29 giugno 2008

Ho messo via (le mie sentenze)



Ho messo via le mie sentenze
Dicono così si fa
In parlamento c´è un decreto
Che difende anche Saccà

Ho messo via i miei processi
Dicono non han l´età
Tanto Mills l´ho già corrotto
e mai più lui parlerà

Ho messo via i giornalisti
Sono tranquillo adesso sì
Ora nessuno scrive nulla
O violerà la privacy

Ho messo via la verità
L´ho rimpiazzata con bugie
Son tornato come una volta
Con quelle balle che eran mie

Mi sto facendo un po´ di sposto
Il caro Alfano ben lo sa
Io ho bisogno di quel lodo
E anche dell´immunità

Ho messo via le mie sentenze
Ma non mi spiego mai perché
I magistrati non metton via me

Ho messo via Walter Veltroni
Quel poverello non lo sa
Che quel "dialogo" di cui parlava
Non c´era e non ci sarà

Mi sto facendo un po´ di sposto
Il caro Alfano ben lo sa
Io ho bisogno di quel lodo
E anche dell´immunità

Ho messo un po´ di processi
E tutti quanti san perché
Il pdl non mette via,
I piemme non metton via... me.

Matteo Fallica



Ringrazio Matteo Fallica del bel pezzo "d'autore" :). Ho messo il video del karaoke della vera canzone di Ligabue, ora divertitevi a cantarla nella nuova versione. Fate come lui!



27 giugno 2008

"Signor commendatore.. ma che bella casa che ha.. certo gli incidenti possono capitare.."


Ora capiamo perchè in due mesi è già accaduto tutto ciò. C'è chi parla di paranoia verso la magistratura, di ossessione; chi pensa alla vecchiaia e al ritrovato senso del potere ("lo stato sono io", nel commento di scalfari su repubblica) chi ad una corsa contro il tempo finchè la lega non si sveglia (aspettiamo che si attui il federalismo fiscale e poi vediamo quanto contano le alleanze di governo.).. in realtà abbiamo colto solo ora ciò che era veramente nella mente del signor B.

Perchè tutto questo polverone di leggi infauste e demenziali proprio ora? proprio all'inizio e "tutte assieme"? Lo stato italiano, governato da quest'uomo (e non da noi cittadini per mezzo di lui) usa abilmente una tecnica di pieno stile estorsivo. "Il male minore..". Così io che ho potere ti faccio capire che per i miei scopi metterei sottosopra l'Italia intera, riuscendo anche a convincere la gente che lo faccio per loro (come ai tempi della conquista del west..) e poi, dopo averti fatto girare, diciamo, "la testa", mi ammorbidisco e PATTEGGIO il male minore ritirando i peggiori che potrei arrecarti in nome... in nome di cosa? ah si.. dell'interesse della collettività.. certo se per "collettività" si intendono i "colletti bianchi" (fosse per lui solo il suo) avrebbe ragione. Ebbene, che passi l'immunità a costo di cancellare il male minore, ovvero gli altri processi. Si perchè lo sappiamo, ce l'aveva detto proprio lui che "ci sono uomini più uguali di altri"..

Così, mentre qualcuno sostiene che il csm (chiamasi consiglio SUPERIORE della MAGISTRATURA) non dovrebbe neanche pronunciarsi sulla costituzionalità delle leggi sulla giustizia (cosa? come? e chi dovrebbe giudicarlo? io? Angelino Alfano?) altri aprono alla legge sull'immunità, sostenendo addirittura che in altri stati europei già si applica (ma naturalmente non dicendo quali.. neanche a dirvelo che è una solita balla come ormai siamo abituati dopo tutte quelle dette sul tema intercettazioni) però "che non si tocchino i 100000 processi avviati..".

della serie "ok, il pizzo te lo pago, ma che non mi si tocchi la mia attività"
così, serenamente, pacatamente, la mano dei "magistrati imprenditori" va nella tasca ed esce il portafoglio per i "galantuomini". Spero di aver usato correttamente un termine plurale, perchè se no saremmo combinati veramente male se facessimo tutto ciò per una sola persona e per di più stando a guardare (vi starete chiedendo perchè uso il congiuntivo e non il presente nell'ultima affermazione.. beh.. non lo so neanche io).



A proposito di intercettazioni, ecco le novità:

>>Pronto Silvio?<<



24 giugno 2008

Passaparola n°6. La Mantide Berluscosa




eccoci puntualmente alla pubblicazione del sesto spunto di Marco Travaglio. Questa volta ha introdotto la storia di "Pippo" (conflitto d'interessi) con un escursus dal 1994 ad oggi e spiegato poi il caso Mills, La manovra berlusconiana che tenta di bloccarlo, e le conseguenze di cui molti si dovranno far carico materialmente e noi tutti moralmente (elettori e non). Prendo spunto ed allego al video questo articolo di "che dicono di noi", un blog in lista tra i preferiti di nothing left to say. Il suddetto è una traduzione di un articolo di "The economist" noto giornale britannico di centro (o centro-destra secondo le opinioni) che usa toni non proprio pacati per descrivere questa situazione che oggi il capo del governo ci ripropone esattamente nelle vecchie vesti della sua seconda legislatura. In inghilterra come in tutte le nazioni dove la democrazia significa ancora molto e dove il controllo della stampa esiste ben poco, succede che un giornale come l'economist critichi un leader di destra.. qua sarebbe da suicidio ma accade un pò troppo spesso da quando Silviuccio si è lanciato in politica.. Ovviamente accade solo all'estero. Ovviamente.. la domanda di oggi: cosa c'è di ovvio?


Il Governo disegna nuove leggi per imbrigliare la magistratura
(The economist, 19/06/2008)

SILVIO BERLUSCONI é un uomo di perseveranza. Due mesi dopo aver vinto le elezioni in Italia, sta iniziando ad occuparsi del sistema giudiziario, e di coloro che vi lavorano, con la stessa decisione dell'ultima volta che era stato al potere, nel 2001-06. Nella campagna elettorale ha detto che i pm dovrebbero farsi un esame di sanitá mentale. Adesso nuovi attacchi alla magistratura e discusse leggi per proteggere se stesso ed i suoi interessi finanziari sembrano di nuovo essere le sue prioritá.
Il 17 giugno Renato Schifani, Presidente del Senato, ha letto una lettera di Berlusconi che caldeggiava un emendamento proposto da due senatori che congelerebbe per un anno tutti i processi per reati commessi prima del giugno 2002, eccetto quelli che il Governo ritiene piú gravi. Alcuni critici dicono che ció sia incostituzionale, poiché cozzerebbe con il requisito che i processi dovrebbero avere una durata ragionevole e che si debba osservare l'iter legale dovuto. Berlusconi é sotto processo a Milano per corruzione giudiziaria, insieme ad un avvocato britannico che avrebbe dato una mano nell'imbastire una rete offshore di compagnie per l'impero finanziario di Berlusconi. Questo processo é prossimo alla conclusione e sará tra quelli che si bloccheranno. L'emendamento é stato approvato dal Senato il 18 giugno.
Nella sua lettera, Berlusconi sosteneva che molti processi sono stati imbastiti contro di lui da magistrati di estrema sinistra a fini politici. Ha anche detto a Schifani che vuole una legge per sospendere i processi che riguardano le piú alte cariche dello stato italiano. Schifani era dietro una simile legge nel 2003, che fu poi dichiarata incostituzionale.
Le intrusioni di Berlusconi nel sistema criminal-giudiziario stanno anche colpendo l'uso di intercettazioni nelle investigazioni. Il 13 giugno il Governo ha approvato un decreto per limitare ció che i magistrati possano fare e ció che i media possano divugare. I reati per i quali le intercettazioni sarebbero bandite includono quelli di bancarotta fraudolenta, abuso di mercato ed insider trading. Il governo sostiene che non ci sarebbe nessuna restrizione per reati di criminalitá organizzata e terrorismo. Ma Armando Spataro, un pm di Milano, dice che i limiti all'uso degli apparecchi per le intercettazioni potrebbero ostacolare le investigazioni sul terrorismo. E Franco Roberti, un magistrato antimafia a Napoli, nota che molte investigazioni sulla criminalitá organizzata iniziano con reati ordinari come estorsione, usura e contrabbando, per i quali adesso le intercettazioni saranno vietate.
Il decreto inoltre metterebbe il bavaglio a magistratura e stampa, con la minaccia del carcere per i pm che parlano dei processi e giornalisti i cui articoli usano informazioni estratte da investigazioni. Un nuovo piano per avere migliaia di soldati che facciano le funzioni della polizia in cittá come Bologna, Trieste e Venezia sembra essere una cortina di fumo per il vero approccio del governo nei confronti del cimine: duro su alcuni reati, ma permissivo su altri. Dietro la cortina di fumo, Berlusconi sta di nuovo raccogliendo i frutti del potere.



http://chediconodinoi.blogspot.com / CC BY-NC 2.5

22 giugno 2008

Il cuore di tutte le cose..



Nor the pain and the sorrow caused by my mistakes
Won´t repent to a mortal whom is all to blame
Now I know I won´t make it
There will be a time we´ll get back our freedom
They can´t break what´s inside

I´ll face it cause it´s the heart of everything

Open up your eyes
Save yourself from fading away now, don´t let it go
Open up your eyes
See what you´ve become, don´t sacrifice
It´s truly the heart of everything

Stay with me now I´m facing my last solemn hour
Very soon I´ll embrace you on the other side
Hear the crowd in the distance, screaming out my faith
Now their voices are fading, I can feel no more pain

I´ll face it cause it´s the heart of everything

Open up your eyes
Save yourself from fading away now, don´t let it go
Open up your eyes
See what you´ve become, don´t sacrifice
It´s truly the heart of everything

Open up your eyes
Open up your eyes
Open up your eyes
Save yourself from fading away now, don´t let it go

Open up your eyes
See what you´ve become, don´t sacrifice
It´s truly the heart of everything


"Within temptation - The heart of everything
"

19 giugno 2008

V3DAY, V3DAY, V3DAY



-Spese Giustizia: 225 milioni contro gli oltre 7 MILIARDI di euro l'anno (30%? boh, prendetevi una calcolatrice)

-125000 intercettazioni: apparte che se fossero 125000 persone intercettate sarebbe il 4% della popolazione italiana, ma questo se ognuno avesse un solo cellulare O un solo numero fisso e fosse intercettato UNA SOLA VOLTA nell'arco dell'indagine. Ovviamente non è così, e nel numero e nelle procedure. Ogni Italiano ha in media 3 numeri (casa, cellulare, ufficio, e parlo IN MEDIA, le persone "d'onore" ne hanno una decina...) quindi siccome sono certo che la gente non è stupida, basta usare un pò di acume e un pò di matematica.

-La CIA e L'FBI sapete cosa sono no? Hanno un arsenale tecnologico informativo di cui non avete idea. Potrebbero spiarvi in bagno nell'altro capo del mondo. Ma ve lo direbbero secondo voi? Già queste due organizzazioni bastano a centuplicare (e non voglio esagerare) le intercettazioni che si fanno in Italia. Si supera anche il numero europeo, soprattutto se aggiungiamo gli innumerevoli organismi che possono intercettare, talora anche senza autorizzazione. I numeri vengono tenuti segreti ma una persona con un QI di almeno 80 sà di che persone stiamo parlando.. Bonaiuti invece sostiene che le intercettazioni sono "1500".. certo.

i reati per i quali "ci attaccheremo al tram" e spero per voi che non siate mai vittime perchè vi potete scordare la giustizia (forse ce ne saranno anche altri, ho fatto questa raccolta spero il più completa possibile):

-sequestri di persona,
-rapine,
-furti,
-associazioni a delinquere,
-stupri e violenze sessuali,
-aborti clandestini,
-usura,
-sfruttamento della prostituzione,
-omicidio colposo per medici e pirati della strada,
-traffico di rifiuti,
-aborto clandestino,
-bancarotta fraudolenta,
-frodi fiscali,
-violenze private,
-maltrattamenti in famiglia,
-abuso d'ufficio,
-peculato, rivelazione di segreto d'ufficio,
-intercettazioni illecite,
-reati informatici,
-detenzione di materiale pedo-pornografico,
-molestie,
-truffe comunitarie,
-adulterazione di sostanze alimentari,
-somministrazione di sostanze pericolose,
-incendi,
-detenzione abusiva di armi.


converrete con me che per alcuni di questi reati le intercettazioni sono quasi l'unico mezzo possibile per il riconoscimento del reato.



e voi, a chi credereste? Sveglia gente.. Tutti nell'ingiustizia per salvarne due o tre ai piani alti..

17 giugno 2008

Passaparola n°5: Cortina di ferro per i delinquenti.



Stiamo arrivando al limite. Pubblico il commento di Eugenio Scalfari sulla situazione odierna. Ho aderito all'iniziativa "arrestateci tutti" promossa sia da Di Pietro che da Marco Travaglio e altri giornalisti di "Repubblica" e "L'unità". Ovviamente si evince che stiamo parlando di divieto di cronaca giudiziaria, il che significa che se non lo facessi dovrei chiudere il blog oggi stesso. Lascerò ai giornalisti seri la pubblicazione di intercettazioni "per intero" ma non mi sento in futuro di esimermi dal pubblicare che "qualcuno in base a qualcosa potrebbe essere perseguibile" o "è stato interrogato e ha detto questo e quest'altro" oppure di linkare ad un altro blog o sito di un giornale dove ci sono notizie di cronaca giudiziaria (ebbene si non si potrà fare, nel video Marco ve lo spiega bene, ma mi risulta impossibile non farlo, è automatico; anche i link che ci sono a bordo pagina potrebbero rimandare a testate di blog e giornali in cui trapela qualche notizia del genere e io sarei "complice di reato"; complice perchè ho parlato troppo; sembrano più slogan da criminalità organizzata che altro). Siamo in una repubblica rappresentativa. Almeno ancora per un pò.. spero...

La parrucca del Re Sole
che governa il Bel Paese

di EUGENIO SCALFARI

"BERLUSCONI vuole dimostrare che per governare la crisi italiana è costretto per necessità a separare lo Stato dal diritto. Come se il Paese attraversasse una terra di nessuno. Il soldato come questurino, il giudice come chierico, il giornalista come laudatore: sono le tre figure di una scena politica che minaccia di trasformare il senso della nostra forma costituzionale. Sono i fantasmi di un tempo sospeso dove il governo avrà più potere e il cittadino meno diritti, meno sicurezza, meno garanzie". Così ha scritto ieri Giuseppe D'Avanzo su questo giornale.

Purtroppo questo suo giudizio fotografa esattamente la realtà. Non sarà fascismo, ma certamente è un allarmante "incipit" verso una dittatura che si fa strada in tutti i settori sensibili della vita democratica, complici la debolezza dei contropoteri, la passività dell'opinione pubblica e la sonnolenta fragilità delle opposizioni.

Questa sempre più evidente deriva democratica, che si è profilata fin dai primi giorni della nuova legislatura ed è ormai completamente dispiegata davanti ai nostri occhi, ha trovato finora il solo argine del capo dello Stato. Giorgio Napolitano sta impersonando al meglio il suo ruolo di custode della Costituzione. L'ha fatto con saggezza e fermezza, dando il suo consenso alle iniziative del governo quando sono state dettate da necessità reali come nella crisi dei rifiuti a Napoli, ma lo ha negato nei casi in cui le emergenze erano fittizie e potevano insidiare la correttezza dei meccanismi costituzionali. Sarebbe tuttavia sbagliato addossare al presidente della Repubblica il peso esclusivo di arginare quella deriva: se la dialettica si riducesse soltanto al rapporto tra il Quirinale e Palazzo Chigi la partita non avrebbe più storia e si chiuderebbe in brevissimo tempo. Bisognerà dunque che altre forze e altri poteri entrino in campo.

Bisogna denunciare e fermare la militarizzazione della vita pubblica italiana della quale l'esempio più clamoroso si è avuto con i provvedimenti decisi dal Consiglio dei ministri di venerdì sulla sicurezza e sulle intercettazioni: due supposte emergenze gonfiate artificiosamente per distrarre l'attenzione dalle urgenze vere che angustiano gran parte delle famiglie italiane.

E' la prima volta che l'Esercito viene impegnato con funzioni di pubblica sicurezza. Quando fu assassinato Falcone e poi, a breve distanza di tempo, Borsellino, contingenti militari furono inviati in Sicilia per presidiare edifici pubblici alleviando da quelle mansioni la Polizia e i Carabinieri affinché potessero dedicarsi interamente alla lotta contro una mafia scatenata.

Ma ora il ruolo che si vuole attribuire alle Forze Armate è del tutto diverso: pattugliamento delle città con compiti di pubblica sicurezza e quindi con poteri di repressione, arresto, contrasti a fuoco con la delinquenza.

Che senso ha un provvedimento di questo genere? Quale utilità ne può derivare alle azioni di contrasto contro la malavita? La Polizia conta ben oltre centomila effettivi, altrettanti ne conta l'Arma dei carabinieri e altrettanti ancora la Guardia di finanza. Affiancare a queste forze imponenti un contingente di 2.500 soldati è privo di qualunque utilità.

Se il governo si è indotto ad una mossa tanto inutile quanto clamorosa ciò è avvenuto appunto per il clamore che avrebbe suscitato. Tanto grave è l'insicurezza delle nostre città da render necessario il coinvolgimento dell'Esercito: questo è il messaggio lanciato dal governo. E insieme ad esso l'eccezionalità fatta regola: si adotta con una legge ordinaria una misura che presupporrebbe la dichiarazione di una sorta di stato d'assedio, di pericolo nazionale.
Un provvedimento analogo fu preso dal governo Badoglio nei tre giorni successivi al 25 luglio del '43 e un'altra volta nel '47 subito dopo l'attentato a Togliatti. Da allora non era più avvenuto nulla di simile: la Pubblica sicurezza nelle strade, le Forze Armate nelle caserme, questa è la normalità democratica che si vuole modificare con intenti assai più vasti d'un semplice quanto inutile supporto alla Pubblica sicurezza.

* * *

Il disegno di legge sulle intercettazioni parte dalla ragionevole intenzione di tutelare con maggiore efficacia la privatezza delle persone senza però diminuire la capacità investigativa della magistratura inquirente.

Analoghe intenzioni avevano ispirato il ministro della Giustizia Flick e dopo di lui il ministro Clemente Mastella, senza però che quei provvedimenti riuscissero a diventare leggi per la fine anticipata delle rispettive legislature.

Adesso presumibilmente ci si riuscirà ma anche in questo caso, come per la sicurezza, il senso politico è un altro rispetto alla "ragionevole intenzione" cui abbiamo prima accennato. Il senso politico, anche qui, è un'altra militarizzazione, delle Procure e dei giornalisti.

Le Procure. Anzitutto un elenco dei reati perseguibili con intercettazioni. Solo quelli, non altri. E' già stato scritto che lo scandalo di Calciopoli non sarebbe mai venuto a galla senza le intercettazioni. Così pure le scalate bancarie dei "furbetti". Ma moltissimi altri. Per chiudere sul peggiore di tutti: la clinica milanese di Santa Rita, giustamente ribattezzata la clinica degli orrori.

Le intercettazioni poi non possono durare più di tre mesi. Non c'è scritto se rinnovabili e dunque se ne deduce che rinnovabili non saranno. Cosa Nostra, tanto per fare un esempio, è stata intercettata per anni e forse lo è ancora. Tre mesi passano in un "fiat", lo sappiamo tutti.

I giornalisti e i giornali. C'è divieto assoluto alla pubblicazione di notizie fin all'inizio del dibattimento. Il deposito degli atti in cancelleria non attenua il divieto. Perché? Se le parti in causa o alcune di esse vogliono pubblicizzare gli atti in loro possesso ne sono impedite. Perché? Non si invochi la presunzione di innocenza poiché se questa fosse la motivazione del divieto bisognerebbe aspettare la sentenza definitiva della Cassazione. Dunque il motivo della secretazione è un altro, ma quale?

In realtà il divieto non è soltanto contro giornali e giornalisti ma contro il formarsi della pubblica opinione, cioè contro un elemento basilare della democrazia. Il caso del Santa Rita ha acceso un dibattito sull'organizzazione della Sanità, sul ruolo delle cliniche convenzionate rispetto al Servizio sanitario nazionale. Dibattito di grande rilievo che potrebbe aver luogo soltanto all'inizio del dibattimento e cioè con il rinvio a giudizio degli imputati.

L'eventuale archiviazione dell'istruttoria resterebbe ignota e così mancherebbe ogni controllo di opinione sul motivo dell'archiviazione e su una possibile critica della medesima. Così pure su possibili differenze di opinione tra i magistrati inquirenti e l'ufficio del Procuratore capo, sulle avocazioni della Procura generale, su mutamenti dei sostituti assegnatari dell'inchiesta. Su tutti questi passaggi fondamentali la pubblica opinione non potrebbe dire nulla perché sarebbe tenuta all'oscuro di tutto.

Sarà bene ricordare che il maxi-processo contro "Cosa Nostra" fu confermato in Cassazione perché fu cambiato il criterio di assegnazione dei processi su iniziativa del ministro della Giustizia dell'epoca, Claudio Martelli, allertato dalla pressione dei giornali in allarme per le pronunce reiterate dell'allora presidente di sezione, Carnevale. Tutte queste vicende avvennero sotto il costante controllo della stampa e della pubblica opinione allertata fin dalla fase inquirente. Falcone e Borsellino non erano giudici giudicanti ma magistrati inquirenti. Mi domando se avrebbero potuto operare con l'efficacia con cui operarono senza il sostegno di una pubblica opinione esaurientemente informata.

Le gravi penalità previste da questa legge nei confronti degli editori costituiscono un gravame del quale si dovrebbero attentamente valutare gli effetti sulla libertà di stampa. Esso infatti conferisce all'editore un potere enorme sul direttore del giornale: in vista di sanzioni così gravose l'editore chiederà a giusto titolo di essere preventivamente informato delle decisioni che il direttore prenderà in ordine ai processi. Di fatto si tratta di una vera e propria confisca dei poteri del direttore perché la responsabilità si sposta in testa al proprietario del giornale.

Si militarizza dunque il giudice, il giornalista ed anche la pubblica opinione.

* * *

Ha ragione il collega D'Avanzo nel dire che questi provvedimenti stravolgono la Costituzione. Identificano di fatto lo Stato con il governo e il governo con il "premier". Se poi si aggiunge ad essi il famigerato lodo Schifani, cioè il congelamento di tutti i processi nei confronti delle alte cariche dello Stato, l'identificazione diventa totale.

Qui il nostro discorso arriva ad un punto particolarmente delicato e cioè al tema dell'opposizione parlamentare.

Parlo di tutte le opposizioni politiche. Ma in particolare parlo del Partito democratico.

Negli ultimi giorni il Pd e Veltroni quale leader di quel partito hanno assunto su alcune questioni di merito atteggiamenti di energica critica nei confronti del governo. La luna di miele di Berlusconi è ancora in pieno corso con l'opinione pubblica e con la maggior parte dei giornali ma è già svanita in larga misura con il Partito democratico. Salvo un punto fondamentale, più volte ribadito da Veltroni: il dialogo deve invece continuare sulle riforme istituzionali e costituzionali.
E' evidente che questa "riserva di dialogo" condiziona inevitabilmente il tono complessivo dell'opposizione. Le riforme istituzionali e costituzionali sono di tale importanza da trasformare in "minimalia" i contrasti di merito su singoli provvedimenti. Tanto più che Tremonti chiede all'opposizione di procedere "sottobraccio" per quanto attiene alla strategia economica; ecco dunque un'ulteriore "riserva di dialogo". Sembrerebbe, questa, una novità a tutto vantaggio dell'opposizione ma non è così. La politica economica italiana dovrà svolgersi nei prossimi anni sotto l'occhio vigile delle Autorità europee. Che ci piaccia o no, noi siamo di fatto commissariati da Bruxelles.

Tremonti dovrà assumere responsabilità impopolari. Necessarie, ma impopolari e vuole condividere con l'opposizione quell'impopolarità.

Intanto, nel merito delle riforme, Berlusconi procede come si è detto e visto, alla militarizzazione del sistema. "L'Etat c'est moi" diceva il Re Sole e continuarono a dire i suoi successori fin quando scoppiò la rivoluzione dell'Ottantanove.
Voglio qui ricordare che uno dei modi, anzi il più rilevante, con il quale l'identificazione dello Stato con la persona fisica del Re si realizzò fu l'asservimento dei Parlamenti al volere della Corona. Gli editti del Re per entrare in vigore avevano bisogno della registrazione dei Parlamenti e soprattutto di quello di Parigi. Questa era all'epoca la sola separazione di poteri concepita e concepibile. Ma il re aveva uno strumento a sua disposizione: poteva ordinare ai Parlamenti la registrazione dell'editto. Di fronte all'ordine scritto del Sovrano il Parlamento registrava "con riserva" e l'editto entrava in funzione. Di solito quest'ordine veniva dato molto di rado ma col Re Sole e con i suoi successori diventò abituale. Quando i Parlamenti si ribellarono ostinandosi a non obbedire il Re li sciolse. Il corpo del Re prevalse sulla labile democrazia del Gran Secolo.

Il Re Sole. Ma qui il sole non c'è. C'è fanghiglia, cupidigia, avventatezza, viltà morale. Corteggiamento dell'opposizione. Montaggio di paure e di pulsioni. Picconamento quotidiano della Costituzione.
Quale dialogo si può fare nel momento in cui viene militarizzato il Paese nei settori più sensibili della democrazia? Il Partito democratico ha un solo strumento per impedire questa deriva: decidere che non c'è più possibilità di dialogo sulle riforme per mancanza dell'oggetto. Se lo Stato viene smantellato giorno per giorno e identificato con il corpo del Re, su che cosa deve dialogare il Pd? E' qui ed ora che il dialogo va fatto, la militarizzazione va bloccata. Le urgenze e le emergenze vanno trasferite sui problemi della società e dell'economia.

"In questo nuovo buon clima si può fare molto e molto bene" declama la Confindustria di Emma Marcegaglia. Qual è il buon clima, gentile Emma? Quello dei pattuglioni dei granatieri che arrestano gli scippatori e possono sparare sullo zingaro di turno? Quello dell'editore promosso a direttore responsabile? Quello del magistrato isolato da ogni realtà sociale e privato di "libero giudizio"? Quello dei contratti di lavoro individuali? E' questo il buon clima?

Ricordo che quando furono pubblicati "on line" gli elenchi dei contribuenti ne nacque un putiferio. Il direttore dell'Agenzia delle Entrate, autore di tanto misfatto, fu incriminato e si dimise. Ma ora il ministro Brunetta pubblica i contratti di tutti i dirigenti pubblici e le retribuzioni di tutti i consulenti e viene intensamente applaudito e incoraggiato. Anch'io lo applaudo e lo incoraggio come ho applaudito allora Visco e Romano. Ma perché invece due pesi e due misure? La risposta è semplice: per i pubblici impiegati si può.

E' questo il buon clima? Attenti al risveglio, può essere durissimo. Può essere il risveglio d'un paese senza democrazia. Dominato dall'antipolitica. Dall'anti-Europa. Dall'anarchia degli indifferenti e dalla dittatura dei furboni.

Io trovo che sia un pessimo clima.

(da "Repubblica")




14 giugno 2008

Statisti a confronto.





Finalmente li ho trovati. Manca il migliore, che mi sembra fosse Martin Luther King a confronto con Calderoli. Peccato. Buona visione e speriamo che Crozza torni presto col suo bel programma. :)

13 giugno 2008

Fusione a freddo, ci siamo quasi. Forse.

La fusione nucleare fredda, detta comunemente fusione fredda (in inglese "Cold Fusion" (CF), "Low Energy Nuclear Reactions" (LENR) o "Chemically Assisted Nuclear Reactions" (CANR) ), è un nome generico attribuito a ipotetiche reazioni di fusione nucleare che si produrrebbero a pressioni ed a temperature relativamente basse. Per molti studiosi, il termine fusione fredda, anche se comunemente utilizzato dalla stampa, per la tipologia dei fenomeni a cui fa riferimento, non è corretto e quindi è meglio utilizzare il termine LENR.

Così come per la fusione termonucleare (fusione calda), in cui è necessario avvicinare i nuclei di deuterio e trizio a distanze tali da vincere la forza coulombiana di repulsione dei nuclei, carichi positivamente, e quindi poter permettere le reazioni di fusione; per la fusione fredda, quasi sempre, gli autori affermano che è necessario avvicinare atomi di deuterio tra di loro, superando la naturale forza coulombiana di repulsione, senza essere costretti ad utilizzare le elevatissime temperature e pressioni necessarie per la corrispondente fusione termonucleare (fusione calda). Nella fusione fredda la reazione viene resa possibile attraverso la presenza di un intermediario catalizzatore, con una azione a tutt'ora poco compresa. A seconda del tipo di catalisi utilizzata,si possono avere varie tipologie di Fusione.

Dopo anni di sviluppi ed esperimenti, alcuni incorraggianti (altri del tutto irrilevanti), uno studioso e professore di una nota università giapponese (Osaka), Yoshiaki Arata, sfruttando una delle teorie da lui perfezionata, basata su celle a gas ad alta pressione, ha prodotto il primo risultato completamente riproducibile. Il primo esperimento pubblico, in cui erano presenti circa 60 persone, tra scienziati e giornalisti, aveva come fine quello di dimostrare appunto la riproducibilità al 100% dei fenomeni di produzione di calore da parte della cella a gas di deuterio in pressione, sviluppata da lui e dal suo collaboratore Yue-Chang. L'evento ha avuto luogo il 22 maggio 2008, all'Università di Osaka, con una dimostrazione completamente in lingua giapponese. La cella è stata caricata con 7 grammi di speciali nanoparticelle, messa sotto pressione con deuterio a 50 atmosfere, iniziava immediatamente a produrre energia termica, senza nessun tipo di alimentazione elettrica. L'energia termica prodotta, qualche decina di watt, era sufficiente a mettere in moto un motore termico a ciclo di Stirling. Al termine dell'esperimento i presenti hanno voluto nominare tale fenomeno con il nome di Arata Phenomena.


Devo dire che finalmente qualcosa si muove. Tutti gli studi passati erano stati al centro di numerose polemiche sulla verità e applicabilità delle teorie. Arata è riuscito a porre le basi semplicemente rispondendo a quanti erano scettici. La strada non sarà certo corta, ma ora credo che si abbia "ufficialmente" (laddove molti studiosi l'avevano anche prima di maggio 2008...) un solido substrato di certezze e possibilità da elaborare, perfezionare e capirne l'utilità, soprattutto in base alla possibilità o meno di rendere la tecnologia "scalabile" (applicabile cioè a grosse realtà quali impianti medio-grandi o vere e proprie centrali alla stregua di quelle a "fusione calda", e di vederne magari le differenze in base a struttura, sicurezza, esauribilità. impatto ambientale ed economicità). Forza che tra non molto il petrolio ci lascia...

12 giugno 2008

Avviso importante



Vi comunico con piacere che il blog da oggi (ieri, per dire la verità) è raggiungibile da ben 2 domini diversi di primo (diciamo primo) livello. i domini sono i seguenti:

http://www.nothinglefttosay.tk

http://www.nothinglefttosay.co.nr

il classico indirizzo di secondo livello (blogspot) sarà comunque utilizzabile. A presto.

10 giugno 2008

Superhero: il più dotato fra i supereroi.


Rick Riker è uno studente come tanti altri, uno di quelli che negli Stati Uniti verrebbero definiti loser, perdenti, gli sfigati. Proprio come succede nel film Spider-Man, durante una gita scolastica in un centro ricerche di biogenetica, viene morso da una super-libellula. Da questo momento il ragazzo si rende conto di avere dei grandissimi poteri, che decide di usare per aiutare il mondo. Come ogni eroe - anche se piuttosto imbranato - che si rispetti, anche lui dovrà fare i conti con un acerrimo nemico: l'Uomo Clessidra...

Voglio inserire un piccolo intervento, il primo del genere (a cui ne seguiranno altri spero) su questo film, una parodia molto, ma molto criticata dai principali siti di recensioni per la sua poca originalità e il poco appeal dei personaggi (apparte il solito Leslie Nielsen).. ora.. ma io me la sono fatta addosso dalle risate! non vedo tutta questa motivazione della mediocrità del film. Ok non è il primo del genere, ma non ho mai riso "così a lungo" - e non dico "così tanto", nel senso che le scene comiche non sono le migliori del genere ma sicuramente il film è pregno di risate dal primo minuto all'ultimo - per nessuna commedia fino ad ora. Poi lo stile lo definirei diverso dalla solita parodia alla Scary Movie, film decisamente più apprezzabile ma direi.. diverso. Superhero è improntato più che altro a ridicolizzare Spiderman, (con un piccolo accenno a x-men) senza andare su svariati titoli, pubblicità ecc. insomma è più focalizzato e non è una commedia personalizzata che prende spunto di qua e di là.

Non è certo un capolavoro ma.. è ridicolo che lo si critichi così tanto. Secondo me stiamo perdendo la voglia di ridere di sciocchezze, ci farebbe bene un pò più di comicità e meno ironia. Vi lascio il video del trailer da cui potete subito vedere e giudicare il grado di scemenza e ilarità :)

9 giugno 2008

Passaparola n°4. Prove tecniche di Fascismo



Eccoci alla quarta puntata di passaparola. Stavo per disdire le ferie del blog per fare un pezzo proprio sulla prima legge ad personaS del governo Berlusconi 3, poi ho pensato che Marco ne avrebbe parlato abbondantemente e ho aspettato. Naturalmente eccolo lì. La supposta legge ("supposta" in tutti i sensi) prevede l'abrogazione della liceità delle intercettazioni per ogni indagine al di fuori del terrorismo e della criminalità organizzata. Il fatto che non abbia prodotto più scandalo del necessario è ancora più scandaloso. Solo il povero Di Pietro si è scagliato con forza contro, annunciando, se necessario, anche un referendum. Dalla lega solo qualche perplessità e dal pdl totale conformismo..

in particolare non potranno godere del mezzo delle intercettazioni (se non ricollegate a terrorismo e mafia) le indagini su:

-Rapine
-Microcriminalità (spaccio, Bullismo, etc)
-Minacce e intimidazioni
-Pedofilia e violenza
-Omicidi
-Estorsioni
-Reati Economico-Finanziari (corruzione, agiotaggio, falso in bilancio, frode, etc.)

Siete abbastanza intelligenti per capire il perchè di tutto ciò. Il potere dittatoriale non può coesistere con l'indipendenza della magistratura. La si deve controllare, la si deve bloccare. Berlusconi è salito al potere con un'unica parola: sicurezza. La domanda di oggi: La sicurezza di chi? Ma non sto qui a dilungarmi, buona visione, e passatevela veramente sta parola.

3 giugno 2008

Passaparola n°3. Unici colpevoli: i cittadini



Ecco L'intervento di Travaglio di ieri, 2 Giugno. Argomenti: Costituzione, rispetto, Processi Mediaset (caso rete 4). Buona visione.


P.S Il blog va in ferie. Vi auguro tanto relax e divertimento, e tentate di non logorarvi troppo con questa politica :) Mi limiterò ad aggiornare ogni settimana con gli interventi di Travaglio, affinchè apparte il canale presente su questo blog, siano più visibili. Buone vacanze!

1 giugno 2008

Io ve l'avevo detto...

ROMA - Il taglio della tassa sulla prima casa, lo sgravio fiscale sugli straordinari e un altro aiutino a Alitalia per tirare a campare. Vale tre miliardi di euro il decreto fiscale della nuova era Tremonti pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale e quindi in vigore. Soldi che tornano nella disponibilità delle famiglie ma che alle stesse famiglie vengono tolti in altri modi. La scure Tremonti infatti si è abbattuta su decine di fondi già stanziati, dal trasporto locale a quello per l'occupazione (165 milioni), dall'ammodernamento delle rete idrica nazionale a quello dedicato al recupero dei centri storici. Il ministro taglia, dove non serve, dove non c'è appeal, dove gli sembra uno spreco: fa scomparire il fondo anti violenza per le donne e quello per l'inclusione sociale degli immigrati, quello per l'abbattimento degli ecomostri e per il sostegno al trasporto ferroviario delle merci. E alla fine è difficile capire e trovare dove stia il vantaggio tra l'Ici recuperato e tutto il resto andato perduto. "Tremonti ha preso in mano la ramazza e ha spazzato via, alla cieca e in modo come minimo contraddittorio" denunciano al Loft. "Promette al sud il Ponte sullo Stretto che sarà pronto chissà quando e con quali soldi e intanto leva quegli interventi immediati su strade e ferrovie di cui Calabria e Sicilia hanno bisogno come dell'aria". L'opposizione alza la voce. Chiede conto dei tagli. E dopo lo scontro sul decreto salva Rete 4, i propositi di dialogo e larghe intese tra maggioranza e opposizioni saltano di nuovo.

I fondi contro la violenza contro le donne. Spazzati via venti milioni. Non che siano tantissimi ma certo erano moltissimo per gli oltre cento centri antiviolenza che in Italia si occupano di dare protezione e un tetto a donne sole, ragazze-madri maltrattante, per lo più straniere, con bambini piccoli. Storie di senza nome, poco performanti da un punto di vista mediatico, e però passa anche da questi Centri antiviolenza il livello di civiltà di un paese. "Il primo atto del governo contro la violenza sulle donne? Un bel taglio al Fondo istituito dalla Finanziaria 2008 con 20 milioni di euro per il sostegno alle vittime e la prevenzione" denuncia Vittoria Franco, ministro ombra del pd per le Pari Opportunità che chiama in causa il ministro Mara Carfagna: "Cosa intende fare il neo ministro? Se n'è accorta?". Il ministro potrà riflettere su cifre e dati. I numeri dicono che in Italia ci sono 14 milioni di donne vittime di violenza di cui ben tre milioni tra le mura domestiche, drammi vissuti nel silenzio e nell'indifferenza. Una risposta, un segnale di aiuto e di una possibile via di fuga, è arrivato in questo anni soprattutto dai Centri anti violenza. Che ora restano senza fondi. Che fare? Vittoria Franco ha già presentato un'interrogazione al governo.

Sicilia e Calabria, tagli a strade e ferrovie. Il decreto fiscale si mangia mille e 432 milioni di euro, fa i conti Andrea Martella ministro ombra del Pd alle Infrastrutture, destinati al grande capitolo "opere pubbliche urgenti per il Sud". Ma come, si chiede Martella, "Berlusconi annuncia il ritorno delle grandi opere pubbliche per rilanciare il sud e poi taglia proprio strade e ferrovie in Sicilia e in Calabria?". Per l'esattezza spariscono i fondi per il completamento della strada Ionica (350 milioni), per la metro leggera di Palermo (240 milioni), per la ferrovia circum-etnea (250 milioni), per la piattaforma logistica in Sicilia (247 milioni) e per la superstrada Agrigento e Caltanissetta (180). Lombardo, leader del Movimento per l'autonomia, socio esterno del Pdl, annuncia ricorsi alla Consulta e contro palazzo Chigi. "Prodi - spiega Martella - aveva recuperato questi soldi dai fondi per il ponte sullo Stretto perchè era più urgente dare subito strade e ferrovie alla Calabria. Berlusconi invece torna al ponte sullo Stretto ma quando? E dove prenderà i 4,7 miliardi di euro necessari". E ora, subito, come fanno in Calabria?
La scure su trasporti locali e per le merci - Spariscono dal bilancio nazionale 721 milioni di euro destinati a rafforzare il trasporto locale, pubblico e su ferrovia, quel pacchetto di misure necessarie per limitare l'uso di mezzi privati, aiutare i pendolari, far diminuire i camion. I tagli più clamorosi riguardano il "Fondo per la promozione del trasporto pubblico locale", 353 milioni di euro stanziati per il triennio 2008-2010. Cancellato anche quello, più modesto (12), che doveva servire a finanziare il trasporto verde nei centri storici. "Togliere i soldi per rinnovare autobus e trasporti rapidi di massa come metro e tramvie - denuncia Marcello Panettoni, presidente dell'Associazione che riunisce le aziende di trasporto pubblico locale - vuol dire condannare un sistema già in gravi difficoltà". Michele Meta, capogruppo del Pd in Commissione Trasporti, parla di "un vero e proprio colpo di mano".

399 milioni in meno per l'ambiente. E' vero che i Verdi non sono più in Parlamento. Ma i tagli di Tremonti alla voce ambiente sono destinati a scatenare un putiferio. Spariscono i 30 milioni per il "recupero dei centri storici", i 60 per le isole minori e altri spiccioli per le biotecnologie e per le filiere Ogm free. Cassato anche il "Fondo per la demolizione degli ecomostri", 45 milioni destinati ad abbattere le pustole tipo Punta Perotti che infestano coste e zone di pregio. Aboliti i Fondi per "l'ammodernamento delle rete idrica nazionale" (70 milioni) e per le "forestazione e riforestazione" (150 milioni).

Tecnologie, sport, immigrati, università e cultura: le altre Cenerentole. Forse in pochi piangeranno il taglio alle celebrazioni per la nascita di Giacomo Puccini (un milione e mezzo), al Fondo ordinario delle Università (48 milioni) e alla Formazione artistica e culturale (27). Sono però, questi, soldi che servono anche a tenere in vita le scuole di quartiere e per dare un'alternativa sociale e culturale a chi non se la può pagare di tasca propria. La scure Tremonti spazza via i milioni (95) per "la promozione dello sport di cittadinanza", la cassa per organizzare gare e manifestazioni a livello base e per lo più amatoriale, per dare la scosa a una popolazione, come quella italiana, dove solo il 30 per cento fa attività sportiva e tende all'obesità. Tagli anche per i Campionati mondiali di pallavolo 2010 e per quelli di ciclismo. Spariti anche i soldi per lo sviluppo della banda larga (50) e il passaggio al digitale terrestre (20) e per il potenziamento dell'informatizzazione pubblica (31). Che fine fanno la semplificazione burocratica e il passaggio dalla carta a un clic? Preoccupa la cancellazione del Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati (50), un altro pezzetto di uno stato sociale che non deve scomparire.
( 29 maggio 2008, da Repubblica)

Ecco la Frittata. Io l'avevo detto. Mi è stato detto "ma una volta che qualcuno leva una tassa voi kumunisti (non lo sono..) fate i gradassi.. Si sono comprati i vostri voti con l'ici! e ora potete solo stare a guardare. Il movimento per le autonomie, il partito adulato dalla Lega per prendere per il c***o il sud (ce lo avevano detto anche in faccia) si sveglia così, come se fosse una sorpresa questa magagna. Forse non sanno neanche i politici quanti sono 4 MILIARDI DI EURO.. però ai comuni cittadini il caffè giornaliero è stato pagato. Voi quanto pagate di ICI? 150? 200? 250 euro? la sapete la matematica? quella base proprio.. i giorni dell'anno sono 365.. il caffè a Milano costa più dell'ici che vi hanno tolto. Vi regalano il caffè e vi tolgono L'ossigeno pubblico.

Prima la porcata sicurezza, che fa inneggiare tutta europa all'Italia neofascista e razzista. Ora i tagli alle infrastrutture degni dei "Populisti del NO" (ma per favore..), e tagli alla sicurezza tanto acclamata dal Popolo della libertà (provvisoria). Poi?

Ce lo meritiamo. Ma la domanda di oggi è: Cosa vi aspettavate se non questo? abbiate la cortesia di non lamentarvi.



P.S EMERGENZA RIFIUTI. Ascoltate chi ne sa più di me e voi messi assieme.