavolo è Berlusconi, perché c'è in atto un comportamento da nuova P2, perché sono sempre quelli". Spera, Di Pietro, che quell'applauso mitighi le polemiche che già si sentono. Spera che non oscurino quella piazza piena di gente."


[...]"ROMA - Sembra definitiva e insanabile la rottura consumata tra Walter Veltroni e Antonio Di Pietro all'indomani della manifestazione di piazza Navona. Criticando ancora una volta i toni volgari usati da alcuni intervenuti al "No Cav day" e gli attacchi rivolti al presidente della Repubblica e al Pontefice, il segretario del Partito democratico registrando la puntata di Matrix in onda questa sera ha invitato il leader dell'Italia dei valori, uno dei promotori dell'iniziativa di ieri, a fare una scelta di campo precisa. "Deve decidere con chi stare - ha sottolineato l'ex sindaco di Roma - Prenda pubblicamente questo impegno: se stare con Grillo o tornare nel recinto razionale e riformista. Se stare con chi insulta il capo dello Stato o meno. Prenda una decisione perché la contraddizione è la sua".

La risposta di Di Pietro non si è fatta attendere. "Nessuno pensi di intimidire l'Italia dei Valori con aut aut di sorta - ha replicato - La nostra forza ci proviene direttamente dai cittadini che ci hanno votato e solo ad essi dobbiamo ubbidire, non ad altri". Poi, a scanso di equivoci, ha aggiunto: "Noi gridiamo ad alta voce: non mi dissocio. Lo grido io in via personale e poi come responsabile dell'Italia dei Valori, dalla manifestazione di ieri, non mi dissocio dal senso vero delle parole di Grillo, da quelle di Travaglio. Non mi dissocio dalle parole delle persone di piazza Navona".

Alle critiche di Veltroni, Di Pietro concede solo un distinguo. "Certo - ha aggiunto - non avrei fatto ricorso alle parole usate da Sabina Guzzanti e anche questo ho detto pubblicamente, ma io di mestiere non faccio satira come lei, quindi non ho bisogno di ricorrere ai paradossi per far comprendere i problemi veri del Paese"."

dal Corriere della sera:

"OYAKO - Non usa mezzi termini Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa finale del G8 giapponese, per commentare la manifestazione di martedì in Piazza Navona. «Della spazzatura mi occupo a Napoli. Nessun altro commento, vorrei rimanere sul G8. Qui rispondo di cose internazionali» dichiara duro il Cavaliere. Tagliando corto con i giornalisti che gli chiedevano un parere in particolare sulle invettive rivolte a Benedetto XVI e al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Lasciamo stare, lasciamo stare... un 'de minimis'... si illustrano da soli» dice Berlusconi.

ATTACCHI VOLGARI - «Ho visto con molta gioia che nonostante tutti gli attacchi volgari di cui sono stato oggetto, c'è una crescita importante dei sondaggi di Euromedia verso il governo. La fiducia verso di me è salita al 61,9», sottolinea poi il Cavaliere. «Spesso - dice il presidente del Consiglio ribadendo i concetti già espressi martedì - siamo colti da questo sentimento di autoflagellazione e invece abbiamo bisogno di tutto meno che continuare nel masochismo. È un qualcosa che non produce produttività».

GUZZANTI E GRILLO? SOLO ESIBIZIONISTI - Sulla manifestazione in Piazza Navona e in particolare sugli interventi di Sabina Guzzanti e Beppe Grillo duro anche il vicepresidente della Camera Gianfranco Fini, secondo il quale chi ieri in piazza Navona ha pronunciato «espressioni oscene nei confronti del Papa e insulti osceni al capo dello Stato» ha messo in atto «comportamenti che nulla hanno a che vedere con la satira: chi se ne rende responsabile non è un comico, ma un esibizionista che va trattato come tale». «Mi auguro - ha aggiunto Fini - che riflettano su questo aspetto quegli uomini politici che adesso si dissociano, ma che hanno dato modo a questi personaggi di dar corso a queste espressioni di cui oggi tutti sottolineano la gravità».

LA CHIESA CONTRO SABINA - Il "day after" delle offese al Papa provoca anche la reazione della Diocesi di Roma che «esprime il suo profondo dispiacere per le parole offensive riferite al Santo Padre» durante la manifestazione in piazza Navona. «Quanto è avvenuto non merita ulteriori commenti» si legge nel comunicato del Vicariato, diffuso anche in Vaticano. La «coscienza laica» del Paese si ribella alle offese rivolte ieri al Papa dal palco di piazza Navona, offese che «nascono e crescono» in una palude di «menzogna e ignoranza»: lo scrive il Sir, l'agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Cei.

DI PIETRO - Per Antonio Di Pietro, uno degli organizzatori della manifestazione di Piazza Navona (che già martedì si è dissociato dalle «frasi ingiustificate») «nell'ambito del "No Cav Day" ognuno ha voluto esprimere liberamente il proprio pensiero e se n'è assunto la responsabilità». Al contrario secondo il presidente dell'Italia dei Valori «guardare soltanto le sbavature e non vedere il lago di immoralità e di illegalità che all'interno delle istituzioni commettono coloro che devono governare, vuol dire ancora una volta "guardare il dito perché si ha vergogna di guardare la luna di cui si fa parte».

INCHIESTA - Gli attacchi contro Napolitano e il Papa potrebbero essere presto oggetto di un'inchiesta della Procura di Roma. Gli inquirenti sono in attesa di un'informativa, ma prima di procedere servono due presupposti: la presentazione di una denuncia e il via libera da parte del ministro della Giustizia. Le fattispecie, per il vilipendio nei confronti del capo dello Stato è previsto dall’articolo 290 e seguenti del codice penale. Le offese al Pontefice sono invece rubricate dall’articolo 296."


non mi sento di commentare. Gli altri giornali più o meno riportano le stesse notizie e le stesse enfasi vero la condanna dei fatti. Ho già espresso il mio piccolo disappunto per l'intervento della guzzanti, che tuttavia, come Travaglio spiega nel suo blog, risulterebbe normalissimo in qualsiasi altro Stato democratico dove di satira se ne fa molta di più, e molto più grave. Ma mi spiegassero cosa aveva il discorso di Grillo che non andava.. non si può criticare neanche un capo di Stato che oggi firma una legge incostituzionale? non si può? allora lasciate perdere il termine democrazia.

"nothing left to say.."

9 luglio 2008

No Cav Day.

Ieri Ha avuto luogo una grande manifestazione a Roma, in piazza Navona; una delle prime campagne (post-elezioni) di informazione e protesta contro il panorama politico odierno sulla soglia del collasso democratico, alla quale ne seguiranno molte altre dato il "clima." Molte le presenze di persone illustri, sul palco e anche tra la gente (Di Pietro, Guzzanti, Grillo, Moni Ovadia, Flores D'arcais, Travaglio, Fiorella Mannoia e altri). I loro discorsi sono stati apprezzati dalle oltre 70.000 persone presenti (incalcolabili credo quelli connessi ai numerosi siti che in diretta hanno trasmesso la manifestazione). Molte polemiche sull'intervento di Sabrina Guzzanti che non ha risparmiato critiche aspre al Ministro Carfagna e al Vaticano. Nonostante le possibili polemiche odierne sulle attività Vaticane e sul loro potere che secondo molti si esercita direttamente in campo politico, sembra che la brava comica stavolta sia andata oltre un certo limite. Ma il senso della manifestazione dobbiamo prenderlo non da ciò, bensi dagli interventi molto chiari e perfettamente condivisibili di Antonio di Pietro e Paolo Flores D'Arcais. Di seguito i relativi video, mentre rimando al prossimo post le conseguenze della manifestazione in politica e nei giornali (ma già ci aspettiamo dure critiche e nessun ragionamento fondato sulla vera iniziativa portata avanti. In questo senso la guzzanti ha concesso "loro" un grande regalo, di cui comunque sappiamo che ne avrebbero tranquillamente potuto fare a meno)




Video1



Video2


Edit: aspettando domani per trascrivere le notizie dei giornali sulla manifestazione, riporto qui parte delle dichiarazioni di Di Pietro fatte sul suo blog, con le quali concordo in pieno.

Di Pietro: "Ieri Piazza Navona era piena di cittadini che, per una volta, hanno avuto la possibilità di protestare contro la deriva antidemocratica del Paese. Sul palco si sono alternate diverse voci. Non erano voci allineate. Non erano - come non dovevano essere - interventi concordati. Non c’era la censura dei partiti e di quella parte dei media a loro asservita. Le decine di migliaia di persone presenti hanno applaudito gli interventi, tutti gli interventi, chi più chi meno, a seconda della condivisione o meno dei concetti espressi dagli oratori. E c’è anche chi ha dissentito sui modi e sui toni di qualche oratore, quando non ne ha condiviso i concetti o le espressioni usate. Era una piazza finalmente libera: libera di sorridere per la satira, di indignarsi per le leggi ad personam, di condividere proposte e proteste, di dissociarsi quando non condivideva, di ascoltare in riverente silenzio le severe poesie di Camilleri (che - provate a riascoltarle - erano ancor più dissacranti delle battute satiriche di Sabina Guzzanti)."

"[...] A mio avviso la vera democrazia c’è solo e fin tanto che a tutti viene riconosciuto il diritto di esprimere il proprio pensiero! Ed allora, lasciatemelo gridare ad alta voce: io non mi dissocio dalla manifestazione di ieri. Non mi dissocio dalle parole di Grillo. Non mi dissocio dalle parole di Travaglio. Non mi dissocio dalle persone di Piazza Navona. Certo, non avrei fatto ricorso alle espressioni utilizzate da Sabina Guzzanti (ed anche questo ho precisato pubblicamente) ma io di mestiere non faccio satira come lei e quindi non ho bisogno di ricorrere ai paradossi ed alle iperbole per meglio far comprendere il problema. Esiste un diritto di critica e ieri è stato esercitato. Si può essere d’accordo o meno, ma vanno valutate le ragioni della critica, non i toni utilizzati, o quantomeno entrambi. Certamente non solo i toni. Altrimenti si fugge dal problema. O peggio, si è accondiscendenti."

8 luglio 2008

Passaparola n°8. Il pizzo di Berlusconi



Video

bell'intervento, richiama il mio ultimo articolo "signor commendatore.." molto da vicino. Buona visione.